GP Argentina circuito: curve, lunghezza e criticità per la MotoGP

GP Argentina circuito: curve, lunghezza e criticità per la MotoGP© Luca Gorini

Ecco tutto quello che c’è da sapere sul tracciato di Termas de Rio Hondo, dove nel fine settimana si svolgerà il secondo appuntamento del Motomondiale

30.03.2023 ( Aggiornata il 30.03.2023 10:13 )

Con ancora negli occhi quanto successo in Portogallo tra la Sprint Race e la gara di domenica, il Motomondiale vola subito oltreoceano per la prima delle due tappe nel continente americano: il Gran Premio d’Argentina, sul tracciato di Termas de Rio Hondo, sede della seconda prova del Motomondiale 2023.

Se togliamo l’anno di debutto (2014) ed il 2015, il Gran Premio d’Argentina ha sempre preceduto quello delle Americhe e quella del 2023 sarà l’edizione numero 18 di questo evento, la settima da quando si corre a Termas de Rio Hondo.

Storia, caratteristiche ed incidenti avvenuti all’Autodromo di Termas de Rio Hondo


Con il tracciato di Buenos Aires ormai inutilizzato da diversi anni per le gare motociclistiche, c’era la necessità di ridare alla popolazione argentina il suo Gran Premio, assente dal calendario dal lontano 1999, quando ancora nel Motomondiale militava l’eroe degli argentini Sebastian Porto.

Nel 2007 Dorna e la Federazione commissionano all’architetto italiano Jarno Zaffelli la costruzione di un nuovo impianto per tornare ad ospitare il Motomondiale a 15 anni dall’ultima volta. L’Autodromo di Termas de Rio Hondo viene inaugurato nel 2008, e le MotoGP si presentano ufficialmente nel 2013 con i primi test in previsione di una gara già nello stesso anno, posticipata poi all’anno successivo, il 2014, per questioni politiche tra Repsol YPF e Governo Argentino. 

Il tracciato misura 4810 metri e consta di 14 curve, 5 a sinistra e 9 a desta. Ha una sede stradale larga 16 metri ed il suo rettilineo più lungo misura 1076 metri (tra curva 4 e curva 5).

Incidenti

Nelle sette edizioni fin qui disputate del Gran Premio d’Argentina, gli incidenti da annotare sono i tre più celebri: Rossi-Marquez nel 2015, quello fratricida Iannone-Dovizioso nel 2016 e Marquez-Rossi nel 2018.

Di quel 2015 ormai se ne continua a parlare anche a distanza di otto anni (Rossi da Gianluca Gazzoli e Marquez nel suo documentario "All In") ma il contatto in Argentina è stato quello che di fatto ha creato una prima crepa nei rapporti tra Valentino Rossi e Marc Marquez. Marquez, in crisi di gomme, aveva perso tutto il vantaggio accumulato quando mancavano una manciata di giri alla fine. Alla curva 5, la destra in fondo al rettilineo, Rossi passa e c’è un primo contatto tra i due, nel successivo cambio di direzione Marquez cade per via del contatto tra la sua ruota anteriore e la posteriore di Rossi.

Il patatrac in casa Ducati del 2016 accade all’ultimo giro: in una gara dominata da Marquez, a far più notizia è stata la bagarre dietro di lui con Iannone, Dovizioso, Rossi e Pedrosa che se le sono date di santa ragione per tutto l'arco della corsa fino agli sgoccioli: Iannone vuole il secondo posto sul podio e tenta l'attacco alla 13, perdendo però l'anteriore e portando con sè il povero Dovizioso. Risultato? Iannone ritirato, Dovizioso al traguardo spingendo la moto, Rossi e Pedrosa sul podio.

Quello che è successo nel 2018 è forse più eclatante e tragicomico allo stesso tempo, dato che in partenza ne succedono di tutti i colori. Prima Miller da solo davanti e paarecchie file dietro tutti gli altri a causa del cambio gomme; Marquez poi che fa spegnere la moto e per riaccenderla la spinge contromano prendendosi un ride through. Dopo aver scontato la penalità, Marquez si produce in una clamorosa rimonta non senza qualche toccata agli altri piloti, tra i quali Dovizioso, Aleix Espargarò, Maverick Vinales e per ultimo ancora Valentino Rossi, caduto poco dopo il contatto. 

I tratti caratteristici del Circuito del GP d’Argentina


I punti di frenata più difficili del tracciato argentino sono: curva 2, breve accelerazione in uscita dalla 1 per arrivare ad una curva lenta verso sinistra, luogo soggetto a numerose cadute (Pedrosa ne sa qualcosa, volato via nel 2017); curva 5, alla quale si arriva dopo il lungo rettilineo e ci si aggrappa ai freni per impostare un tornante verso destra (il luogo del primo scontro Rossi-Marquez del 2015); curva 7-8, si esce dalla lunga curva 6 ancora attaccati ai freni per impostare una doppia curva ad ampio raggio molto difficile soprattutto per il freno anteriore; curva 13, la penultima del tracciato, che porta alla sequenza 11-12 e si stacca a moto quasi dritta per inserire una curva piuttosto lenta che immette poi sull’ultima curva ed il traguardo.

I punti invece dove poter superare sono: curva 1, una lunga curva verso destra, anche se non è impresa facile riuscire a chiudere il sorpasso poichè il rettilineo principale non è lungo e non offre tanta scia a chi è dietro; staccata di curva 5, arrivando dal lungo rettilineo in cui Aleix Espargarò ha finalizzato il suo sorpasso su Martin nel 2022; staccata di curva 7-8, uscendo dal complesso 5-6; e se si vuole rischiare la staccata di curva 13.

Statistiche e Record del Gran Premio d’Argentina


Il Gran Premio d’Argentina festeggia quest’anno la maggiore età. Sono infatti 18 le edizioni della gara nel secondo Paese più grande del Sud America, 10 disputate a Buenos Aires dal 1961 al 1999 e 7 (fino ad oggi) sul tracciato di Termas de Rio Hondo.

La prima edizione a Termas risale al 2014 con le vittorie di Fenati in Moto3 (prima vittoria per lo Sky Racing Team VR46), Rabat in Moto2 (poi campione a fine stagione) e Marquez in MotoGP, mentre l’ultima, quella del 2022, ha visto i successi di Sergio Garcia in Moto3, Celestino Vietti in Moto2 ed Aleix Espargarò alla prima vittoria sua e di Aprilia in MotoGP.

L’albo d’oro tra tutte le classi parla di 9 vittorie spagnole (3 di Marc Marquez), 7 successi italiani, 2 francesi (doppietta di Zarco in Moto2 nel 2015 e 2016), 2 inglesi (Kent e Crutchlow) e 1 malese (Pawi nel 2016)

Per quanto riguarda la MotoGP, il giro più veloce di sempre del tracciato è di Marc Marquez del 2014 in 1’37”683 mentre il miglior giro in gara è di Valentino Rossi ancora del 2015 di 1’39”019. Lo scorso anno pole di Aleix Espargarò in 1’37”688 e giro veloce in 1’39”375

Per quanto riguarda la Moto2, il giro più veloce di sempre è di Fermin Aldeguer del 2022 in 1’42”547 mentre il miglior giro in gara (nuovo record della pista) è di Celestino Vietti sempre del 2022 in 1’42”829 (il precedente era di Folger del 2015 in 1’43”001)

Per quanto riguarda la Moto3, il giro più veloce di sempre è di Sergio Garcia del 2022 in 1’48”429 mentre il miglior giro in gara (nuovo record della pista) è di Andrea Migno in 1’48”834 sempre del 2022 (il precedente era di Oliveira del 2015 in 1’48”977)

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