Intervista a Mancin: “Con Pecco legame speciale, Migno il più divertente”

Intervista a Mancin: “Con Pecco legame speciale, Migno il più divertente”

Andiamo dietro le quinte del team Aspar con il meccanico bolognese, che ci ha raccontato alcuni aneddoti con Bagnaia e i riti in griglia di partenza

14.12.2022 ( Aggiornata il 14.12.2022 18:00 )

Fra le tante persone che compongono il paddock del Mondiale, c’è anche Paolo Mancin, che da oltre quindici anni è in forze al team Aspar. Abbiamo fatto una chiacchierata in esclusiva con il meccanico di Sant'Agata Bolognese, che ci ha svelato alcuni retroscena vissuti con il campione del mondo di MotoGP Francesco Bagnaia, e non solo.

Chi è il pilota che più ti è rimasto nel cuore?
“Sicuramente Pecco. A parte gli spagnoli, con cui si fa fatica a instaurare un rapporto di amicizia perché non li si vede così spesso, con Pecco a differenza che con gli altri italiani è nato un legame bellissimo. Ci siamo vissuti tantissimo fin dall’inizio, da quel novembre del 2013. Ha dormito diverse volte a casa mia, quando magari andava a Torino, aveva degli impegni con degli sponsor e facevamo avanti e indietro insieme. Ha una famiglia spettacolare, che ci ha sempre chiamato a tutti gli eventi. Solitamente anche in questo periodo quando da Pesaro va su a casa si ferma qui a prendere i tortellini, che tutte le volte chiama cappelletti. Ora lo prendo in giro e gli chiedo: “Ma questo Natale i tortellini passi ancora a prenderli o ti fermi da Bottura?” È una persona fantastica".

Il rituale prima di ogni gara nato con Bagnaia


Hai un rito o qualcosa che fai con tutti i tuoi piloti?
“Sono una persona abbastanza estroversa, scherzosa, e il team Aspar da questo punto di vista mi ha sempre lasciato libero. Questo mio atteggiamento aiuta molto spesso i piloti a farli sentire a loro agio. In più quello che cerco sempre di far capire a loro è che sono le star, quindi qualsiasi esigenza abbiano è giusto che la chiedano o la facciano, senza alcun timore. Devono essere molto spontanei. Il classico rituale da pilota è l’abbraccio in griglia prima di partire. Questa è una cosa che è nata con Pecco, tra me e lui. E l’ho portata avanti, anche con Sergio (Garcia) è stata una cosa proprio sentita”.

Chi è stato invece il pilota più simpatico con cui hai lavorato?
Sicuramente Andrea Migno. Il Mig ci ha fatto divertire tutto l’anno all’interno dal box, fuori, eccetera. È il numero uno in questo”.

Che rapporto hai instaurato invece con Garcia?
“È una persona introversa, totalmente diverso da Izan (Guevara). Le battute bisognava tirargliele un po’ fuori, faceva un po’ fatica a scherzare per natura e in questi casi la comunicazione è diversa. Izan al contrario bisognava tenerlo fermo nel box: rideva, faceva battute, ti saltava addosso. I momenti più esilaranti con Sergio erano quando ci faceva vedere i video con le sue caprette e i suoi cavalli, ridevamo molto. C’era un bel rapporto anche con lui”.

Hai un aneddoto da raccontarci su Pecco?
“Considera che lui ci viene sempre a salutare nel box e quando era in Moto2, un pomeriggio, aveva trovato una pistola a caldo in giro, ed era venuto lì per fare uno scherzo al telemetrista Barabba (Roberto Dalla Nora). Si era messo a incollare le scatole di plastica dove ci sono i ricambi elettrici delle moto, e anche il mouse del computer. Ho anche le prove! In generale lui è sempre stato molto gentile con me, tanto che quando ero andato a trovarlo a casa sua mi aveva fatto dormire nel suo letto e lui aveva dormito sul divano. Questo può far capire il suo lato umano che è spettacolare. Aggiungo un’ultima cosa: quando era con noi non avevamo la moto più competitiva del lotto e gli avevamo detto: “Devi fare il meglio con quello che hai”. Sembra banale, ma non lo è. Lui quella frase l’ha presa alla lettere e ne ha fatto un mantra nella sua carriera".

Moto2, intervista a Lucio Nicastro: "Arbolino un folletto nel box, ma molto serio"

  • Link copiato

Commenti

Leggi motosprint su tutti i tuoi dispositivi