Dalla Italjet alla Lambretta, passando per Malaguti e Loncin: progetti romantici, ma terminati troppo presto
Da una azienda bolognese ad un’altra. Malaguti sbarca nel mondiale nel 2003, decisa a ritagliarsi uno spazio sul palcoscenico mondiale dopo aver conquistato l’anno precedente il titolo nel CIV 125 con Fabrizio Lai. A guidare la pattuglia è proprio il milanese, affiancato dal giovane Julian Simon.
Il debutto ufficiale avviene a Suzuka, dove Lai sfiora subito i punti con la 16° piazza, mentre Simon ottiene la 19°. La stagione prosegue senza particolari sussulti, ma senza qualche piccola soddisfazione, con i due piloti capaci di cogliere una 12° posizione - Lai ad Estoril, Simon a Phillip Island – come miglior risultato stagionale.
Nella stagione successiva i risultati migliorano, principalmente grazie all’arrivo di Gabor Talmacsi. Il futuro campione della categoria infatti porta per la prima volta la Malaguti in top ten con il 7° posto di Estoril, replicando successivamente l’ottimo risultato in altre tre occasioni.
Sembrano i primi passi di un binomio destinato a brillare, ma - nonostante i tentativi per trattenerlo - Malaguti perde il suo pilota di punta all’alba della stagione 2005, quando Gabor sceglie di sposare la causa della KTM. La casa bolognese si presenta così in griglia con Michele Pirro e Sasha Hommel, ma l’unica soddisfazione è la 13° piazza del pugliese. Nel corso della stagione si vestono di giallo – come sostituti anche Gioele Pellino e Jules Cluzel, senza ottenere risultati.
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