Ago Day: l'omaggio degli eredi

Ago Day: l'omaggio degli eredi

Da Rossi a Biaggi, da Marquez a Lorenzo, fino al campione tricolore Pirro: i grandi dell'era moderna applaudono gli 80 anni di Giacomo

17.06.2022 21:11

Oltre agli allori collezionati in giro per Continenti - 15 mondiali conquistati - ai 16 titoli italiani vinti e alle innumerevoli coppe posate sulle proprie bacheche personali, Giacomo Agostini taglia il traguardo delle 80 primavere, età portata benissimo e con entusiasmo intatto, che racconta ogni impresa agonistica e umana dell’icona motociclistica da tutti ammirata. Colleghi, pari ruolo, rivali e amici: Mino - o Ago - attirava negli anni di carriera e ancora attira commenti di ogni tipo. Rimanendo in ambito di chi, come lui, ha saputo alzare trofei al cielo,

Max Biaggi


Il sei volte campione tra 250 Grand Prix e Superbike: “Paragonando la sua e la mia, parliamo di epoche diverse - il romano mette a confronto i due ambiti di carriera - quando Giacomo correva, era meno semplice reperire informazioni, foto e immagini relative alle competizioni. Nonostante ciò, Agostini è stato capace di proporre il proprio personaggio anche al di fuori dal settore moto. Lo si è visto nella vita mondana, in TV, nelle pellicole cinematografiche... insomma, lui era un divo, e direi giustamente: nessuno ha vinto tanto, parliamo del più vittorioso di tutti i tempi"

"Capisco come fosse importante e bello espandere il messaggio delle due ruote anche in settori diversi, perchè io stesso ho provato negli anni di Aprilia in dueemmezzo, poi anche più avanti. Complimenti per quanto riguarda i suoi risultati e di come porti benissimo l’età: non è più un giovanotto ma, caspita, ottanta anni così sono davvero invidiabili, come lo è l’ottima persona che ha sempre dimostrato di essere. Averlo nel paddock con noi è sempre positivo e piacevole”.

Marc Marquez


Il più vincente in attività dei piloti MotoGP coi suoi otto allori collezionati: “Giacomo è stato incredibili in pista - le sue parole - e di che piste stiamo parlando?! Mi sembra quasi retorico ricordarne le imprese, quanto egli abbia ottenuto e gli enormi successi riscontrati con pubblico e appassionati. Di lui nulla di nuovo si può dire, era velocissimo e fortissimo ma, per me, un ricordo particolare resterà sempre vivo nei miei pensieri: ci trovavamo in Malesia nel 2014, ebbi l’occasione di conoscerlo meglio, rimanendone stupefatto. Con me Agostini si era dimostrato sempre carino e gentile, però a Sepang si è rivelato davvero unico e appassionato, una gran persona".

"Sebbene non corresse da tanto tempo, era capace di confrontarsi al pari dei piloti ancora in attività. Ogni volta che viene in circuito, passa a trovarmi, esprime le sue opinioni in merito alla guida e ai tempi sul giro. Se pensa che io abbia fatto bene, lo dice. Se ritiene che io abbia fatto male, lo dice. Questo è il suo bello, è onesto. Più volte mi sono chiesto perchè lui spenda il proprio tempo coi corridori in attività, dato che non ha particolari obiettivi, se non quello di provare ad aiutarli. La sua passione per questo sport è sconfinata, è bello stare insieme a questa leggenda a due ruote”.

Michele Pirro


Il pugliese è uno che sa quanto sia difficile imporsi tra i confini nostrani. Appreso dell’età compiuta da Giacomo, è rimasto senza parole: “Cosa - il suo stupore - ottanta? No dai. Bè, complimenti vivissimi: ciò mi infonde speranza. Sì, spero di arrivarci e portarli come lui, caspita. Nel frattempo, proverò anche a ritoccare il mio score di titoli tricolori, otto al momento, sebbene i suoi sedici siano davvero tanti, irraggiungibili, il doppio".

"Se osserviamo questa leggenda a due ruote, mica dimostra ottanta anni, direi molti meno. Ditemi dove firmare per diventare come lui in futuro (ride). Tra noi c’è stima reciproca, quando disputo le wild card in MotoGP lui enra nel garage e mi porta la carica giusta. Parliamo di una speranza per i giovani, magrado io non ne abbia seguito in prima persona le gesta. Gli chiederò quale sia l’elisir di lunga vita assunto, lo voglio prendere pure io”.

Angel Nieto


Da tutti compianto, intervistato più volte prima della sua scomparsa, si era espresso sull’amico spesso e volentieri: “Mino era davvero un grande. sia come pilota che come persona - l’opinione del dodici volte più una da campione del mondo - sapevo quanto gli piacesse tanto la Spagna, infatti, ha sposato una donna spagnola. Io e lui abbiamo vissuto un periodo motociclistico particolare, nel quale tanti colleghi perdevano la vita o avevano incidenti gravi".

"Era incredibile come Agostini riuscisse sempre a mantenere sangue freddo e nervi saldi, anche nei posti più brutti e pericolosi, in condizioni che oggi sono inimmaginabili ai più. Abbiamo trascorso tanti momenti assieme, ogni volta che entra nel paddock passa a salutarmi e a scherzare, parlando non esclusivamente di competizioni, bensì del più e del meno”.

Jorge Lorenzo

Incide rapido e conciso, fornendo una frase che sintetizza perfettamente il concetto: “Aveva le palle, altroché. Voi avreste corso in quei circuiti? Pensateci bene”.

Valentino Rossi

Italiano al pari di Agostini e detentore di nove titoli iridati. Il numero 46, ai microfoni e coi media ha espresso la propria idea a riguardo: “Forse - ha ipotizzato, contando il numero di affermazioni singole: il “bergamasco” nato a Brescia ne ha 123, il marchigiano di Urbino e residente a Tavullia ne conta 115 - se fossi rimasto in Honda avrei battuto Giacomo. Però a me piaceva la sfida intrapresa insieme a Yamaha, sicché la accettai e fui convinto della mia scelta. Penso che Agostini mi abbia capito, perché pure lui si trovò ina situazione del genere, passando da MV Agusta a Yamaha".

"Più volte mi è stato domandato se fosse più o meno semplice imporsi nella mia o nella sua epoca, ma io fatico a rispondere: ai suoi tempi si correvano meno Gran Premi, ma era più pericoloso affrontarli. Oggi i viaggi e le sfide sono continue, impossibile è misurarsi contemporaneamente in più classi. Perciò, ritengo che ogni impresa rimanga unica nel suo genere, perchè vincere non mai semplice, indipendentemente dagli anni in cui si consuma la carriera e dalla cilindrata in oggetto”.

 

 

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