Esclusiva Agostini: “Io, che in MV Agusta iniziai con le gimcane”

Esclusiva Agostini: “Io, che in MV Agusta iniziai con le gimcane”© Archivio MV Agusta, GpAgency, Motosprint

Il 15 volte campione del mondo racconta la sua avventura con la Casa varesina: "Fui io a propormi, senza immaginare che avremmo vinto così tanto"

18.04.2022 ( Aggiornata il 18.04.2022 12:28 )

Ago-MV, binomio vincente


 

Agostini come è nato il connubio con la MV Agusta?

“Correvo con la Morini, prima con la 175 poi con la 250, con buoni risultati, volevo andare avanti e gareggiare nel Mondiale a tempo pieno (aveva corso tre GP in un biennio, ndr) ma la Morini non era interessata. Saputo che la MV cercava un pilota italiano per sviluppare la 350, decisi di propormi”.

Cosa ricorda del primo incontro con il conte Domenico Agusta?

“Dovevo presentarmi da loro alle quattro e mezzo del pomeriggio, arrivai alle quattro ma mi ricevette soltanto alle 10. Entrai in ufficio e mi disse: ‘Chi sei?’. ‘Sono Agostini’ risposi. ‘E cosa vuoi?’ replicò. Ero costernato, pensavo forse di aver sbagliato porta: ‘Vorrei correre con le sue moto’. Al che mi disse: ‘Ma sei capace di correre?’ e così gli risposi: ‘Mi provi’”.

 Quando ci fu il test?

Il giorno dopo a Monza, aveva fatto prenotare la pista da Arturo Magni. Arrivato in circuito, trovai i birilli sul rettilineo. Avevo già vinto tre titoli italiani, in salita e in pista, e mi ritrovavo a fare le gimcane come 15 anni prima. Lo dissi ad Arturo che mi invitò ad assecondare i voleri del Conte. Così feci quello che mi veniva detto e poi andai in ufficio a firmare. Fu soltanto un gioco, voleva capire il mio carattere”.

Cosa ricorda della prima gara del Mondiale con la MV nel 1965?

“Fu al Nürburgring in 350, mi presentai in mezzo a tutti i grandi di quell’epoca, Mike Hailwood, Phil Read, Jim Redman, Bill Ivy, ne leggevo le gesta ma non li conoscevo di persona. Battagliai con Redman, ma poi iniziò a piovigginare e riuscii a vincere, precedendo Hailwood, non mi sembrava nemmeno vero”.

Eppure il mese prima a Riccione, aveva già battuto il suo nuovo compagno di squadra.

“Esatto, avevo di fronte un grande campione ma alla fine riuscivo a precederlo. Mi dissi ‘Boh…’”.

Hailwood fu il suo rivale per il titolo della classe regina sia nel 1966 che nel 1967 anche se lei riuscì a prevalere entrambe le volte. Quale fu la sfida più tosta?

Furono tutte dure perché con lui non c’era tanto da scherzare. Ai tempi la Honda era superiore di motore, la MV era in vantaggio a livello di telaio”.

  • Link copiato

Commenti

Leggi motosprint su tutti i tuoi dispositivi