Duelli da leggenda: quando il titolo è stato assegnato all'ultima curva

Duelli da leggenda: quando il titolo è stato assegnato all'ultima curva© Milagro

Parità risolte soltanto nel GP conclusivo, rimonte impossibili e sorpassi ai danni di due rivali in una sola gara: il Motomondiale ha vissuto ogni tipo di epilogo in extremis

21.11.2021 ( Aggiornata il 21.11.2021 16:38 )

Conteggiando anche il 2020, in 72 stagioni del Motomondiale sono addirittura 84 i titoli iridati assegnati all’ultimo Gran Premio. La categoria che ha fatto registrare il maggior numero di arrivi in volata è la 250, con 24 edizioni, seguita dalla 125 con 21, dalla 500 con tredici e dalla 50 con 12. Sebbene sia stata introdotta nel 2010, due anni prima della Moto3, soltanto nel 2020 la Moto2 ha fatto attendere l’ultima gara stagionale per attribuire la corona iridata. Al contrario, invece, per la Moto3 esistevano già tre precedenti, anche se nessuno nel quadriennio 2016-2019, prima di quello di quest’anno.

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Le statistiche


In cinque stagioni, nel 1950, 1971, 1980, 1982 e 1989, furono ben tre i titoli assegnati al GP conclusivo: nei primi due casi le classifiche erano però complesse perché il regolamento prevedeva lo scarto di alcuni risultati, formula abbandonata negli anni Ottanta. Sia nel 1950 che nel 1989 si correvano quattro classi, mentre nel 1971, 1980 e 1982 le categorie erano cinque. Nel 1971 i soli titoli assegnati con largo anticipo furono quelli della 350 e 500, entrambi conquistati da Giacomo Agostini con l’MV Agusta: per il principio degli scarti, ad Ago bastò vincere i primi sei GP stagionali della classe regina e sei dei primi otto della 350 per allungare la sua striscia in cima al Mondo. Nel 1980 invece festeggiarono in anticipo Pier Paolo Bianchi con la MBA in 125 e Anton Mang con la Krauser in 250. Quell’anno, a una gara dal termine lo stesso Mang e Jon Ekerold erano a pari punti nella classifica della 350: trionfò il sudafricano grazie alla vittoria nel GP Germania Ovest con poco più di un secondo su Mang che pure giocava in casa.

Due piloti in testa a pari punti a un GP dalla conclusione del campionato: non è un’eventualità così rara come si potrebbe immaginare. Sono nove i precedenti, tuttavia l’ultimo risale al 1989. Dopo cinque dei sei appuntamenti della 80 al comando c’erano Peter Öttl (Krauser) e Manuel Herreros (Derbi) con 75 punti: il tedesco aveva vinto tre volte mentre lo spagnolo aveva ottenuto al massimo tre secondi posti. In lizza c’era pure Stefan Dörflinger (Krauser) con 69 punti. Un degno epilogo per la classe 80 che proprio con la gara di Brno, il 27 agosto, andò definitivamente in archivio. Vinse la Krauser sbagliata, quella di Herri Torrontegui con quasi 19 secondi su Herreros, soltanto quinto in griglia, che fu scortato sul podio dall’altra Derbi di Jorge Martinez. Pur scattando dalla pole, Dörflinger finì quinto, mentre Öttl cadde.

Senza conquistare un solo GP, Herreros vinse il titolo con 12 punti sullo svizzero e 17 sul tedesco. Negli anni Duemila, invece, in quattro occasioni – 2006, 2013, 2015 e quest’anno – due titoli sono stati assegnati all’ultimo GP. Nei primi tre casi un alloro è stato vinto dal pilota che inseguiva in classifica: 14 anni fa in MotoGP era stato Nicky Hayden, che prima del GP Valencia doveva recuperare otto punti a Valentino Rossi.

Arrivi in volata


Nel 2013 invece in Moto3 a una gara dalla fine c’era un terzetto in lizza per il titolo: Luis Salom con 300 punti, Maverick Viñales con 298 e Alex Rins con 295. Il vincitore di Valencia sarebbe diventato campione, a prescindere dai risultati altrui: nell’ipotesi di successo di Rins e secondo posto di Salom i due sarebbero saliti entrambi a 320 punti e sette vittorie, ma il primo avrebbe avuto la meglio grazie al numero di secondi posti. Fin dalle prime battute il quintetto con i tre pretendenti al titolo più Jonas Folger e Jack Miller aveva preso il largo. Al 15° giro però Salom è uscito di scena per una caduta, imitato poi dall’australiano. Gara e Mondiale si sono decisi in volata con Viñales vincitore per 186 millesimi su Folger e 187 su Rins. Tre sono invece i piloti diventati campioni del Mondo pur non figurando nelle prime due posizioni in classifica a una gara dalla fine. Nel 1966, il campionato della 50 era articolato su sei GP, con i migliori quattro piazzamenti validi per la classifica. Dopo il quinto GP le Honda di Luigi Taveri e Ralph Bryans avevano 26 punti, ma Hans-Georg Anscheidt con la Suzuki seguiva a 25, e si aggiudicò gara, in Giappone, e Mondiale.

Nel 1969 invece nella 50 Angel Nieto aveva 64 punti, Barry Smith 69 e Aalt Toersen 75 ma lo spagnolo aveva soltanto cinque risultati validi a differenza dei rivali che dovevano scartare dei punteggi. All’iberico bastò il secondo posto ad Abbazia per essere campione. In contemporanea nella 250 Santiago Herrero aveva 83 punti, Kent Andersson e Kel Carruthers 82, con quest’ultimo terzo per il minor numero di quarti posti. Ma l’australiano della Benelli vinse gara e titolo, con cinque punti sullo svedese e sei sullo spagnolo.

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