Dalla prima FZ datata 1985 all'ultima esclusiva YZF-R7, protagonista nel mondiale SBK, la 750 di Iwata ha segnato la storia nelle corse e nel prodotto di serie
Nel 1999 ecco arrivare una assoluta protagonista nel computo delle sportive di serie. Dalla mano dell'ingegner Kunihiko Miwa, dopo la YZF-R1 e contemporaneamente alla YZF-R6 arriva sul mercato la YZF-R7. La nuova SBK Yamaha alzava nettamente l'asticella in termini di prestazioni e appeal agli occhi degli appassionati. Dalla sua la nuova R7 (in codice OW-02) non aveva una vite simile alla predente YZF 750 pur mantenendo diversi aspetti in comune. Estetica che interpretava le linee delle sorelle R1 ed R6, motore Genesis 750 con la consueta distribuzione 20 valvole che erogava in configurazione "Strada" appena 107 CV, ma che con l'apposito Kit (dal costo di 6 milioni di vecchie lire) arrivava a quota 150 CV che diventavano 170 in versione SBK con Kit racing da quasi 40 milioni. Il telaio venne rivisto, ora Deltabox II, e sfruttava l'esperienza Yamaha nei GP. Nuovo anche il forcellone con capriata di rinforzo. Al periodo la nuova R7 fu grande protagonista in SBK dove però non riuscì a centrare l'obiettivo Mondiale. Una squalifica per doping costò a Noryuki Haga il titolo a favore di Colin Edwrad, nel frattempo passato alla Honda con la VTR-SP2.
La R7 restò sulla breccia fino al 2002 quando la SBK passò in mano alle moto da 1000 cc.
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