Gli “hooligans” della MotoGP: una “bolla di sapone” che puzza di altro

Gli “hooligans” della MotoGP: una “bolla di sapone” che puzza di altro

Al Mugello è andato in scena solo l’ultimo degli episodi antisportivi che stanno caratterizzando l’inizio della stagione 2016. Sarebbe bello, a Misano, assistere un gesto simbolico da parte del paddock e dei tifosi normali

 

24.05.2016 23:39

C’era da aspettarselo, che il finale di stagione 2015 avrebbe lasciato strascichi. Qualcosa di brutto lo si era già visto a Jerez ma il round del Mugello, da parte di alcuni dei tifosi arrivati sul circuito toscano, è stato forse uno dei week-end meno “sportivi” della storia del motociclismo su pista. Quella messa in scena da questi finti appassionati ha fatto da contraltare negativo al colorato spettacolo offerto dai tifosi veri sugli spalti e, soprattutto dai piloti in pista. 

FESTIVAL DEL BECERO - Fischi ripetuti, pomodori lanciati sul podio, manichini impiccati sui prati, striscioni beceri diretti ai piloti paragonati a scarti umani, vetri rotti al muretto, wc bruciati, cumuli di sporcizia sui prati. E’ risaputo: quando uno sport diventa più popolare rispetto ai suoi standard abituali o quando si alzano i toni, per un motivo o per un altro, si corrono un paio di rischi: il primo è l’imbastardimento, ovvero della “migrazione” di tifosi occasionali verso lo sport in questione per sfogare frustrazioni o inettitudine sociale mentre il secondo è l’aumento dei valori di “testosterone” da parte di chi di solito segue le partite buono e tranquillo, seduto sul suo abituale seggiolino. 

HOOLIGANS DELLE PISTE - Non siamo qui a farne un trattato socio-antropologico ma qualche “puntino sulle “i” vogliamo metterlo. Nel nostro Paese, non è raro assistere a episodi del genere. E non solo nel calcio. Succede durante le fasi “calde” di sport solitamente pacifici come il basket o la pallavolo. Nel calcio, poi, si esagera, visto che di hooligans si possono vederne non pochi “mascherati” da padri durante le partite dei figli poco meno che adolescenti. E’ notizia delle ultime ore quella di tumulti registrati in uno stadio statunitense durante una partita di soccer. E’ arrivata anche lì, la filosofia degli “agitati”. Ha fatto breccia anche in un Paese storicamente sportivo come gli USA e in uno sport piuttosto giovane, da quelle parti.

PERIODI “CALDI” - Nel nostro mondo, in passato ci sono stati periodi “caldi” (soprattutto negli anni della rivalità tra Biaggi e Rossi) ma si trattava di qualche sfottò di troppo. Nulla di più. Adesso la situazione è cambiata. A contribuire ad accendere la miccia siamo stati tutti: piloti, manager, Dorna, media e tifosi stessi. E, al Mugello, qualcuno dei 100.000 presenti non ha perso occasione per tornare animale, protetto dal “branco” e confuso tra altre migliaia di persone che erano lì solo per assistere ad una bella sfida sportiva. 

RISPOSTA A MISANO - A questa gente maleducata bisogna rispondere. Magari già dalla prossima gara italiana, in programma a Misano. Ci vorrebbe un segnale forte sia dai piloti che dall’organizzazione che dai tifosi stessi. A differenza di ciò che succede negli stadi di calcio, bisogna stigmatizzare questi comportamenti, segnalare i casi a chi di dovere, isolarli e dissociarsi. Sul serio, però. E poi aspettare che questa “bolla di sapone” che sa di altro esploda da sola, portandosi via anche l’olezzo.
Perché il motociclismo è, da sempre, un’altra cosa. Ed è bene che tutti lo sappiano. 

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