Incredibile ma vero al ManxGP: Bonetti aiutato dal team di McGuinness!

Incredibile ma vero al ManxGP: Bonetti aiutato dal team di McGuinness!© Mario Donnini

Alla vigilia del Manx Gp Senior Classic, un gesto d'altri tempi da parte di una vera e propria leggenda racconta una storia che sembra una favola

Mario Donnini

26.08.2022 ( Aggiornata il 26.08.2022 22:03 )

Mettetevi comodi e leggete con calma, perché questa non è solo una storia, ma una favola vera, che accade e si dispiega proprio mentre la state apprendendo.

Isola di Man, mare d'Irlanda, vigilia del Senior Classic Manx Grand Prix, ossia una delle gare più prestigiose che si disputa sul circuito più antico, prestigioso e pericoloso del mondo, ovvero il Mountain Course.

Il discorso è semplice. I favoriti sono due: John McGuinness, britannico di Morecambe, ultracinquantenne vincitore di 23 TT, e Stefano Bonetti, 45 anni, bergamasco, italiano di punta nelle corse su strada e campionissimo delle salite.

"McG" è un sovrano, Stefano un umile ma fortissimo lavoratore che da una vita cerca giustizia e meritata gloria. L'occasione del Manx 2022 è ghiotta, perché i due si battono alla pari: John con la Paton bicilindrica del team di Roger Winfield, Stefano con quella - uguale -, messagli a disposizione dallo svizzero Peter Beugger.

In prova John e Stefano sovrastano tutti e sanno che sabato 27 agosto saranno loro a sfidarsi per una vittoria che all'italiano cambierebbe la vita, glorificandone l'ascesa, l'impegno e i meriti, mezzo secolo dopo l'ultimo centro di uno dei nostri sull'Isola, con Mino Agostini e la Mv Agusta 500 al Senior TT 1972.

Bene. E qui accade il colpo di scena, che deriva da una catena di eventi. Questa: venerdì 26 agosto pioviggina e il tracciato non è abbastanza sicuro per correre, così la gara Lightweight in programma nel primo pomeriggio viene rimandata al giorno dopo, sabato. Per farla entrare nel programma di corse, già bello pieno, la Senior Classic viene accorciata da quattro giri a tre.

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Il serbatoio da 17 litri della Paton di Bonetti e, nella foto di apertura, quello "mammut" di McGuinness

La cosa per Bonetti ha conseguenze devastanti e cerchiamo di capire perché. Stefano ha un serbatoio da 17 litri di capienza e dopo due tornate da 60 km deve fermarsi per rifornire. John invece ha in dotazione un serbatoio "mammut" da ben 23 litri di capienza e può percorrere la nuova distanza di gara senza mai fermarsi per rifornire. In poche parole, McGuinness ha già vinto e Stefano è fregato, punto. Nessuna possibilità, come correre in bici contro uno con lo scooter.

Stefano e il suo boss Peter Beugger vanno a trovare in tenda il team rivale di Roger Winfield proprio per dirgli che la sfida è finita, restando però esterrefatti, perché il boss britannico appena li vede dice bello chiaro: "Non vogliamo vincere per fortuna, ma in una sfida aperta. Noi abbiamo due serbatoi 'mammut' e ve ne prestiamo uno, così domani correremo perfettamente alla pari. Sarà una lotta leale e incerta, da veri uomini di Sport".

Anche il grande John McGuinness è d'accordo e così nella serata, proprio mentre i più tempestivi di voi stanno leggendo queste righe, i ragazzi di Bonetti stanno montando il serbatoio sulla Paton.

Nel frattempo, ironia della sorte, sotto la tende del team Winfield stanno ultimando di montare un motore nuovo, prestato pure questo, a McGuinness che in prova ne ha già fatti fuori due. Incredibile. In un Motorsport sempre più tecnologico e disumanizzato, evidentemente il cuore e la passione hanno ancora posto.

Sabato 27 agosto alle 18.15 ora italiana Stefano Bonetti avrà la più grande occasione della sua vita per vincere una gara sull'Isola di Man e solo per questo deve ringraziare il pilota e la squadra rivali. Il team Winfield e McGuinness, con lo stesso Winfield che si è congedato da Stefano sussurrandogli: "Forza, adesso, pensa solo a dare gas. Ti auguro di batterci, Bonetti".

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