Road Races: colore e calore del “circo” targato Manx Grand Prix

Road Races: colore e calore del “circo” targato Manx Grand Prix© Mario Donnini

All'interno del paddock della celebre corsa sull'Isola di Man, sono tanti i piloti con delle storie da raccontare o con particolarità che li rendono inconfondibili: eccone alcuni

Mario Donnini

26.08.2022 ( Aggiornata il 26.08.2022 17:39 )

Il Manx Grand Prix dell'Isola di Man è un circo meraviglioso: c'è Benny Plant, il pilota più corpulento mai visto in azione con una moto da corsa sul Mountain Course, che non si arrende e prova a qualificarsi. Vicino a lui Timothee Monot, l'uomo-scheletro, visto il suo particolare disegno sulla tuta.

Poi c'è Maurizio Bottalico, il più tatuato di tutti, e Quentin Limusin, l'hipster, senza dimenticare Madsen-Mygdal, il nonno volante che, a 66 anni, ha ancora la stessa passione di sempre dopo quasi 200 gettoni di presenza sull'Isola.

Infine Jamie Coward, la cui traduzione del cognome sta per "codardo" e invece è un coraggioso, dai baffi spioventi e con la faccia da arcigno vichingo, più Andrea Majola, che prima di tuffarsi giù da Bray Hill in cuffia si rilassa con i Black Sabbath.

Dicono che la MotoGP manchi di personaggi. Pescando qui, sarebbe a posto per un pezzo...

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