Ferruccio: "Nel periodo di fermo mi resi conto che gareggiare è un toccasana: unisco lo spirito sportivo-agonistico con professionalità, divertendomi"
Anziché abbatterlo, quella imprevista pausa forzata gli ha donato forza ulteriore. Ferruccio Lamborghini sta vivendo una seconda esistenza agonistica, nella quale sfruttare quanto già imparato - e vinto - nei primi anni di carriera, aggiungendo il tocco che solo l'esperienza sa regalare. Eccolo felice e soddisfatto dell'accordo raggiunto col team Nuova M2/Revo Racing: "Sono lieto di aver finalizzato assieme a una squadra veramente preparata" pilota e struttura parteciperanno al Trofeo Aprilia RS660 "e mi sento carico come una molla al sol pensarci. Nel round disputato a Imola nel 2024 mi sono reso conto di quanto sia ottima la categoria, e dell'ammontare prestazionale del team. Eccomi qui, con aspettative e voglia di continuare a correre più che posso, magari sino a 40 anni. Lo spirito è questo".
KTM MotoGP dipendente da Acosta o... a quattro punte?
Ripercorrendo i passi solcati da Ferruccio, vediamo eccellenti risultati ottenuti in tutti i campionati a cui vi ha preso parte. Per esempio, arrivi al traguardo nella difficile 125 Grand Prix iridata, oppure podi nazionali e vittorie nella medesima, classe, ancora punti e soddisfazioni nelle Stock 600 tricolori e continentali, ma la conquista della Moto2 nazionale che ne consacrò il valore: "Era il 2012" ricorda "bei tempi ma, vi dirò, anche oggi mi sento addosso una certa giovinezza. A 34 anni, paradossalmente, mi sento ancora più entusiasta di quanto non lo fossi all'epoca. Sarà quanto accadutomi a motivare le mie scelte, chissà".
Lamborghini va un po' a ritroso: "Avevo un paio di belle beghe" ci ride su, dimostrando di aver assimilato ed elaborato il problema: "ben due pneumotoraci spontanei, il primo a settembre del 2020, il secondo a settembre del 2021. Seppur non fosse il fastidio più grande del mondo, la condizione inaspettata mi destabilizzò a livello fisico, altrettanto in termini psicologici. Dopo aver rischiato un polmone, a soli 363 giorni arrivò l'ennesima mazzata. Immaginate quanto io fossi fragile sotto ogni aspetto".
Pazienza, riflessione, azione, fisico e mani. Il carattere ha spinto il corpo a reagire, previo successo: "Ci ho messo il giusto a riprendermi, e ora sono al cento percento della forma. Quando capii che la cosa migliore fosse lavoro sodo sul fisico, liberando di conseguenza la mente, decisi di tornare in sella. Mai avrei potuto intraprendere azione più sensata. All'inizio mi allenavo quasi per gioco, ma poi..."
Il gioco, allora, si fa serio: "Eh, questo è il mio atteggiamento. Voglio essere sempre professionale nei confronti di me stesso, assieme alle persone con cui lavoro e verso gli avversari, perché no?! A imola nel Trofeo Aprilia RS660 mi sono divertito in pista, condividendo momenti nel paddock unici. E da ripetere".
Come è il quotidiano di "Lambo, cognome mitico mai coi piedi ancora a terra? Serio, come lui stesso è: "Mi sottopongo a lavoro aerobico, tantissimo, certo. Parecchi esercizi muscolari, chiaro. E tanta tanta moto. Di due ruote ne ho guidate, dalle piccole Ohvale a tutto quanto serva per mantenere a affinare sensibilità e riflessi. Di fatica ne faccio, però traggo un grosso toccasana, alimentando il mio obiettivo".
Progetti presenti limpidi, futuro solare, perchè correre include gesti semplici, rituali e la visione di chi circonda: "Mi occupo di attività diverse l'un l'altra, alcune in proprio. Mi piacerebbe, un domani, trasmettere il mio messaggio ai ragazzini, cioè, i giovanissimi. Penso che stare in mezzo a loro, aiuti a maturare. Se poi, pure io mi sento ancor più giovane, meglio".
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