Faentino verace, appassionato di moto, auto e gli Stati Uniti: lo speaker del Misano World Circuit è una "moderna vecchia guardia"
Parla pacatamente e urla il giusto. Boris Casadio è uno speaker moderno, che coniuga la cronaca compassata di chi di gare ne ha viste e commentate. Dalla semplice classifica, alle bagarre, sino a racconti di carriera dei vari protagonisti, il "bulldog" romagnolo, nativo di Faenza, offre uno stile USA, cioè, a coinvolgere pubblico e addetti ai lavori. Condividerci la cabina della MotoGP di Misano è una esperienza da provare.
Faentino classe 1975, il romagnolo è attento alle note territoriali, da lui vissute e adorate. Si muove spesso a bordo di una Harley-Davidson, sfoggiando giacca in pelle e cappello a stelle e strisce. Lo spirito di The Voice è puro, come l'atmosfera chs si respira al Marco Simoncelli, autodromo per il quale commentare ufficialmente le gare di MotoGP e SBK.
Come per la Formula 1: Boris è stato protagonista in diffusione nel paddock di Imola, quell'Enzo e Dino Ferrari a mezzo passo da casa. Che siano due o quattro ruote, Casadio arriva in cabina preparato, forte di una memoria di ferro, propulsore della sua sconfinata passione.
Sanno che saluto e urli si trovino dietro l'angolo, perciò li attendono attentamente. Tifosi, piloti e addetti ai lavori sono chiamati in causa da Boris, che ama salutare dal suo microfono chi gremisce tribune e prati, al pari di chi è impegnato nel paddock.
Entrare in cabina con Casadio vuol dire occuparsi di presente, passato e futuro. Dalla azione in diretta, ci si collega a quanto già scritto, ipotizzando quanto accadrà. Bello è sentire i propri nomi uscire dagli altoparlanti, come bello è quando io speaker chiede pareri o momenti di pista vissuti in prima persona.
Il podio del Misano World Circuit lo incita: abbiamo visto il pubblico chiedergli di alzare la voce e lui, professionalmente, lo accontenta. Quando prende a braccetto il vincitore, il secondo e terzo arrivato, lo fa come un fratello che festeggia l'impresa sportiva.
Link copiato