Il "dottore" compie gli anni! Sono 44 candeline per Valentino Rossi

È tempo di celebrazioni in casa Valentino Rossi, con il campione di Tavullia che dopo aver trascorso il San Valentino sulla neve insieme alla compagna Francesca Maria Novello, festeggia oggi il suo 44esimo compleanno. Anche se la carta d'identità rispecchia l'inesorabile trascorrere del tempo, il nove volte campione del mondo della MotoGP non ha mai smesso di divertirsi e di mantenere un approccio decisamente giovanile, lo dimostra la sua longevità nel motomondiale (ben 25 stagioni disputate) e la sua incessante ricerca di nuovi stimoli e sfide, come dimostra, in ultimo, l'avventura intrapresa con le quattro ruote nel campionato GT World Challenge Europe, nella quale milita dal 2022, dopo aver appeso il casco al chiodo.

Quando parliamo di Valentino Rossi non ci rivolgiamo "solo" ad uno dei piloti più forti e vincenti della storia delle due ruote, ma anche (e soprattutto) ad un'icona della MotoGP, un atleta facente parte a pieno diritto dell'elitè suprema dello sport, capace di trascendere gli schemi e i confini della sua passione, fino ad arrivare, coinvolgere e far avvicinare alla MotoGP persone e mondi inesplorati e inaspettati. Come Michael Jordan per il basket, Diego Armando Maradona per il calcio o Roger Federer per il tennis, Rossi per le moto è stato tutto questo; non solo un nove volte campione mondiale ma anche un accentratore, un trascinatore, per un ambiente che tutt'ora gode della sua presenza e degli effetti della sua ventennale carriera.

L'esordio in 125 e i titoli mondiali nelle classi minori

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Nel 1996 Valentino Rossi fa il suo debutto in 125 in sella all'Aprilia del Team clienti AGV e, sebbene da subito s'intravidero le qualità del giovane pilota di Tavullia, il potenziale restò sopito tranne in qualche occasione, tra cui il primo podio di una lunghissima serie, arrivato in Austria seguito poi dalla prima vittoria di carriera, conquistata a Brno davanti a Jorge Martinez. Nella stagione successiva Rossi sbocciò definitivamente riuscendo a esprimere tutto il suo talento e manifestando una superiorità tecnica che risaltò agli occhi di tutto il motomondiale. Con 11 vittorie su 15 gare il campioncino di Tavullia dominò la stagione della piccola cilindrata, mostrando oltre ad un estroso e fantasioso stile di guida che entrò subito nei cuori di fan e addetti lavori, anche una propensione innata verso l'esteriorità e la mediaticità, attraverso gag esilaranti e festeggiamenti particolari. Nel 1998 Rossi si presentò al suo primo anno in 250 con un biglietto da visita decisamente allettante e con gli occhi già puntati addosso in ottica futura. Nella prima stagione disputata nella classe di mezzo si confermò una propensione che il campione di Tavullia mantenne anche nella classe regina, (nonché già vista in 125) ovvero l'attitudine a trascorre il primo anno di categoria da apprendista per poi vincere subito nel secondo anno. 

Già nell'anno da rookie il "dottore" ebbe l'opportunità di vincere l'iride ma si scontrò contro l'inesperienza e con la velocità di Loris Capirossi, che in quell'anno conquistò il suo terzo e ultimo titolo mondiale. Il 1999 è l'anno buono per mettere il punto esclamativo sul secondo titolo di carriera; Valentino dimostrò di saper dominare anche nella classe di mezzo, cogliendo nove trionfi e avendo la meglio in classifica su Toru Ukawa. Il tanto atteso salto nella massima serie avvenne inevitabilmente nel 2000, quando la Honda non si lasciò sfuggire l'occasione di mettere sotto contratto la stella nascente del motomondiale. Dati alla mano, già nell'anno da matricola Rossi ebbe l'occasione di vincere il mondiale ma molte cadute e alcuni errori di comprensibile inesperienza impedirono di arrivare all'obiettivo; tuttavia l'allora 21enne italiano raggiunse l'obiettivo di vincere la sua prima gara in top class, trionfando nella gara bagnata di Donington, successo seguito dalla vittoria nel GP del Brasile. 

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