Le “vite parallele” dei motociclisti

Le “vite parallele” dei motociclisti© Luca Salvadori

Ritirati o ancora in attività, i nostri centauri preferiti trovano tutti i modi per non perdere il contatto con il loro habitat naturale, la pista

13.02.2023 ( Aggiornata il 13.02.2023 13:26 )

Quando un pilota si ritira, trova gli agganci giusti per restare nel Motociclismo ma con ruoli diversi da quelli racing. Pensiamo a Loris Capirossi e Franco Uncini, fino a ieri responsabile sicurezza della MotoGP, o Freddie Spencer, steward di gara. 

C’è chi è anche diventato team manager (Pons, Gresini, Nieto), chi coach e manager (Cadalora, Locatelli, Sofuoglu). Tra chi è ancora in attività sta diventando una moda affiancare i corsi di guida alle gare. Luca Pedersoli, Davide Stirpe, Luca Vitali e Roberto Rolfo sono solo alcuni esempi di quelli che hanno intrapreso la carriera della Riding School, per trasmettere ai neofiti ciò che loro hanno appreso quando hanno iniziato.

Il fenomeno del pilota-youtuber


E poi c’è un’altra fascia, quella di chi ha scelto la via dei social network e di YouTube in particolare. Sono tanti i piloti ancora in attività o ritirati da poco che hanno aperto un canale dove postano video degli allenamenti in pista o dei video di tecniche di guida e segreti. 

Se vogliamo è stato Luca Salvadori ad aprire la strada al fenomeno nascente del pilota-youtuber/creatore di contenuti. Il pilota milanese, grazie ai numeri del suo canale, è riuscito a strappare l’ingaggio con il team Pramac per la MotoE di questa stagione.

Se l’americano Garrett Gerloff è l’ultimo arrivato di quelli che hanno un canale YouTube, la lista comprende tra gli altri Valentino Rossi, Jorge Lorenzo, Marc Marquez, Jonathan Rea, Sylvain Guintoli, Scott Redding e Loris Baz.

Youtube non solo è un modo per far vedere ciò che succede dietro le quinte delle gare (Christian Gamarino mostra proprio questo per le gare Endurance) ma è anche un modo per racimolare denaro da reinvestire per proseguire la carriera, una vera fonte di entrata insieme ai vari sponsor del pilota stesso.

Le parole dei diretti interessati


Abbiamo chiesto ad alcuni di loro cosa significhi avere un canale Youtube e che vantaggi porta creare contenuti fuori dai weekend di gara

Loris Baz: “Per essere onesto a me porta poco. E’ ovvio che agli sponsors personali può piacere ma non è per questo che l'ho fatto, ma più per la gente che mi segue. Io il canale l'ho fatto nel MotoAmerica per fare seguire questa avventura alla gente qui in Europa. Nel mondiale è un pò più difficile perchè siamo più limitati da Dorna su cosa possiamo fare nel paddock. Però io sono sempre stato molto aperto e mi è sempre piaciuto provare a fare seguire il più possibile la nostra vita soprattutto quello che non si vede in tv.” 

Kevin Manfredi: “Il mio canale YouTube è attivo, ma poco utilizzato da me, sicuramente mi piacerebbe di più utilizzarlo e creare contenuti. Vedendo anche ciò che riesce ad attirare Salvadori a livello di immagine, attività, sponsor ecc credo sia importante averlo.”

Niccolò Canepa: “Per me è un po’ diverso perché non sono il classico youtuber che parla, spiega, racconta. Metto dei video on board molto semplici ma è bello perché la gente può vedere le traiettorie e le marce, imparare di più quella pista quando ci andrà a girare. E’ importante avere un canale YouTube perché ti dà più visibilità e ti fa conoscere un po’ meglio, sia dal pubblico che dagli sponsor e per gli stessi sponsor è un bell’aiuto.” 

Christian Gamarino: “Non è fondamentale avere un canale ma è sicuramente importante per riuscire a vendere quegli spazi, tuta e carene, agli sponsor e creare qualcosa di interessante. Youtube occupa del tempo ed energie mentali durante i weekend di gara; quindi, un vero impegno perché toglie tempo e concentrazione sul weekend per registrare i pezzi dei video. Il vantaggio è tutta visibilità in più: in gara è difficile leggere tutti i loghi degli sponsor mentre parlando davanti ad uno schermo risaltano di più. Si crea più empatia con chi guarda i contenuti perché percepisce cosa si prova durante un weekend di gara.” 

Roberto Rolfo: “A me piace molto usare YouTube per vedere cose molto tecniche che mi interessano. Tutto quello che è legato al mio canale è sempre sulla parte scuola. Ho cercato di dare una impronta per il momento a quello che piacerebbe ascoltare, ovviamente improntato alle esperienze di questi anni della scuola e le domande che mi vengono rivolte. Lo reputo importantissimo ma non mi piace la parte “youtuber” a livello lavorativo, alcuni video benchè visti da tante persone sono privi di contenuti rispetto a quello che può interessare a me e all’utilizzo che ne faccio. L’obiettivo è quello di incrementare dei video, sia in numero che contenuti, devo sempre trovare un argomento dal lato scuola che può interessare. Il vantaggio dal punto di vista tecnico è che si possono spiegare le sensazioni di guida come se si stesse realmente parlando ad un corsista.”

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