L'Italia riparte da padrona della MotoGP: Giappone e Austria piegati

L'Italia riparte da padrona della MotoGP: Giappone e Austria piegati© Luca Gorini

LA CONSIDERAZIONE DEL GIORNO- Moto e piloti tricolori al top della classe regina, con Ducati e Aprilia attualmente superiori a Yamaha, Honda e KTM

10.02.2023 ( Aggiornata il 10.02.2023 18:03 )

Sebbene il titolo sia dedicato a Ducati e Aprilia, la foto di copertina raffigura una Yamaha in azione nei test MotoGP di Sepang. A condurla è Franco Morbidelli che, in comune coi Marchi di Borgo Panigale e Noale, condivide la nazionalità. Il numero 21 è italiano, per un tricolore a oggi imbattibile. A oggi, i giapponesi - e gli austriaci - sono costretti alla rincorsa.

Pletora Rossa inarrestabile, Armata nera in crescita


Box Ducati, ufficiale riferimento della MotoGP

 In medicina, la parola "pletora" si usa per descrivere l'aumento della massa sanguigna. Sangue che, appunto, è di colore rosso, medesima tinta del contingente Ducati, sebbene alcuni team godano di livrea propria. Le Desmodedici hanno fatto nel 2022 il bello e cattivo tempo, continuando il discorso a inizio 2023.

In mezzo a tante quattro cilindri emiliane, quattro cilindri venete. Le due nere e arrabbiate Aprilia ufficiali, portate in pista dalla formazione direttamente emanate da Noale. Le RS-GP crescono in termini prestazionali, aumentando di numero: scommettete che, ben presto, anche il duo RNF ricoprirà le migliori posizioni delle classifiche?

A proposito di classifiche, ripetiamo quanto accaduto nella sessione di test IRTA tenutasi in Malesia: Marco Bezzecchi, Maverick Vinales, Enea Bastianini, Jorge Martin, Pecco Bagnaia, Aleix Espargarò, Johann Zarco, Fabio Di Giannantonio, Alex Marquez e, eccolo lì, Franco Morbidelli. Perciò: Ducati, Aprilia, Ducati, Ducati, Ducati, Aprilia, Ducati, Ducati, Ducati e Yamaha. La sola giapponese in una truppa tutta italiana nei migliori dieci, la sola M1 in top ten è guidata da un italiano. Tutto ciò vorrà dir qualcosa, giusto?! 

Yamaha, Honda e KTM; il presente è complicato, domani chissà...


Enorme lavoro attorno alla RC16 di Brad Binder

Scusate se nel titolo qui sopra non abbiamo citato GASGAS ma, come saprete, il Marchio rappresentato dal team Tech3 cela sotto le carene RC16 teutoniche. Austria che si difende con Jack Miller, non attacca con Augusto Fernandez e Pol Espargarò, le prende con Brad Binder. 

Presumendo un lavoro particolare compiuto dal sudafricano - ultimo per il Red Bull Factory è davvero troppo - non ci stupiamo se l'australiano ex Ducati si ritrovi a metà foglio PDF. Non ci stupiremmo nemmeno qualora si giocasse podi e vittorie, ma questo arriverà più avanti. Limitiamoci a parlare di oggi.

Sappiamo che Yamaha e Honda abbiano l'esigenza di vincere, e presto. Soprattuto l'Ala dorata, incapace di imporsi almeno una volta l'anno scorso. Iwata, contrariamente, si è almeno "giocata" il titolo sino all'ultima trasferta di Valencia, cedendolo a Ducati. Ah, Ducati. Casa italiana, a oggi avvicinata solo da Aprilia. L'indomani, non possiamo prevederlo.

  • Link copiato

Commenti

Leggi motosprint su tutti i tuoi dispositivi