MotoGP22, abbiamo testato il gioco con due piloti: ecco le loro impressioni

MotoGP22, abbiamo testato il gioco con due piloti: ecco le loro impressioni

Negli scorsi giorni è uscito il nuovo videogioco ufficiale della massima serie motociclistica. Ma come se la cavano i centauri nelle corse virtuali? L'abbiamo chiesto direttamente a loro

28.04.2022 ( Aggiornata il 28.04.2022 12:30 )

La scorsa settimana è uscito MotoGP22, il videogioco ufficiale del Motomondiale sviluppato dall'italiana Milestone. Negli anni, la simulazione è stata aggiornata di continuo acquisendo grande successo e venendo utilizzata dalla stessa Dorna per gli eSports, con i piloti virtuali impegnati in un vero e proprio campionato mondiale.

Ma quando a giocare con il pad in mano sono dei piloti abituati ai semimanubri, al casco integrale e alla tuta in pelle, quali sono le sensazioni che dà MotoGP22? Per rispondere a questa domanda, l'abbiamo fatto provare a Jarno Ioverno e Luca Seren Rosso, piloti del National Trophy (rispettivamente 1000 e 600) nel contesto del Campionato Italiano Velocità.

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L'opinione dei piloti


Dopo essersi sfidati a suon di sorpassi (e cadute) provando tutte le categorie disponibili, sia Luca, sia Jarno, sono arrivati alla medesima conclusione: “MotoGP22 è un gioco davvero ben fatto, specialmente dal punto di vista delle piste, che sono davvero fedeli alla controparte reale. E' molto difficile girare con buoni tempi senza commettere errori e può essere un buon modo per imparare circuiti su cui non si ha ancora corso nella vita reale, visto che bisogna impegnarsi per diventare competitivi. Tuttavia, per quanto sia bello, divertente e alla portata di tutti grazie agli aiuti di guida utilizzabili, le sensazioni che dà la pista...sono tutta un'altra cosa”.

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