Marquez in pista con la CBR 600: il sogno proibito di un sorpasso a Marc

Marquez in pista con la CBR 600: il sogno proibito di un sorpasso a Marc© Marc Marquez

L'otto volte iridato ha girato con la sua Honda CBR nel circuito di Alcarras, frequentato da tantissimi amatori. Voi avreste provato a superare l'otto volte iridato, o ve la sareste fatto sotto dalla paura?

06.04.2022 ( Aggiornata il 06.04.2022 14:07 )

Proprio non ce la fa a starsene comodamente seduto sul divano di casa, Marc Marquez. La MotoGP è il suo habitat preferito, guai a rinunciarvi: fiducioso nelle proprie capacità, confidente che la sua vista sia ottimale, il pilota Honda ha inforcato la CBR600 che usa per gli allenamenti, portandola in pista ad Alcarras, circuito che gira in senso antiorario, sicchè con quasi tutte curve sinistrorse. Quelle che preferisce.

Ora, provate a immaginare la situazione, vestendovi di tuta in pelle, casco, stivali e guanti di uno a caso dei diversi amatori impegnati nello stesso momento in cui girava Marc: siete lì, in azione belli "tranquilli", quando vedete un moto col numero 93. Potreste pensare: "Ecco uno dei tanti fanatici con il modello replica: ne ho incontrati di Schwantz e Rossi della domenica, questo il Marquez di turno. Però, oh, quanto gli somiglia, indossa lo stesso abbigliamento tecnico".

Esatto, piega qua, piega là, vi accorgete come non sia un tifoso del campione catalano, bensì il campione catalano in persona: "Il fisico è quello. Lo stile, idem. Le gomitate che da a terra, anche". Che fare? Ossequiose manovre, atte nel favorirne le azioni, oppure provare a tenergli testa? Pensate bene alla risposta, perché oguna offre conseguenze diverse.

L'occasione della vita: provare un sorpasso ai danni di Marquez

Abbiamo scritto "provare", appunto, perché non è detto che ci si riesca. Fanno già parecchia fatica i suoi avversari in MotoGP, figuriamoci un normale amatore. "Normale" con il pieno rispetto del significato: motociclista è motociclista, non ne annoveriamo di serie A, B o C.

Però, ad Alcarras, vi state imbattendo in un otto volte iridato, colui che ha sconfitto Dani Pedrosa, Valentino Rossi e Jorge Lorenzo, giusto per dire. Ecco qui, lo avete davanti a vostri occhi, magari sta ancora scaldando le gomme, oppure no, guida ma è attento a non cadere nuovamente... insomma, il suo passo è come il vostro. Arrivate in una staccata a precedere l'ingresso curva, magari a destra, non la preferita di Marc. L'istinto vi dice di provarci: quando mai ricapiterà una occasione tale? Mollate i freni, buttate (esattamente, buttate) dentro la moto, chiudete gli occhi e... lo avete superato! 

Una volta realizzato che fosse tutto fuorché un sogno, conoscendo chi il sorpasso lo ha patito, dovreste mettere in conto una immediata risposta; se questa non dovesse arrivare, sì, vi siete sbarazzati di un otto volte iridato. Qualora lo raccontaste a parenti, amici, nemici e sconosciuti, vi comprenderemmo. Sempre se costoro vi crederebbero.

Volevo superare Marquez, ma... non l'ho fatto apposta

Quel "Non l'ho fatto apposta" suona agghiacciante, poiché promettente di qualcosa andato storto. Ovvero, cosa, di grazia?! Tornate a immaginare la situazione di Alcarras: "Ehm, niente, ero lì con la mia moto del 1995, stavo girando, penso che le gomme avrebbero potuto resistere ancora un po'. Non ce l'hanno fatta".

In che senso, non ce l'hanno fatta, diamine? Ecco la risposta: "Oh, ma cosa volete che vi dica? Avevo in traiettoria quello lì, con sta Honda dalla tabella numero 93... dico, ma vuoi fare il Marc Marquez proprio con me? Sì, voleva farlo, perché era Marc Marquez. Dopotutto, eravamo (quasi) altrettanto veloci".

Il quasi spiega tutto: "Vi chiedo cosa avreste fatto al posto mio. Avevo l'occasione di sorpassare un otto volte iridato, ci ho provato. Lui è un pilota abbastanza esperto, capisce ste cose no? Saprà che si può sbagliare. Anche a lui è capitato". Avete capito bene. Il vostro tentativo è finito male. Avete buttato a terra Marquez, di nome Marc.

Speriamo abbiate una decente copertura assicurativa

Che, perlomeno in Italia, è d'obbligo. Non l'avete? Ahi ahi ahi, guai in vista. Se già stendete un motociclista "normale" (ripassate con pazienza questa parola, per favore) è giusto risarcirne eventuali danni al veicolo e - sempre da evitare, ma possono succedere - fisici. 

Nel caso del pilota più pagato della MotoGP, i costi salgono. Anche perché, sopratutto dall'estate 2020, fare male a Marc Marquez è azione ulteriormente onerosa, dato che i guai vissuti dal ventinovenne di Cervera lo hanno costretto a tutelare ogni parte del suo corpo, capelli inclusi, e non stiamo scherzando.

Perciò, tornate all'immagine di prima. Siete entrambi nella sabbia, le parolacce sono state già dette, e voi: "Scusa, Marc, avevo visto lo spazio, so che mi puoi capire? Tutto bene nè? Senti, quando parti per gli Stati Uniti? Dai, vedrai che andrà bene. Farò il tifo per te, puoi vincere. E attento alle curve a destra, proveranno a superarti". Sognare è bello, pagare i danni meno.

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