Da Roma a Mosca in moto con la mamma

6700 km in sella ad una BMW F650 GS

25.09.2012 ( Aggiornata il 25.09.2012 13:28 )

Un viaggio in moto fino in Russia? Da sola e con la mamma come passeggera? E perché no? In fondo l’idea è stata sua, della mamma, e l’evento che ha provocato l’idea è più che meritevole: la prima gara del mondiale Superbike a Mosca. Non vogliamo mancare, siamo curiose di vedere l’inaugurazione del circuito, la risposta sovietica al richiamo del motociclismo. La mia passeggera, poi, in Russia c’è già stata, ma una cinquantina di anni fa, in automobile, insieme a mio padre che era stato inviato speciale per alcune riviste di attualità.

I rischi, però, sono tanti: più mi documento e più mi viene voglia di abbandonare l’impresa. Mi preoccupano i pericoli legati al traffico e alla microcriminalità, che vengono richiamati in tutti i siti di turismo con riferimento a Mosca e alla Russia in generale (il ministero dei Trasporti russo ha ammesso che avvengono 800.000 incidenti stradali l’anno soltanto nella capitale sovietica!) E poi le condizioni delle strade: pessime, a quanto mi dicono. “Lì potrebbe divertirsi soltanto Cairoli”, osserva un mio amico che ci è stato di recente per lavoro. E qualche giorno dopo, quando sarò in sella sugli sterrati sovietici, penserò spesso a quanto aveva ragione!

Però, forse, proprio tutta questa serie di ostacoli fra noi e il nostro obiettivo ha sortito l’effetto contrario: una sorta di incentivo alla sfida! Cinque giorni di viaggio per arrivare a Mosca e altrettanti per tornare. E qualche giorno di permanenza in territorio russo, naturalmente, tanto per avere il tempo di abituarsi al pazzo traffico e vedere il centro della città dalle mille cupole dorate.

In totale abbiamo percorso 6.700 chilometri in 17 giorni in sella ad una BMW F650 GS che si è comportata egregiamente, senza mai emettere nemmeno un borbottio. Al Moscow Raceway circuit, poi, è stata premiata con un’assistenza d’eccezione, nel box del team di BMW Motorrad Italia. Si è trattato solo di un controllo di routine, visto il chilometraggio effettuato, ma la sua presenza ai box ha richiamato l’attenzione persino della televisione russa, che in una lunga intervista ha voluto sapere motivazioni e particolari del nostro viaggio.
In circuito abbiamo scatenato la curiosità di tutti, piloti compresi. Mia mamma ha potuto salutare al box Max Biaggi, del quale è tifosa fin da quando lo ha conosciuto ad una gara di Sport Production nel lontano 1990...) e naturalmente non poteva mancare una foto con Ayrton Badovini e Michel Fabrizio, “compagni di marca” dei quali è altrettanto sostenitrice (di Ayrton soprattutto dopo l’arrivo con caduta a Silverstone!)

Insomma, a Mosca abbiamo ritrovato tutti i nostri amici. Anche il Gentlemen’s Motor Club, con il suo presidente Claudio Gregori, che ha capitanato un esercito di commissari di percorso venuti da Roma per “istruire” e affiancare il personale russo, alla prima esperienza con una gara di moto. Ci sentivamo quasi a casa, se non fosse stato per le cupole d’oro di Mosca... e per i 3.000 chilometri che dovevamo ancora percorrere per tornare.

Come ha detto tempo fa Valentino Rossi: “Pensa se non ci avessi provato?” Ecco, queste parole mi vengono in mente quando ripenso al nostro viaggio. Un’avventura sopra le righe, forse, in considerazione che mia mamma ha 78 anni. Ma ne valeva la pena, perché l’esperienza di quei chilometri la porteremo nel cuore per sempre.

di Fiammetta La Guidara

Di seguito i link del videodiario del viaggio e la gallery fotografica:

In viaggio per la Russia – 1° puntata
Alla scoperta di Mosca – 2° puntata
Dietro le quinte della SBK in Russia - 3° puntata


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