La quattro cilindri di Iwata presenta una inedita soluzione al terminale di scarico, nella ricerca di ottimizzare erogazione
Guardate che scatto del nostro Luca Gorini: si vede la parte posteriore della Yamaha MotoGP, tra cui ruota, codone e... un inedito terminale di scarico, doppio, per una soluzione costruita dalla azienda Akrapovic. Anziché la già nota "fetta di salame" montata in basso, la M1 ha adesso una sorta di cannone sdoppiato, con funzione pensata ad hoc.
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Ricordando i test di sviluppo fissati per lunedì, c'è prima da pensare al Gran Premio. In questa occasione, la Yamaha va avanti, portando una soluzione saltata subito ai nostri occhi. La M1 fotografata è affidata a Franco Morbidelli, numero 21 del Monster Energy Factory emanato da Iwata.
Akrapovic ha realizzato un terminale di scarico che, stando ai commenti raccolti nelle trasferte precedenti e qui in Andalusia, serve a ottimizzare l'erogazione della potenza, migliorando di conseguenza anche il "tiro" ai medi regimi. Scaricando meglio a terra i cavalli, la quattro cilindri dei tre diapason potrà arrivare "in alto" più facilmente, giovando di ulteriore sfruttabilità e potenza.
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