MotoGP, Marc Marquez sul suo futuro: "So dove correrò nel 2024"

A tener banco in maniera preminente relativamente al mercato piloti della MotoGP è sicuramente la situazione di Marc Marquez, al centro di numerose voci che dapprima l'hanno accostato alla KTM mentre adesso lo vedrebbero vicino alla Ducati del team Gresini. Ai microfoni di Dazn l'otto volte iridato ha parlato del suo futuro in top class, restando criptico ma non troppo. Nelle ultime tre stagioni lo spagnolo ha attraversato gli anni più bui della sua storia nel motomondiale, sia in termini di risultati che fisici, tuttavia il pilota maggiormente chiacchierato resta ovviamente lui, tanto per il palmarès acquisito in carriera, quanto per un talento che ancora in molti gli riconoscono essere da riferimento della top class; anche se frenato dai problemi della Honda.  

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Marc Marquez: "Le cadute hanno frenato la bestia che è in me"

Nonostante il mercato piloti, lo spagnolo resta focalizzato sulla stagione attuale e sui miglioramenti della Honda: "A Misano si inizierà a vedere un po' il progetto 2024, e vedremo come andrà, cioé se sarà un passo avanti o no. Si inizierà a intuire come sarà il 2024. Dobbiamo continuare a lavorare sul progetto per trovare la soluzione migliore sotto ogni punto di vista”. Marquez ha espresso le idee chiare su dove correrà nella prossima stagione: "So dove correrò nel 2024. Anche se ho un contratto con la Honda, in giro mi hanno associato un po’ a tutte le moto. Così qualcuno ci azzeccherà, no?”. L'ironia dell'otto volte iridato potrebbe lasciar immaginare ad un futuro lontano dalla Honda, che nel lunedì dopo il GP di Misano sarà protagonista di un test importante per cercare di invertire il trend tecnico in vista della prossima annata.

Tuttavia, lo spagnolo ha specificato la non rilevanza di questo test: "Non ho mai detto che il mio futuro dipende dal test di Misano". Marquez ha poi confermato i contatti con le altre squadre: "Ci sono state delle telefonate, sì. Non dirò da chi, né come, per rispetto di tutti i marchi. Ma ovviamente ci sono stati dei contatti". Il modo di guidare del pilota Honda si è dovuto modellare molto in base alle difficoltà di una moto che non lo segue come un tempo; un fattore, quest'ultimo, che ha costretto lo spagnolo a correre ai ripari: "Tutte le cadute e i colpi che ho preso hanno frenato la bestia che è in me".

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