“Ho perso l’ala ma non ho sentito differenze sulla moto, ho gestito la gara come volevo” commenta lo spagnolo di Ducati dopo la terza vittoria su quattro gare lunghe
Undici anni. Tanto è passato dall’unica vittoria in Qatar di Marc Marquez. Lo spagnolo, dotato quest’anno di Ducati ufficiale, ha centrato la terza vittoria su quattro gare lunghe con una gara attenta e strategicamente perfetta, gestendo tutte le situazioni e non risentendo dell’assenza di una delle alette posteriori.
“La prima curva è stato più un errore mio che di Alex – commenta Marquez a Sky - ho perso il posteriore ed ho dovuto chiudere ed è per questo che poi Morbidelli mi ha passato all’esterno, ho perso l’ala ma non ho sentito differenze sulla moto. Ho gestito la gara come volevo, ho visto Morbidelli andare via ma io dovevo gestire l’anteriore perché era la cosa che mi preoccupava di più e nei primi giri ho guidato in maniere strana.”
Poi aggiunge: “Finché avevo i miei rivali diretti dietro sapevo di poter aspettare anche se sapevo che gestendo così Pecco sarebbe arrivato ed infatti mi ha passato, da lì è iniziata la mia gara. Sapevo di avere dieci giri al massimo per poter guidare nel mio stile e così quando sono arrivati ho spinto solo per quei dieci giri.”
Dopo un errore come quello di Austin, Marc aveva bisogno di un weekend di totale controllo in vista poi della gara di casa in Spagna tra due settimane. “Questo weekend è molto più importante di Thailandia, Argentina e Austin. Innanzitutto, perché arrivavo da un errore davvero grave ad Austin ma quando le cose sono difficili mi piacciono di più e sono più concentrato, sono più attento a tutto. In America ho peccato di extra confidenza mentre qui mi sono sentito bene fin dall’inizio ma poi ho dovuto lavorare tanto sul mio stile di guida. Sono molto contento perché ho fatto un passo avanti nelle curve a destra e devo vedere se riuscirò a mantenerlo anche nelle prossime gare ma qui mi ha fatto guidare molto più tranquillo e sicuro. Vedremo cosa potremo fare nelle prossime gare in Europa su circuiti più piccoli anche se in queste piste lunghe e larghe mi sono sentito veramente bene.”
Sulle piccole difficoltà che ancora avverte in Ducati spiega: “In staccata non è un problema, il problema di usura ce l’ho al massimo angolo di piega quando voglio andare troppo forte. Io faccio più angolo di tutti circa 2/3 gradi in più delle altre Ducati e metto molto in crisi la spalla della gomma. Va bene nel giro secco o su piste dove non c’è una grande usura ma qui dovevo stare molto attento. Mi viene d’istinto guidare così ma non è lo stile corretto per questa pista, poteva andare bene per la Sprint ma per i 22 giri del GP dovevo gestirlo in maniera diversa.”
Dopo il terzo hat trick su quattro appuntamenti, Marc è tornato il pilota bello da vedere e non quello dell’erroraccio di Austin mentre era al comando tranquillo della gara. “Nello sport è così, oggi mi dite che sono maturo e che ho tutto sotto controllo mentre due settimane fa mi chiedevate cosa avevo combinato, perché ero caduto con due secondi e mezzo di vantaggio su tutti. Stanotte dormo tranquillo mentre dopo Austin ho dormito male perché sapevo di aver fatto un errore molto grave. Il modo migliore per dimenticare quell’errore era fare un weekend perfetto ma il problema era che arrivavamo su una pista dove Pecco, Alex e anche Diggia andavano forte ma alla fine mi sono difeso bene e questo è stato il weekend più importante della stagione.”
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