Mentre il team Repsol annaspa, il francese ha portato la RC213V in zona punti dopo aver centrato l'accesso in Q2: "Sono davvero felice"
Johann Zarco è stato uno dei grandi protagonisti del sabato Sprint vissuto dalla MotoGP nel GP Indonesia. Il francese ha brillantemente preso parte alla Q2, nella quale ha firmato il settimo tempo, prima di confermarsi a ottimi livelli anche nella manche breve conclusa in ottava posizione.
La RC213V schierata dal team LCR è stata di gran lunga la miglior Honda in pista, classificatasi a poco meno di 7 secondi da Pecco Bagnaia e appena dietro alle Ducati, KTM marchiata GASGAS e Aprilia guidate rispettivamente da Franco Morbidelli, Pedro Acosta e Maverick Vinales. “Cogliere i punti nella Sprint è stato bellissimo – ha raccontato il transalpino a Canal+ – al traguardo ero quasi felice che la gara fosse finita, ero sfinito visto il ritmo tenuto dal primo all’ultimo giro”.
GP Indonesia, Bagnaia: "Ero al limite"
Zarco ha poi analizzato la sua prestazione: "Sono riuscito a superare Vinales, poi mi ha passato nuovamente e non ho potuto replicare alla sua manovra. Allo stesso tempo non volevo perdere la posizione su Di Giannantonio, quindi ho dovuto badare anche ai piloti che mi seguivano – le parole del numero 5 – ne ho approfittato per analizzare da vicino il comportamento di Ducati e Aprilia, e confermare i progressi che abbiamo mostrato dopo i test di Misano".
Da rivedere, però, c'è la partenza, in cui aveva perso quattro posizioni: "Comparandomi ai nostri avversari, posso di essere partito davvero bene ma una volta innestata la seconda marcia e lasciata la frizione, anche se sei a tutto gas, è in quel momento che gli altri guadagnano margine su di noi. Vuol dire che la nostra moto non si abbassa abbastanza una volta inserito l’holeshot, ci mancano 2-3 cm (rispetto alla concorrenza, ndr) e non abbiamo l’effetto dragster necessario".
Zarco, capace di centrare il miglior piazzamento per un pilota Honda sulla breve distanza nel 2024, spera di ripetersi anche nel GP domenicale: “Se trovassi di nuovo un posto nei 10 sarebbe ideale. In generale, quando gli altri perdono grip al posteriore, inizio a recuperare terreno e sentirmi a mio agio. Se dovesse succedere anche in gara, potrei puntare a un altro buon risultato" ha concluso il 34enne di Cannes, deciso a dimostrare che i miglioramenti mostrati in Indonesia non sono figli di un circuito sul quale si hanno pochi dati a disposizione, ma del lavoro svolto dai giapponesi assieme alla compagine di Lucio Cecchinello. Il tutto, mentre la squadra ufficiale HRC continua ad annaspare, con Luca Marini 18° nel sabato di Mandalika e Joan Mir nuovamente ritirato.
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