Quantità & qualità: Ducati fa suo (ancora) il titolo Costruttori MotoGP

Quantità & qualità: Ducati fa suo (ancora) il titolo Costruttori MotoGP© Luca Gorini

La Casa di Borgo Panigale ha chiuso i conti nella Sprint di Mandalika: le Desmosedici sono tante, ma vanno più forte delle rivali

14.10.2023 ( Aggiornata il 14.10.2023 12:48 )

Ducati è (già) campione del mondo MotoGP, sebbene manchino al termine della stagione 11 corse, nel computo di Sprint e Gran Premi. Grazie al contributo di 8 Desmosedici schierate sulla griglia, il Marchio bolognese si è imposto per la quarta  volta di fila, la quinta nella somma della relativa impresa di fabbrica. Dal 2007, passando al 2020, 2021 e 2022, abbiamo un 2023 indiscutibilmente dominato. Questione di numeri o di abilità?

Ducati in MotoGP: la legge dei grandi numeri più il riferimento tecnico

Quindi, direste: "Certo che Ducati abbia vinto il titolo Costruttori, con tutte quelle moto iscritte, poteva solo perderlo". Eh, dipende: la classifica è determinata comunque dalla miglior moto rappresentante del Marchio in questione arrivata al traguardo, indipendentemente che le stesse moto siano 2, 4, 6 o 8.

Nel caso della Rossa - la cui livrea è tale esclusivamente per il team Lenovo ufficiale - ovvio è che valgano le presenze in ogni singolo Gran Premio. La legge dei grandi numeri dice, più o meno, una cosa del genere: maggiori saranno i campioni proposti in una qualsivoglia test, proporzionali le possibilità di successo. 

Però, è vera anche una seconda tesi. La Desmosedici è indubbiamente la MotoGP più prestante, equilibrata e competitiva, infatti, gettonata dai team ivi equipaggiati. Mica è un caso se Prima Pramac, Gresini Racing, Mooney VR46 fanno quartetto col Lenovo Factory.

Ducati in top class: seconda, raggiunta Yamaha

Attenzione, parliamo di MotoGP dotata di propulsori a quattro tempi, categoria in voga dal 2022. Lasciamo un attimo perdere la 500. Da quella stagione al presente, Honda ha segnato il passo, grazie a 12 affermazioni Costruttori. Il gigante di Tokio aveva - sì, aveva - quale connazionale una diretta ma distaccata competitor, di nome Yamaha.

Iwata ferma a quota 5, mica pochi, però raggiunta da Ducati. La piccola realtà bolognese si scontra con colossi industriali, spesso battendoli. Una sorta di Davide contro Golia, sottolineando come Suzuki e Kawasaki si trovino a zero. KTM e Aprilia pure.

A proposito di 500: indovinate chi guida la tabella in questione? E' una azienda italiana, lombarda, che ha vissuto momenti magici. MV Agusta, nella bellezza di 16 allori Costruttori. In questo caso, Ala Dorata e tre diapason sono state battute.

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