Marquez è lento e si accontenta, ma resta il più seguito in MotoGP

Sfodera il dito medio, si arrabbia, si calma, cade, si alza, ricade e si rialza: Marc suscita tutto l'interesse, nessuno alza l'audience quanto il numero 93

Mirko ColombiMirko Colombi

Pubblicato il 17 giugno 2023, 19:55

Marquez di qua, Marquez di là. Qualsiasi cosa faccia - o non faccia al momento, ovvero, vincere - Marc è il personaggio più monitorato, visualizzato, discusso e indiscusso della MotoGP. Lo avevamo anticipato a inizio stagione, palesando una tendenza sempre in crescita: piaccia o meno, il numero 93 catalizza quasi tutta l'attenzione di media, tifosi e addetti ai lavori.

MotoGP del Sachsenring: è ancora Marc Marquez Show

Speriamo di ricordarci tutto, perché di tutto è accaduto. Dunque, già ieri Marc ha regalato spettacolo. Sì, in sella, quando ha salvato un possibile highside alla Curva Waterfall, punto in cui se si cade, ci si ricorda. Preso dall'adrenalina e scampato al pericolo, il catalano ha mostrato un dito medio, come per dire: "F.....o, sono rimasto in piedi". Lo capiamo.

Poi, involontariamente, si ritrova incidentanto insieme a Johann Zarco. Chi ha torto, chi ha ragione? Non importa, restano la caduta, la polemica relativa al fatto che il pilota non abbia verificato le condizioni del francese - lo ha spiegato: vedendolo in piedi e attorniato dai Marshall, ha preferito liberare le vie di fuga - e che si trovi sempre dove succede qualcosa.

Sabato mattina da panico vero. Marquez vola durante la Q1, nel senso che finisce a terra. Però, si aggiudica l'accesso alla Q2. Quando vi è dentro, cade nuovamente. Quando trova una RC213 V disponibile, torna tra i cordoli e fa il tempo. Senza dimenticare l'attravesamento di pista a media, vietato dal regolamento, imitato e commentato da Marco Bezzecchi.

Marquez arretrato ma in cima alla classifica audience della MotoGP

Ne ha dette di tutti i colori a Honda, ha sbracciato a mò di cavallo pazzo, ricordando il buon Carletto Mazzone dei tempi d'oro. Sembrava Cristiano Ronaldo nei suoi scleri contro avversari, arbitri e compagni di squadra. Marquez rimane l'ultimo baluardo di una generazione di piloti estinta.

Ne appartenevano Valentino Rossi, Jorge Lorenzo, Casey Stoner e Dani Pedrosa. Per esempio. Anche quando questi quattro faticavano, non vincevano e si recavano alla toilette, facevano notizia. Oggi non è così, a eccezione di Marc. Non basta il successo completamente italiano di Pecco Bagnaia con la Ducati, insufficiente lo stile simil Lewis Hamilton di Fabio Quartararo, ormai abitudinarie le frasi spontanee da parte di Jack Miller.

Macché, qui ci vuole MM93, "pestifero" come nessuno e santificato come pochi. E, fatalità, non vince. Se dovesse tornare in vetta, cosa succederebbe? Alla MotoGP, poco cambierebbe: di lui si parla, si continuerebbe a parlare. Degli altri, probabilmente, si scriverebbe di meno. Sperando di sbagliarci.

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