GP Barcellona, Marini: “Se creo disturbo a Pecco posso non seguirlo più”

GP Barcellona, Marini: “Se creo disturbo a Pecco posso non seguirlo più”© Luca Gorini

Il pilota Mooney VR46 sarà costretto a passare per il Q1 dopo che la sua Ducati si è ammutolita nell’ultimo e decisivo tentativo di time attack

01.09.2023 ( Aggiornata il 01.09.2023 18:42 )

Sarà un sabato mattina intenso quello di Luca Marini, costretto a passare da un Q1 con tantissimi big che sono rimasti esclusi al termine delle prove del venerdì. Maro” è rimasto escluso dai 10 a causa del guasto alla sua Desmosedici proprio nel corso del suo ultimo tentativo di time attack.

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Gomma media l’unica per la gara

Non avrà una seconda possibilità domattina Luca Marini, costretto a passare dal Q1 dopo che la sua Desmosedici si è ammutolita a metà dell’ultimo tentativo buono per entrare nella top10: “Non c’erano warning particolari sulla moto ma sapevo che per me non c’erano altre possibilità così ho spento la moto e ho cercato di raggiungere un punto in cui non venisse esposta la bandiera gialla per non rovinare il giro ai piloti che stavano provando a migliorarsi in un ultimo tentativo”.

Il caldo sarà un fattore determinante nelle gare, anche per la Sprint del sabato. La gomma soft è infatti troppo morbida e dopo pochi passaggi diventa ingestibile mentre la hard è troppo poco performante. L’unica possibilità resta la gomma media che però andrà gestita con cura: “Questa gara è una delle più difficili della stagione perché bisogna prendersi cura delle gomme, per non stressare troppo il posteriore rischi di mettere in crisi l’anteriore quindi puoi avere problemi con quello. Abbiamo una hard davanti ma con quella si girerebbe troppo piano ed è meglio la media ma bisogna gestirla meglio. Tuttavia la differenza la farà chi riuscirà a gestire meglio la posteriore. La gomma morbida qui non è un opzione, avremo solo le medie per fare la gara. Nemmeno nella Sprint a causa delle temperature elevate si potrà utilizzare e dopo i primi tre giri è alla frutta”.

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Nel Q1 sarà battaglia

Luca Marini non ha raccolto il lavoro fatto nelle libere, il feeling con la sua Desmosedici era molto buono ma per il problema alla sua moto non è riuscito a concretizzare quanto espresso fino al momento dei time attack: “Oggi avrei potuto essere in top10 il feeling con la moto era buono, mi mancano circa tre decimi nel passo gara e posso trovarli ma durante le FP2 siamo migliorati e durante l’ultima uscita mi sentivo molto bene. Anche nel primo time attack mi sentivo meglio che all’inizio della sessione. Stiamo lavorando nella direzione giusta. Il problema è che nel Q1 domani non sarà facile, sarà sicuramente più difficile che in Austria perché c’è Jack Miller che sicuramente lotterà per passare in più ci saranno anche Miguel Oliveria e Raul Fernandez con le Aprilia che qui vanno davvero forte”.

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La scia della discordia

Nonostante le MotoGP siano molto potenti, alcuni piloti, tra cui lo stesso Marini hanno cercato giusto treno per poter limare qualche decimo nel time attack. Oggi la classifica della MotoGP è sempre più compressa ed un solo decimo vuol dire essere decimi o quindicesimi: “Tanti piloti vorranno sfruttare le scie, qua possono fare la differenza anche di due o tre decimi sul rettilineo, quando tutti sono così vicini e c’è questa competizione per entrare in top10 è normale. Io credo che nel Q1 andrò da solo perché è più facile quando non hai nessuno davanti perché puoi sentire bene la moto e questo è qualcosa di importante. Ora con le ali è molto più difficile stare in scia, in molti circuiti infatti non fa più la differenza ma qui con un rettilineo così lungo è un aiuto in più. Se si vuole davvero una scia si deve stare molto vicini a quello davanti ma poi in frenata è più complicato e quello che guadagni sul rettilineo lo perdi in frenata”.

A proposito delle scie anche lo stesso Marini è finito nella scia delle polemiche con Davide Tardozzi che si è vistosamente lamentato della presenza del pilota Mooney VR46 alle spalle di Pecco, Marini ha però minimizzato: ”Non so niente, parlo sempre con Pecco. Se gli creo un disturbo posso anche non seguirlo più, non credo di averglielo mai creato. Mi spiazza un po’ questa cosa, ci può stare ma penso che pecco andasse molto forte ed è quello che in questo momento guida meglio di tutti la Ducati e bisogna carpire ogni segreto da lui. Oltre ad essere il più forte in questo momento è anche quello che guida meglio di tutti quindi è un’ottima ruota da seguire. Penso sempre a me stesso e a migliorare, apprendere dal migliore secondo me è la cosa giusta. Ma se gli crea disturbo posso seguirne altri 20 (ride) non è un problema. Ero un po’ in difficoltà e volevo essere sicuro di entrare nel Q2 direttamente ma in realtà guadagni un po’ sul diritto ma poi devi frenare un po’ prima e quindi domani andrò da solo”.

Le giapponesi vanno aiutate, come lo fu Ducati

La classifica vede tutte e sei le moto giapponesi in fondo alla classifica, una cosa che solo qualche anno fa sarebbe stata impensabile. Dorna ha già detto che le concessioni ci saranno ma non si sa ancora in che forma: “Si vede che sono in difficoltà ma sono sicuro che torneranno davanti. Non so come ha funzionato in passato, sinceramente bisognerebbe capire come si sono comportati allora e fare come in quel momento perché almeno si è coerenti. Non so se hanno aiutato Ducati o Aprilia, non ero dentro alla MotoGP e non mi interessava, è una cosa che dovranno decidere i team e sono certo che troveranno una soluzione”.

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