Red Bull Ring tutto Ducati: Pecco si riprende la leadership, con 5 punti su Jorge. Marquez sbaglia (ancora), ma è l'unico showman in pista
Red Bull Ring avaro di imprevedilibità, rimanendo in ambito MotoGP. Ducati continua incessante nella palesata supremazia, con Desmosedici GP24 di Pecco Bagnaia e Jorge Martin a prendersi praticamente tutto. Nel Gran Premio d'Austria, a oggi il meno divertente dell'anno, solo Marc Marquez ha regalato qualche (disordinata) emozione.
Pecco Bagnaia - Voto 10
Una spanna sopra tutti, proprio come se avesse le ali: “Lezione di guida”, hanno commentato i più. Terza doppietta stagionale dopo Mugello e Assen, firmata col cosiddetto “margine tenuto nel taschino”. Tranquillo, concentrato, solido, veloce, attento, preciso, calcolatore, misurato. La perfezione assoluta, difficilmente battibile. Quando c’è da staccare forte e aprire subito, il riferimento (è diventato) lui. VELIVOLO
Jorge Martin - Voto 9
Ha lasciato la leadership a Bagnaia, o è stato Pecco a prendersela? Seppur invertendo i punti di vista, il concetto è lo stesso: lo spagnolo è arrivato in Austria in cima, la saluta appena sotto. Occhio però: ad Aragòn dovrà rispondere immediatamente, anche perché dopo arriverà la doppia Misano. Ah, già: nel 2023 dominò in Romagna. INVERTITO
Enea Bastianini - Voto 8,5
Modifica assieme al team Lenovo la sua Ducati, rivedendo il punto di staccata: utile azione, a regalargli frenate efficaci e precise, nell’allungo in classifica su Marc Marquez. Bagnaia e Martin sono lontani? Ecco la risposta: “Guardando i loro dati, perderei la strada”. ALLUNGATO
Marc Marquez - Voto 5,5
Butta sull'asfalto una medaglia Sprint quasi messagli al collo, rovina – anche per cause non completamente sue – il Gran Premio in partenza. L’otto volte iridato è la vittoria costituiscono concetto acerbo, perlomeno nel marchio Ducati. Sbaglia tanto, però diverte, e non poco. Meno male che c'è lui, il pubblico ha detto, altrimenti che noia. Siamo d’accordo, malgrado sprechi, imprecisioni e uscite. IMMATURO
Pedro Acosta - Voto 4
Adoriamo Pedro, ma così non ci siamo. Sino alle Americhe, era esplosivo. Poi, alti e bassi, a dire il vero più bassi che alti. Tre cadute e RC16 distrutte (già) il venerdì sono troppe, anche se sei un rookie di classe. Il problema: nemmeno i tempi sul giro confortavano. RIDIMENSIONATO
Fabio Quartararo - Voto 3,5
Il francese ben conosceva i problemi della Yamaha, firmando però un rinnovo contrattuale sino al 2026. Sarà convinto della scelta compiuta, oppure cambierà idea? Due teorici anni e mezzo così distruggerebbero chiunque, figuriamoci un pilota che ha già vinto un mondiale. SEI CONVINTO?
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