GP Austria, Morbidelli: “Stiamo lavorando sul futuro, penso solo alla MotoGP”

GP Austria, Morbidelli: “Stiamo lavorando sul futuro, penso solo alla MotoGP”© Luca Gorini

Il pilota italiano della casa dei tre diapason arriva al RedBull Ring dopo le buone sensazioni di Silverstone ma in cerca di una sistemazione per il prossimo anno

17.08.2023 ( Aggiornata il 17.08.2023 14:40 )

Sarà una seconda metà di stagione da separato in casa quella di Franco Morbidelli, l’italo-brasiliano la prossima stagione lascerà Yamaha ma con ancora poche selle libere rischia di non trovare spazio della griglia 2024. Ciò nonostante il runner-up della stagione 2020 cercherà a suon di buone prestazioni di conquistare una sella in MotoGP che sente di meritarsi.

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Superata la pausa estiva la MotoGP è tornata in pista prima a Silverstone ed ora in Austria dove Franco vinse nel 2017 in Moto2 ma dove non ha mai brillato da quando è approdato in MotoGP tagliando il traguardo in sole due occasioni all’inizio della sua avventura in top class: “Questo weekend abbiamo la possibilità di tornare a lottare con i ragazzi davanti. Dopo la sosta a Silverstone sono tornato ad essere abbastanza veloce e sappiamo il livello dove siamo ma l’importante è sempre dare il massimo per raccogliere le informazioni migliori per migliorare il massimo che possiamo”.

In Inghilterra ha debuttato anche un nuovo pacchetto aerodinamico che però per via delle condizioni meteorologiche né lui né Fabio sono riusciti a provare per bene: “Proveremo entrambe le configurazioni perché non abbiamo avuto modo di provarle a Silverstone, le utilizzerò sicuramente venerdì e vedremo con quale continuare”. A proposito del RedBull Ring: “Mi piacciono tutti i circuiti del mondiale, amo tutti i posti dove andiamo”.

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Sul futuro ancora nulla di certo

Da quando Yamaha ha annunciato Alex Rins per la prossima stagione, Franco è di fatto separato in casa e sta lavorando insieme alla VR46 per trovare una sistemazione nella prossima stagione: “Stiamo lavorando per far si che io riesca a correre il prossimo anno e anche nei prossimi. Sono sicuro che posso dare ancora tanto a me stesso, al team per cui correrò e ai miei amici e alla mia famiglia. Sono sicuro e voglioso di darmi altre chance di lottare per il campionato del mondo che è quello che voglio di più in questo momento della mia vita. Proseguiamo in questa rincorsa. Mi stanno aiutando tantissimo la VR46 e Gianluca e vediamo di fare un buon lavoro e vedremo dove andrò”. Per il momento Morbidelli chiude ogni possibilità al suo passaggio nel mondiale SBK: Io quando parlo di campionato del mondo e parlo di titolo mondiale intendo in MotoGP”.

Tuttavia le selle in questo momento disponibili sono poche e tutte molto richieste e per Franco potrebbe paventarsi anche la possibilità di un anno di stop per rientrare nel 2025: “Tutto è possibile, Marc ha fatto 3 gare all’anno ed è ancora in MotoGP quindi è possibile. Io sono sempre ottimista, vi ricordo che sono metà brasiliano e riesco ad avere a che fare con situazioni difficili sempre con il sorriso”. In questo momento però le prestazioni di Franco sono migliorate ed è arrivato spesso a lottare con Fabio aiutando il romano nelle trattative: “Fa una grandissima differenza essere veloce, perché quando vai forte dipende da te sempre di più, quando invece vai piano dipende sempre dagli altri”.

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In MotoGP oggi funziona così

Negli ultimi anni si è visto un rapido cambio di gerarchie con gli ultimi 4 mondiali vinti da 4 case diverse e soprattutto protagonisti che dopo i loro titoli sono finiti in fondo alla classifica. Emblematico è il caso di Franco Morbidelli, runner-up della stagione 2020 e Joan Mir che quell’anno in titolo lo vinse. Oggi lo spagnolo si trova in HRC e voci del paddock hanno parlato anche di un suo possibile ritiro mentre l’italiano rischia di perdere il posto in MotoGP solo dopo 3 anni da quell’incredibile stagione: “Questa è la bellezza dello sport in generale ma soprattutto della MotoGP.  Negli ultimi anni c’è sempre stato un gran rimescolamento di carte, i valori cambiano molto perché il livello è talmente alto che quando viene a mancare un po’ di fiducia allora passi dall’essere lassù a un po’ più un giù. Ci sono tanti esempi, ci sono il mio e quello di Joan ma anche Fabio e Marc. Ce ne sono tanti e probabilmente io sono un vice campione del mondo ma ci sono anche campioni del mondo e pluricampioni del mondo che hanno avuto questo flip ma è perché la categoria è feroce”.

Anche per questo Franco è certo che la MotoGP attuale sia quella con il più alto livello della storia: “Si, lo sport va sempre più avanti, la tecnologia aumenta, le gomme migliorano, abbiamo device davanti e dietro. Sicuramente si è avvicinato tutto e la categoria è molto più competitiva. Una volta vedevi i tre team ufficiali che stavano davanti e vincevano tutte le gare. Invece andando in avanti, dall’arrivo di Michelin e dal cambio di elettronica ci sono sempre stati più vincitori diversi e da li si è sempre più compattata diventando sempre più competitiva”.

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