Moto3, Lundberg di Leopard: “KTM ci ha copiato, e la FIM l'ha autorizzata”

Moto3, Lundberg di Leopard: “KTM ci ha copiato, e la FIM l'ha autorizzata”

Il direttore tecnico: "Aldridge deve essersi stancato di sentirsi dire che Leopard ruba, siamo davvero stati fregati"

21.08.2022 ( Aggiornata il 21.08.2022 10:38 )

E’ un caso destinato a far discutere quello legato al team Leopard, KTM e FIM, nonché pronto ad infiammare la Moto3. Il team italo-lussemburghese ha emesso un lungo comunicato per spiegare l’infrazione commessa dalla casa rivale, ma soprattutto per sottolineare l’errato lavoro di Danny Aldridge, direttore tecnico della MotoGP ancora una volta sotto la lente d’ingrandimento. Lo sa bene Christian Lundberg, direttore tecnico del team Leopard, che proprio non riesce a mandare già quella che appare una ingiustizia.
 
“Noi abbiamo aggiornato la nostra moto nel 2021 e KTM ha copiato tutti gli aggiornamenti, senza dire nulla a nessuno. In seguito è uscita una regola, secondo la quale tutte le parti su cui abbiamo lavorato sarebbero diventate nel 2022 “performance parts”, ossia parti che devono essere omologate dal costruttore, e non dal team. KTM dunque ci ha tolto tutti gli aggiornamenti, per poi sfruttare il fatto di essere un costruttore per omologare tutte le novità copiate da noi. A gennaio abbiamo chiesto a HRC di omologare gli aggiornamenti, ma quest’ultima ha ricevuto un no da Danny Aldridge, il quale ha aggiunto di aver detto la stessa cosa a KTM”.
 
Cosa è successo dopo?
 
“Nei primi test di febbraio abbiamo visto le KTM aggiornate, un qualcosa di confermato dai 26mila euro di aggiornamenti presenti nella lista parti della moto. Di conseguenza abbiamo fatto un primo reclamo, respinto non si sa perché da Aldridge, poi un secondo: grazie a quest’ultimo siamo stati ricevuti dalla FIM in Svizzera, ma solamente un mese e mezzo dopo, quando erano già passate sei gare. Aldridge a quel punto si è preso la colpa parlando di fraintendimenti, e del fatto che non avesse detto a Honda di non poter aggiornare quelle parti, quando invece abbiamo delle mail inequivocabili. Il riassunto è che siamo rimasti fregati: quando uno si prende la colpa di solito vi sono delle conseguenze, vedremo se ci saranno”.
 
Chi pensi sia il principale colpevole di tutto questo?
 
“Un po’ tutti. KTM ha provocato tutto questo, richiedendo che le parti venissero rese “performance parts”, ed a proposito di questo abbiamo una documentazione di scambi tra KTM e Aldridge su come far digerire la cosa a Honda. In primis Aldridge non dovrebbe dire le parti che abbiamo aggiornato: noi andiamo da lui ogni volta che vogliamo modificare qualcosa, quindi lui è al corrente di tutto. Probabilmente si è rotto le scatole di sentirsi dire che Leopard ruba in qualche modo, così a domanda gli ha detto su cosa abbiamo lavorato rispetto alle altre Honda. KTM ha colto la palla al balzo per rendere tutto “performance parts”, facendo tra l’altro arrabbiare diversi team, che hanno dovuto spendere di più per acquistare la moto aggiornata. E’ incredibile poi che la FIM abbia giudicato la nostra corrispondenza con Aldridge chiacchere da bar: a cosa serve un direttore tecnico se i dialoghi con lui non valgono nulla?”.
 
Quali provvedimenti andrebbero presi a questo punto a tuo parere?
 
“Non voglio parlare male di nessuno, ma il sistema non funziona, dato che il regolamento è troppo ambiguo. Ora noi dobbiamo rimanere nella situazione attuale, mentre KTM correrà con questa moto aggiornata fino a fine 2023”.
 
Avete parlato con qualcuno di KTM?
 
“L’ho fatto dopo Silverstone. Mi è stato detto che capiscono le nostre ragioni, ma che Aldridge li ha autorizzati, quindi non si sentono colpevoli”.

  • Link copiato

Commenti

Leggi motosprint su tutti i tuoi dispositivi