Marc inarrestabile a Termas, fratello Alex secondo, prima fila per Zarco. Quarto Bagnaia, quinto Acosta, sesto Diggia, ottavo Morbidelli, Bezzecchi nono
Partirà dal palo, cosa bella, ma quanto conta a Termas de Rio Hondo? Meno rispetto agli altri circuiti, dicono i piloti, perà è meglio prendere la pole anziché lasciarla agli altri. Lo ha fatto Marc Marquez per la seconda volta consecutiva quest'anno: dopo la doppietta di Buriram, pure in Argentina il numero 93 è da dare quale favorito del weekend MotoGP.
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Franco Morbidell e Joan Mir hanno portato le rispettive Ducati e Honda in Q2, lasciando il resto della concorrenza ai propfi problemi. Per esempio, Ai Ogura: il giapponese andava forte, ma ha esagerato. La caduta ha prodotto un ruzzolone nella ghiaia, con relativa distruzione dell'Aprilia Trackhouse.
Beffato nel finale di sessione Jack Miller, che faceva fumare la gomma posteriore della Yamaha Pramac in accelerazione. Male Enea Bastianini, penultimo in generale, ultimo delle quattro KTM. Il portacolori Tech3 sta vivendo un weekend grigio come il cielo argentino, che promette di piangere pioggia.
Marc prepara un'altra doppietta? Bisogna chiederselo, perché il catalano è ancora più veloce e forte di quanto ammirato in Thailandia. Malgrado si trovi per la prima volta a Termas a bordo della Ducati, suo è il nuovo record del tracciato: 1'36"917.
Alex, il fratello, è lì. Ma a quanto? Pochi millessimi, forse però decisivi a non mantenere il contatto col più adulto dei Marquez. Questo dice il cronometro, come dice che Johann Zarco sia un vero eroe in Argentina: Honda LCR terza, alle spalle di due Ducati.
Pecco Bagnaia quarto, non così distante dal compagno di box, ma comunque lontano: vediamo se nella Sprint riuscirà ad acciuffarlo, perché per ora l'italiano sta patendo la supremazia del nuovo arrivato. Pedro Acosta su miglior KTM, Fabio Di Giannantonio, Fabio Quartararo con la Yamaha, Franco Morbidelli, Marco Bezzecchi e la RS-GP, Joan Mir e la RC213 V ufficiale, Brad Binder e via.
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