Il cambio di passo della MotoGP, Valentino Rossi e l'impresa di Welkom

19 anni fa, il 18 aprile 2004, si disputava sul circuito di Welkom, in Sudafrica, la gara inaugurale della MotoGP, al suo terzo anno di vita dopo la fine dell'era della 500 nel 2001. Una data indelebile nel cuore e nelle menti degli appassionati per tutto quello che ha significato, dal contesto tecnico, alla bagarre in pista, fino alla posta in gioco tra i rivali in azione, il tutto confezionato per una gara dal forte sapore di epicità, avente tutti gli ingredienti per un film Hollywoodiano e dalla forte componente storica. La gara di Welkom ha sancito l'apice della rivalità tra Valentino Rossi e Max Biaggi, nata molti anni prima e concretizzatasi in pista dal 2000 in poi.

Nel 2004, la diatriba tra le due stelle italiane era arrivata ad un punto di (simil) maturazione e nella gara d'esordio della stagione, il focus fu canalizzato esclusivamente sull'aspetto tecnico, attraverso una lotta a suon di sorpassi durata dal primo all'ultimo giro. Furono i protagonisti e le loro storie a rendere storico quell'evento, lo scontro messo in scena vedeva infatti due personalità rivali e contrarie, con due stili di guida opposte su due moto storicamente contendenti tra loro, Yamaha e Honda.

Rossi vince all'esordio con Yamaha al termine di un duello mozzafiato

Welkom 2004 ci ha lasciato in eredità la consapevolezza di dover essere inserita tra le corse più belle di sempre, realizzata dai piloti più iconici dell'epoca. Dopo aver lasciato la Honda a fine 2003 in seguito a tre titoli mondiali vinti consecutivamente, Rossi approdò in Yamaha per dimostrare di poter vincere anche in sella ad una moto notoriamente inferiore. Sebbene il talento di Rossi non fosse mai stato messo in discussione, in pochi si aspettavano quello che sarebbe successo a Welkom. I due rivali di sempre, Rossi e Biaggi, diedero vita ad una gara mozzafiato che contemplava più sfide nella sfida: quella tra due caratteri e stili di guida opposti e quella, per l'appunto, tra una Yamaha in cerca di riscatto ed una Honda che dal canto suo voleva dimostrara quanto fosse "autosufficiente" anche senza il pilota di Tavullia. La gara fu l'esaltazione del talento dei due piloti, i quali si diedero battaglia dal primo all'ultimo giro, isolandosi da tutto e tutti al fine di dar vita ad un capolavoro sportivo. Gli ultimi giri sono da consegnare alla storia dello sport, con Rossi che alla fine ebbe la meglio per soli 210 millesimi.