Musi lunghi 

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Yamaha e Quartararo promettevano la rivoluzione, ma nonostante i volti nuovi ai box provenienti anche dalla F1 Fabio sembra rassegnato e Marc getta ombre sul proprio futuro

Redazione

20.09.2023 10:27

L’avevamo scritto in un editoriale di qualche settimana fa: dal Giappone sarebbero serviti due veri e propri miracoli, per far tornare il sorriso sui volti di Marc Marquez e Fabio Quartararo. I miracoli non sono arrivati. A dire la verità, stando a quanto affermato dai due ex campioni del Mondo, non sono arrivati neanche dei piccoli segnali. Il succo dei testi di Misano è stato il seguente: nuove moto, stessi problemi.

Da Tokyo erano arrivati in forze di Riviera per provare a convincere Marquez: tecnici, ingegneri, dirigenti. La situazione, alla fine, è sembrata gattopardesca: cambiare molto affinché non cambi nulla. In HRC finora non sono riusciti a entusiasmare Marc, il quale ha dichiarato di avere due o tre soluzioni in ballo per il prossimo futuro. Lui non si è esposto, quindi proviamo a indovinarle in base alle voci di paddock di queste settimane: la Ducati di Gresini Racing e la KTM ufficiale. Vedremo cosa succederà nelle tappe extra europee, dove lo spagnolo ha dichiarato che scioglierà i suoi ultimi dubbi. Sarà una scelta importante, perché a 30 anni sarà un crocevia fondamentale per la seconda parte della sua carriera: potrebbe rilanciarsi verso il nono (e, perché no, decimo) titolo mondiale. Oppure potrebbe rimanere dov’è ora, a centro gruppo, senza velleità di classifica. In una condizione in cui lui stesso ha detto che non avrebbe troppo senso stare. E quindi, non avrebbe troppo senso continuare a correre.

Da Iwata non è arrivata la fanfara. Nel box Yamaha, la nuova M1 è passata quasi inosservata. Forse perché le aspettative della vigilia erano fin troppo basse. E di certo le dichiarazioni pre-test di Quartararo non avevano sicuramente aiutato la causa. Il francese è salito sulla moto, ha provato quello che doveva provare e ne è sceso meno entusiasta di un adolescente davanti a un tavolo di burraco. Delusione e rassegnazione. Questo ha trasmesso Fabio a fine giornata. Sembra inverosimile pensare a un talento come il suo pronto a combattere altre stagioni con una moto poco competitiva. Alternative? Le porte di Ducati e KTM sembrano chiuse. Andare in Honda sarebbe come passare dalla padella alla brace. E se all’orizzonte del 2025 spuntasse l’Aprilia?

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