Melandri a La7: “Non sono il Djokovic italiano”

Melandri a La7: “Non sono il Djokovic italiano”© GPAgency

Marco è intervenuto a "Non è l'arena" di Massimo Giletti: "Non sono contrario al vaccino, dico che farlo deve essere una libera scelta. Non sapevo di essere stato a contatto con un positivo, sicché ho ironizzato su una situazione che non potevo cambiare"

20.01.2022 12:11

Ha ricevuto critiche e attacchi feroci, si è difeso per mezzi televisivi. Marco Melandri, nell'occhio del ciclone a seguito di esternazioni in merito al Green Pass, è stato ieri sera ospite del programma "Non è l'arena", in onda su La7 e condotto da Massimo Giletti.

Il ravennate, salito sul palco di una recente manifestazione a tema tenutasi a Milano, ha spiegato la sua posizione in tal senso: "Io non sono favorevole né contrario alla somministrazione dei vaccini - le sue parole - dico solo che farlo o meno debba rappresentare una libera scelta. La libertà è un punto fondamentale, io mi espongo e voglio insegnare a mia figlia che nella vita si deve avere il diritto di scegliere. Mi sono esposto, perché penso che il Green Pass non sia la soluzione, bensì oggetto di divisione per nuclei, persone e famiglie".

Queste le dichiarazioni nella manifestazione, riproposte in video durante la trasmissione di ieri. Dopo, Giletti gli ha chiesto "Marco, ti senti il Djokovic (Novak, il tennista professionista che, invece, ha espressamente palesato il proprio dissenso nei confronti di vaccino, Green Pass e regole relative) italiano?" Ecco la risposta di Melandri: "Assolutamente no. Sono responsabile di quanto detto e fatto, ma la frase che mi hanno imputato non è la mia".

Marco a Non è l'arena: "Non ho cercato il contatto con un positivo"


Il conduttore di La7 ha ripreso la frase divulgata da un sito di settore: "Ho preso il virus perchè ho cercato di prenderlo. Mi sono dovuto contagiare per necessità, dovendo lavorare e non considerando il vaccino una alternativa valida. Per me il Green Pass resta un ricatto e posso utilizzarlo solo per lo stretto necessario".

Melandri ha risposto: "Era un momento di frustrazione, perché vivere, al giorno d'oggi, non è facile. Io non ho cercato il contatto con un positivo ma, una volta appreso di averlo avuto, ho cercato di ironizzare, prendendo la cosa alla leggera. Non potevo cambiare la situazione".

Marco ha continuato "Il fatto che si senta dire in giro di persone che preferiscono contrarre il virus anziché fare la terza dose, fa capire quanti problemi la società attuale abbia. Non siamo liberi di decidere ma, ripeto: in non sono un no vax. Forse io sono un free vax, nel senso che ognuno deve scegliere come curarsi".

Giletti ha chiesto al ravennate se si sentisse un fenomeno o invincibile, poiché sfidante della morto a 300 orari su una moto da corsa, aggiungendo se quello spirito di invulnerabilità lo facesse sentire più forte del Covid. Melandri ha ribadito: "No no. Al contrario, gli sportivi conoscono la paura, e questo è una dote, perché sanno sin dove ci si possa spingere. Il Covid va visto a livello personale. Per esempio, Bassetti ha detto che l'Omicron anche per in non vaccinati sia come un raffreddore. Nel marzo scorso ho avuto il virus, non avevo paura di contrarlo nuovamente".

L'ex campione della 250 Grand Prix ha continuato: "Ero a contatto con una persona negativa, un paio di giorni a precedere il suo messaggio. il mio amico mi ha chiamato, svelandomi che fosse positivo. Ormai, che dovevo fare? Ho fatto finta che contrarre il Covid fosse quasi una esigenza, poiché la successiva guarigione avrebbe rilasciato il Green Pass. Che altro dovevo fare se non ironizzare? Ormai, non potevo cambiare una situazione già accaduta. Anche perché, all'oscuro di tutto, sono sato con mio padre che, tra l'altro, quattro anni fu operato per risolvere un tumore di livello 8. Ormai, non potevo cambiare una situazione già accaduta".

Melandri: "Difendo i diritti dei giovani allo sport"


In effetti, ascoltando l'audio trasmesso dalla trasmissione televisiva, abbiamo capito che Marco fosse sincero, perché ha davvero saputo a posteriori di essere stato a contatto con una persona che, a sua volta, in primis non sapeva di essere positiva.

Il ravennate era all'oscuro di tutto: "Infatti, ripeto, mai avrei messo a repentaglio la vita di mio papà, sessantacinquenne che, peraltro e come già detto, 4 anni fa affrontò addirittura un tumore di livello 8 su un massimo di aggressività 9. Semplicemente, avendo appreso di una positività riscontrata da un amico visto poco prima, ho preso la cosa alla leggera".

Un giornalista presente in studio, al secolo Luca Telese, che ha provocato Marco: "Avresti dovuto ammettere che la tua dichiarazione fosse reale, non ironica" e Melandri ha precisato, di nuovo: "Non sono un No Vax, sono un free vax. Ognuno deve scegliere. Sono salito sul palco di Milano per difendere i diritti dei giovani che vogliono praticare sport. La libertà individuale è fondamentale".

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