Come funziona la MotoGP, diventare pilota, VR46 Academy

In questa pagina trovi le risposte alle domande più comuni su come si diventa un pilota di MotoGP, su cosa fa un Team Manager e sula VR46 Academy

Come si diventa un pilota di MotoGP

Se il tuo sogno è quello di diventare un pilota di MotoGP ma non sai come fare in questa pagina trvorai alcune indicazioni sulle qualità che eve avere un pilota, sulla strada da percorrere e il costo per arrivare al mondiale.

Qual è la strada per arrivare in MotoGP?

Per diventare un pilota di MotoGP, ci sono diversi passaggi da compiere, che possono variare in base all'età, al talento e alla disponibilità economica del pilota. Tuttavia, i passaggi principali sono i seguenti:

  • Iniziare a correre con minimoto: molte leghe e organizzazioni sportive offrono competizioni per bambini a partire dai 6-7 anni, utilizzando minimoto. In questo modo i giovani piloti possono imparare le basi della guida in sicurezza e divertendosi.
  • Passare a categorie superiori: a seconda dell'età e dell'esperienza, si può passare a categorie come PreMoto3, Moto3, Moto2 e infine MotoGP. Con l'aumentare delle categorie, aumentano anche i costi e la difficoltà delle competizioni.
  • Vincere titoli regionali e nazionali: per farsi notare dalle scuderie dei campionati superiori, è importante dimostrare di avere talento e di saper vincere competizioni importanti.
  • Correre in competizioni internazionali: competere in campionati europei e mondiali è un'ottima opportunità per farsi notare dalle scuderie della MotoGP.
  • Trovare un team che ti sponsorizzi: una volta dimostrato il proprio talento e ottenuti risultati importanti, è possibile attirare l'attenzione di un team della MotoGP che decida di sponsorizzare il pilota.
  • Passare alla MotoGP: una volta ottenuto il patrocinio di un team, si può passare alla MotoGP, la massima categoria del motociclismo su pista. Qui il costo per correre è molto elevato, ma se il pilota dimostra di avere talento, potrebbe non essere richiesto di pagare per il proprio posto nel team.

In sintesi, per diventare un pilota di MotoGP bisogna iniziare a correre con minimoto, passare a categorie superiori, vincere titoli regionali e nazionali, correre in competizioni internazionali, trovare un team che sponsorizzi il pilota e passare alla MotoGP. Ovviamente, per riuscire in questo percorso, è necessario avere talento, dedizione e anche un po' di fortuna.


Quali sono le qualità richieste a un pilota di MotoGP?

Per diventare un pilota di MotoGP, oltre alla passione e alla determinazione, sono richieste una serie di qualità tecniche fondamentali. Ecco alcune di queste:

  • Velocità: ovviamente, la velocità è una delle qualità più importanti per un pilota di MotoGP. Un pilota deve essere in grado di guidare la moto a velocità elevatissime, mantenendo sempre il controllo e la precisione.
  • Abilità nella guida: la guida di una moto da corsa richiede una grande abilità tecnica. Un pilota deve essere in grado di effettuare curve ad alta velocità, frenate brusche, cambi di direzione repentini e molto altro ancora.
  • Sensibilità al feedback: un pilota deve essere in grado di capire come si comporta la moto in pista e di dare al team indicazioni utili per migliorare le prestazioni.
  • Conoscenza della meccanica: non è necessario che un pilota sia un esperto meccanico, ma deve avere almeno una buona conoscenza dei componenti della moto e delle loro funzioni, in modo da poter comunicare efficacemente con il team.
  • Resistenza fisica: le gare di MotoGP durano diversi minuti e richiedono una grande resistenza fisica. Un pilota deve essere in grado di mantenere un alto livello di concentrazione e di controllo anche dopo diverse tornate.
  • Attitudine al rischio: il motociclismo è uno sport pericoloso e i piloti devono avere una certa attitudine al rischio. Tuttavia, un buon pilota sa anche quando rallentare e non correre inutili rischi.
  • Capacità di adattamento: le condizioni della pista possono cambiare repentinamente, quindi un pilota deve essere in grado di adattarsi a queste situazioni e di prendere decisioni rapide e corrette.
  • Mentalità vincente: per diventare un pilota di MotoGP di successo, è necessario avere una mentalità vincente. Un pilota deve avere una grande determinazione, una forte motivazione e la capacità di gestire lo stress e la pressione delle gare.

Quanto costa correre in MotoGP?

I costi per correre in MotoGP possono variare notevolmente in base alla categoria in cui si compete, alla squadra con cui si corre e alla propria esperienza e reputazione come pilota. In generale, i costi comprendono l'acquisto della moto, il suo sviluppo e la manutenzione, i costi di viaggio e di alloggio per il pilota e per la squadra, i costi dei tecnici e degli ingegneri, i costi delle gare e delle licenze.

  • Per un pilota alle prime armi, il costo per competere nella Moto3 può oscillare tra i 100.000 e i 200.000 euro all'anno. Questo costo include il budget per la squadra, l'affitto della moto, le spese di viaggio e alloggio per le gare, il costo delle attrezzature e delle parti di ricambio, e anche il costo della preparazione fisica e mentale.
  • Per competere nella Moto2, i costi aumentano notevolmente e si aggirano intorno ai 500.000 euro all'anno. In questa categoria, le motociclette sono più potenti e costose rispetto alla Moto3, e i piloti devono essere più esperti e tecnici.
  • Per quanto riguarda la MotoGP, i costi possono raggiungere anche i 10 milioni di euro all'anno per i team ufficiali di punta. Questo costo include l'ingaggio dei piloti, la gestione del team, lo sviluppo delle moto, le attrezzature, le spese di viaggio e alloggio per le gare e molto altro.

È importante notare che queste cifre sono solo stime generali e che i costi effettivi possono variare notevolmente in base alla situazione individuale di ciascun pilota.


ll Team Manager nella MotoGp: qual è il suo ruolo

Il ruolo del Team Manager nella MotoGP è di primaria importanza per il successo della squadra e del pilota: è il fulcro della squadra, il responsabile della gestione e della logistica del team, il coordinatore della strategia di gara e il punto di riferimento del pilota.

Cosa fa un Team Manager della MotoGp?

Egli è il responsabile della gestione dell'organizzazione e del coordinamento del team, garantendo l'efficienza e l'efficacia dei processi di sviluppo della moto, della strategia di gara e della logistica. Si occupa del controllo dei rapporti con i fornitori, i partner e gli sponsor e partecipa attivamente alle riunioni tecniche del team, fornendo al pilota indicazioni sulla messa a punto della moto, in base alle caratteristiche del tracciato e alle condizioni meteorologiche.
Il Team Manager ha, poi,  il compito di soddisfare le esigenze degli atleti, organizzando, ad esempio, sessioni di allenamento personalizzate in base alle richieste dell'allenatore del pilota. Rappresenta il punto di riferimento in tutte le questioni non tecniche, come ad esempio la gestione della comunicazione con i media e la pubblicità, la gestione dei rapporti con il team e la preparazione della moto. In sintesi, la figura del Team Manager rappresenta una delle chiavi per il successo della squadra, poiché è in grado di mantenere una perfetta sinergia tra tutti i membri del team, massimizzando le prestazioni dei piloti e delle moto.


Come diventare un Team Manager in MotoGP

Dal 2016, l'Università del Foro Italico di Roma, ha inaugurato il Corso di Perfezionamento in Motorcycling Management per intraprendere la carriera da Team Manager. Offrendo nozioni sui vari aspetti della supervisione di un team di motociclismo, dal controllo degli sponsor alla gestione dei piloti e del personale tecnico, il corso è una opportunità per gli appassionati lavorare in questo settore.

Esempi di team manager famosi o maggiormente seguiti

Nel mondo del motorsport, i team manager svolgono un ruolo cruciale nell'aiutare i piloti a raggiungere i loro obiettivi e a ottenere risultati vincenti. Tra i nomi più importanti e di successo degli ultimi anni, spiccano Davide Tardozzi, Davide Brivio e Fausto Gresini.

  • Tardozzi, dopo essere stato ingaggiato come team manager in Ducati nel 2014, ha lavorato sodo per raggiungere il successo. Nel 2022, finalmente, è riuscito a portare a casa il suo primo titolo mondiale con il talentuoso pilota italiano Francesco Bagnaia.
  • Brivio, invece, ha gestito con grande abilità il team factory Yamaha Racing a partire dal 2002. Con piloti del calibro di Carlos Checa, Max Biaggi e soprattutto Valentino Rossi, il team ha vinto il campionato MotoGP in ben quattro stagioni: nel 2004, 2005, 2008 e 2009. Nel 2013, Brivio ha deciso di accettare la sfida di guidare il team Suzuki, dove ha ottenuto grandi risultati culminati con la vittoria del titolo mondiale piloti grazie al talento di Joan Mir nel 2020.
  • Fausto Gresini ha fondato il team motociclistico Gresini Racing nel 1997, dopo il suo ritiro dalle competizioni. Da allora, il team ha partecipato a tutte le gare del motomondiale nella classe regina della MotoGP, ottenendo alcuni importanti successi nelle categorie minori. In particolare, Gresini ha vinto tre titoli mondiali con Daijir? Kat? nel 2001 nella classe 250, con Toni Elías nella stagione 2010 in Moto2 e nel 2018 con Jorge Martín in Moto3. Nonostante non sia riuscito a vincere il titolo in MotoGP, Gresini ha ottenuto ottimi risultati nel corso degli anni, con le migliori stagioni nel 2004 e nel 2005, dove ha chiuso al secondo e terzo posto iridato rispettivamente con Sete Gibernau, Colin Edwards e Marco Melandri.

Team VR46: chi sono i piloti dell'Academy?

L'Academy è un progetto di Valentino Rossi legato al Team VR46 Racing, realizzato ufficialmente insieme ad alcuni suoi collaboratori ed amici nel 2013 con l'obiettivo di formare i piloti e metterli nella condizione di permettere loro di vincere il più possibile.

Quando è nata effettivamente e chi è stato il primo pilota l'Academy? 

La VR46 Academy è una scuola di pilotaggio fondata da Valentino Rossi nel 2013. Il progetto però è stato ideato nel 2008, quando Marco Simoncelli chiese al 9 volte campione del mondo di allenarsi insieme per migliorare la sua guida. Rossi. Grazie a questo, entrambi i piloti riuscirono a vincere i rispettivi campionati nel 2008, Rossi in MotoGP e Simoncelli nella classe 250.


VR46 Academy: cos'è e come funziona?

La VR46 Academy è un progetto nato con l'obiettivo di formare nuovi talenti nel mondo del motorsport, offrendo a giovani piloti la possibilità di allenarsi, lavorare e competere tra loro per raggiungere il massimo livello agonistico in MotoGP. La struttura mette a disposizione degli atleti una vasta gamma di attrezzature per il fitness e più di settanta moto, oltre ad un team di esperti altamente qualificati e specializzati in diversi ambiti come la nutrizione, l'allenamento e la medicina. Grazie all'organizzazione del team di professionisti, i giovani piloti possono concentrarsi esclusivamente sulla loro formazione e sviluppo, mentre tutto il resto, dal coordinamento dei contratti alle questioni organizzative, è gestito in modo efficiente e professionale.


Quanto costa entrare a far parte dell'Academy VR46?

Il costo è zero, ma quelli che entrano sono “vincolati” ad un accordo che consiste nel versare il 10% dei loro guadagni al team VR46 nel momento in cui inizieranno a percepire una somma pari a 50 mila euro annuali.


Team VR26: chi sono i piloti della MotoGP

I piloti della MotoGP che fanno parte dell'Academy di Valentino Rossi, noto come Team VR46, sono quattro nel 2023. Il primo è Franco Morbidelli, membro della scuola romagnola che corre con il team principal Yamaha insieme al campione del mondo 2021, Fabio Quartararo. Morbidelli, originario di Roma, ha debuttato in MotoGP nel 2018 e ha conquistato il titolo di miglior rookie dell'anno nel 2019. Il secondo pilota è Francesco Bagnaia, altra punta di diamante dell'Academy, che nel 2022 è diventato il primo pilota dell'Academy a conquistare il titolo della classe regina in sella alla Ducati. Il terzo pilota è Luca Marini, fratello del nove volte campione iridato Valentino Rossi, che ha debuttato in MotoGP nel 2021 con il team Esponsorama Racing. Infine, il quarto pilota è Marco Bezzecchi, che ha vinto il titolo di miglior rookie dell'anno nel 2022, il suo primo anno in MotoGP, dopo aver corso in Moto2 per due stagioni e aver terminato secondo nel 2019. Bezzecchi corre con il team Ducati Lenovo.


Team VR26: chi sono i piloti della Moto2

l team VR46 presenta solo un pilota nella classe Moto2 del 2023, Celestino Vietti, poiché Niccolò Antonelli ha rinunciato alla categoria a seguito dei risultati deludenti della stagione precedente. Antonelli, tuttavia, continuerà a competere nella classe Moto2 del CEV con il team MMR. Altri ex studenti dell'Academy, come Dennis Foggia, che quest'anno si è spostato dalla Moto3 in cui ha lottato per il titolo fino all'ultima gara, Nicolò Bulega e Lorenzo Baldassarri sono ancora presenti nella classe minore. Tuttavia, dal momento in cui hanno lasciato l'Academy nel 2019, non hanno ottenuto risultati significativi, trovandosi costantemente nella parte bassa della classifica e dimostrando di attraversare un periodo di difficoltà.


Team VR26: chi sono i piloti della Moto3

Nella stagione 2023, nessun pilota dell'Academy era presente sulla griglia di partenza della Moto3, a differenza dell'anno precedente in cui Migno era spesso in lotta per il podio. Tuttavia, al GP d'Argentina, nella seconda tappa del calendario, il pilota è stato chiamato dal team CIP Green Power per sostituire l'infortunato Lorenzo Fellon, ed è riuscito ad ottenere un podio classificandosi terzo nella suddetta gara.

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