Dalle stalle, alle stelle: cos&igrave; si potrebbero riassumere le due settimane trascorse in Andalusia da Enea Bastianini, fresco vincitore della sua prima gara in Moto2.&nbsp;  Nel GP d&#39;Andalusia, infatti, il&nbsp;22enne nativo di Rimini &egrave; riuscito a cancellare il nono posto incolore messo a referto nel GP di Spagna, grazie a una prestazione maiuscola, che gli ha permesso di avere la meglio sulla coppia Marini-Bezzecchi. Ma cosa &egrave; cambiato nel giro di una sola settimana?  &quot;Per avvicinarci, sono migliorato&nbsp;io come pilota e abbiamo lavorato molto col&nbsp;team per migliorare la moto&quot;, ha spiegato Enea, ospite di Motosprint On Air.&nbsp;&quot;Il feeling che avevo avuto nella gara di Jerez 1, non era stato il massimo. Avevo fatto una discreta gara, per&ograve; mi ero preso molti secondi&quot;.&nbsp;  &quot;Avevo fatto un finale molto veloce, gli ultimi 7/8 giri ero sicuramente veloce quasi come i primi, quindi ho detto &#39;ok, qui c&#39;&egrave; da lavorare, perch&eacute; sicuramente qualcosa non ha funzionato&#39;&nbsp;- ha continuato -. Dopo abbiamo avuto un weekend per guardare bene i dati, abbiamo avuto tre giorni, e guardando i dati, sia io a livello di guida, che con la moto, abbiamo fatto un bello step in avanti. E alla fine, domenica in gara abbiamo fatto la differenza&quot;.  Un dominio assoluto, dal primo all&#39;ultimo giro.&nbsp;Ma era proprio questa la strategia di Enea? O&nbsp;quella di imporre il ritmo dall&#39;inizio alla fine &egrave; stata una mossa naturale?  Guardate il video per conoscere la risposta!    Moto2, GP Andalusia: le PAGELLE 

Ospite del nostro direttore, Federico Porrozzi, e di Mirco Melloni, Enea ha raccontato come &egrave; riuscito a trasformare il nono posto del GP di Spagna nella sua prima vittoria nella classe di mezzo

Bastianini:&nbsp;&ldquo;Nel GP d&#39;Andalusia abbiamo fatto la differenza&rdquo; - VIDEO

Per Tatsuki Suzuki &egrave; stata buona la terza. Alla terza pole position consecutiva, infatti, il giappo-riccionese &egrave; riuscito a portarsi a casa la vittoria, riscattando l&#39;opaco ottavo posto con cui&nbsp;aveva chiuso il&nbsp;GP di Spagna, una settimana prima.  Un&nbsp;risultato raggiunto anche grazie all&#39;aiuto del&nbsp;&quot;coach&quot; Paolo Simoncelli, che nei giorni successivi non &egrave; stato tanto morbido con &quot;Tatsu&quot;...  &quot;Paolo si aspettava molto di pi&ugrave;&quot;, ha raccontato Suzuki a Mirco Melloni e al nostro Direttore Federico Porrozzi, &quot;Si aspettava una gara diversa da quella che ho fatto io la prima gara, quindi era molto arrabbiato con me, Mi ha dato una bella botta&quot;.  &quot;Luned&igrave;, marted&igrave;, ogni volta che lo vedevo, mi diceva sempre una parola pesante. Quindi io cercavo di non vederci e scappavo da lui&nbsp;- ha continuato, ridendo, il vincitore del GP d&#39;Andalusia -. Per&ograve;, capisco perch&egrave; fa cos&igrave;. Lui sa quello che potevo fare io. Sa il mio potenziale. Lui &egrave; come il mio babbo. Anche lui sa cosa posso fare, quindi mi d&agrave; una bastonata finch&eacute; non l&#39;ho fatto. Questa volta ha funzionato e lo voglio ringraziare. Se non facevo una gara come la prima gara, secondo me, la seconda non la vincevo, perch&eacute; ho preso delle bastonate e ho imparato un sacco&quot;.  Grazie agli insegnamenti di Paolo, Tatsuki ha conquistato a Jerez quella che definisce la sua&nbsp;vittoria pi&ugrave; bella da un punto di vista tecnico, imponendo il proprio ritmo alla gara, dall&#39;inizio alla fine. Ma quanto &egrave; difficile fare questo tipo di gara in Moto3?  Per conoscere la risposta di Suzuki, guardate il video!    Moto3, GP d&rsquo;Andalusia, le PAGELLE 

&quot;Paolo mi ha&nbsp;preso&nbsp;a &#39;bastonate&#39; e ho imparato un sacco&quot;, racconta Tatsuki dopo la vittoria nel GP d&#39;Andalusia

Suzuki:&nbsp;&ldquo;Senza una gara come la prima, la seconda non la vincevo&rdquo;

Nei giorni scorsi si &egrave; fatta chiarezza sul futuro di Danilo Petrucci che, appiedato dalla Ducati - per far spazio a Jack Miller - ha deciso di continuare il suo percorso in MotoGP con la KTM del team Tech3. Dopo aver gioito per la prima vittoria conquistata al Mugello lo scorso anno, in sella alla Desmosedici ufficiale, il pilota di Terni si &egrave; trovato ora ad accettare un contratto annuale, con opzione per il secondo anno, con la squadra satellite della Casa di Mattighofen.  Un vero e proprio passo indietro per Petrux, che va a sottolineare come, negli ultimi anni, l&#39;Italia delle due ruote abbia perso progressivamente quello che era il suo potere all&#39;interno della classe Regina. Basti pensare che, dei 12 motociclisti attualmente annunciati per il 2021, l&#39;unico pilota del Bel Paese &egrave; proprio Danilo.  Italia - Spagna: rivalit&agrave; nella storia  Tra gli annunci pi&ugrave; attesi, tuttavia, c&#39;&egrave; quello che concerne il prosieguo della carriera di Valentino Rossi, che in Petronas dovrebbe creare un team &quot;made in Tavullia&quot;, disputando la stagione 2021 al fianco di Franco Morbidelli. Meno scontata, invece, appare la line up che verr&agrave; schierata dalla Ducati. Proseguir&agrave; la sua carriera in Rosso Andrea Dovizioso, reduce da un recente infortunio durante una gara di motocross? O il team di Borgo Panigale decider&agrave; di riaccogliere Jorge Lorenzo, che non ha nascosto di attendere una chiamata per tornare a gareggiare?  Di questo, e molto altro, ce ne parlano il Direttore Federico Porrozzi, Mirco Melloni e Serena Zunino. Guardate il video!    Graziano Rossi: &ldquo;Valentino e Lorenzo in Petronas? Una strafigata&rdquo; 

Insieme al Direttore Federico Porrozzi, Mirco Melloni e Serena Zunino fanno il punto sul mercato MotoGP, in vista della stagione 2021

Motosprint On Air, Mercato MotoGP: Petrucci, Rossi e i dubbi di Dovizioso - VIDEO

5 luglio, questa la data di inizio impressa sul calendario post Covid-19 del Campionato Italiano di Velocit&agrave; 2020. Un&nbsp;appuntamento tanto atteso quanto vicino, come riconosce il&nbsp;responsabile velocit&agrave; della Federmoto Simone Folgori, che ammette la corsa contro il tempo che stanno vivendo gli organizzatori, per arrivare pronti al via del campionato.  Come va questo avvicinamento alla data fatidica del 5 luglio?  &quot;Siamo in ritardo clamoroso, non si pu&ograve; dire, ma mi servirebbe un altro mese, almeno. Per&ograve; va bene cos&igrave;&quot;, confessa Simone, prima di spiegare le ragioni per cui &egrave; stata presa la decisione di partire nel primo fine settimana di luglio, anticipando la ripartenza di MotoGP e WorldSBK.  &quot;Era necessario un atto di coraggio, cos&igrave; l&#39;abbiamo definito, provare a partire prima, perch&eacute; magari avrebbe stimolato anche qualche indeciso in pi&ugrave;. E quindi dobbiamo recuperare tanto tempo, dobbiamo ricostruire tante anche abitudini &#39;normali&#39; nel modo di lavorare, che adesso dobbiamo ri-pianificarle in maniera diversa - prosegue -. Per&ograve;, fortunatamente, lavoriamo con circuiti di altisima professionalit&agrave; e questo ci aiuta&quot;.  Quanto &egrave; stato difficile organizzare la ripartenza e l&#39;idea del nuovo calendario del Campionato Italiano, che scatta il 5 luglio al Mugello, con tappe Mugello, Misano, Imola Vallelunga?  &quot;&Egrave; stato complicato, per&ograve; non l&#39;abbiamo mai messo in discussione - spiega il responsabile del CIV -. Dal momento in cui &egrave; iniziato questo periodo cos&igrave; nuovo, cos&igrave; difficile, come quello del lockdown, comunque il nostro primo obiettivo, sentito anche quello che era il desiderio del nostro mondo, &egrave; stato quello di non pensare neanche di non farlo. Poi, &egrave; stato difficile capire cosa fossimo in grado di fare e soprattutto quando. E, purtroppo, questa certezza ce l&#39;abbiamo avuta solamente alla fine del mese di maggio e siamo usciti col calendario il 3 giugno. Quindi, con un mese di tempo per rendere operativo tutto quello che era sulla carta e sicuramente &egrave; stato molto, molto, difficile&quot;.  Per l&#39;intervista completa, guardate il video!    ELF CIV 2020, piloti e team iscritti alle cinque classi 

Il responsabile del CIV ha spiegato al Direttore Federico Porrozzi, a Mirco Melloni e Mirko Colombi, come procedono i preparativi per l&#39;imminente ripartenza del Campionato Italiano Velocit&agrave;

Motosprint On Air, Folgori: &ldquo;CIV il 5 luglio? Serviva un atto di coraggio&rdquo;

Fabio Di Giannantonio non si nasconde: dal termine della quarantena &egrave; stata la moto il suo chiodo fisso, perch&egrave; ormai sono passati ben pi&ugrave; di tre mesi dalla prima gara della stagione, che &egrave; valsa al romano soltanto tre punti.  Cosa ti ha lasciato il GP del Qatar? Speravi meglio?  &quot;Esatto. Infatti, mi ha lasciato solo voglia di risalire in moto. Porca miseria, &egrave; stata una garaccia quella l&igrave;&quot;, conferma Fabio, entrando pi&ugrave; nel dettaglio della gara di Losail.&nbsp; &quot;Abbiamo avuto un problema, quindi non &egrave; stato proprio il risultato che aspettavamo, su cui avevamo lavorato, diciamo. Per&ograve; &quot;sono passati tre mesi. Tre mesi dove pensi, lavori, ti prepari e&nbsp;ricarichi le energie alla grande, quindi adesso c&#39;&egrave; tanta voglia di fare, di fare bene&quot;.  Il problema a cui ti riferisci &egrave; legato a una gomma che avete scoperto avere uno spessore inferiore rispetto a quello dovuto?  &quot;No. In realt&agrave;, purtroppo ogni tanto, pu&ograve; succedere che si becca una gomma magari&nbsp;non a postissimo - spiega il pilota della Speed Up- e, in Qatar&nbsp;specialmente, ci sono stati problemi legati alla gomma che aveva un grande drop, quindi che calava molto durante la gara e che non arrivava a fine gara. Soprattutto se si usava la morbida. E noi, invece, nel weekend eravamo a posto, non avevamo mai avuto questo problema. Mentre in gara, io non riuscivo praticamente a piegare, mancava quasi un centimetro di spalla sulla parte destra, e non riuscivo a piegare nelle curve a destra. Quindi abbiamo pensato che era una gomma che magari era una gomma che era uscita difettata o qualcosa del genere. E quindi &egrave; andata cos&igrave;&quot;.  Il tuo weekend? Nelle prove, a parte le FP3 che eri stato secondo, non eri stato tra i primissimi sempre. Per&ograve;, eri fiducioso in vista della gara? Avevi il passo? Come erano stati i due giorni precedenti, al di l&agrave; di questo problema della gara?  &quot;Mah. A dire la verit&agrave; non &egrave; troppo importante essere nelle prime posizioni durante le prove libere, perch&eacute; l&igrave; di punti non &egrave; che te ne danno troppi. Quindi, &egrave; importante lavorare bene per la gara e noi eravamo a posto, tanto a posto&quot;.  Guardate il video per la risposta completa!    Triumph Daytona Moto2 765 LE: molto pi&ugrave; di una Supersport - PROVA 

Ospite del Direttore Federico Porrozzi, di Mirco Melloni e Serena Zunino, il pilota della Speed Up ha ammesso di essere in cerca il riscatto dopo l&#39;amarezza del Qatar

Motosprint On Air,&nbsp;Di Giannantonio: &ldquo;Adesso c&#39;&egrave; tanta voglia di fare bene&rdquo;

Con il lockdown alle spalle, si guarda con fiducia verso la ripartenza. Poco pi&ugrave; di un mese ci separa dal via del Motomondiale - fissato ufficialmente per il 19 luglio -, che sar&agrave; anticipato dalle prime uscite stagionali di CIV e CEV. Un rientro atteso con ansia anche da Tony Arbolino, che non vede l&#39;ora di riassaporare la pista, dopo il primo sfortunato assaggio di Losail, dove ha perso il podio per un contatto con Binder.  Hai contato i giorni senza moto?  &quot;No, io no. Finito il Qatar cercavo di dimenticarlo proprio - ha spiegato -. Ho cercato di dimenticarmi perch&eacute; alla fine non &egrave; andato come volevo. Cio&egrave; s&igrave;, &egrave; andata come volevo, ma non &egrave; finita come volevo. Quindi diciamo che ho cercato di dimenticarlo e di iniziare una nuova preparazione, portando a un livello un po&#39; pi&ugrave; alto il mio fisico. Non ho contato i giorni, non ho fatto niente, per&ograve; sentivo proprio che mi mancava un sacco andare in moto&quot;.  Cosa ti mancava di pi&ugrave;? C&#39;era qualche momento, qualche dettaglio del weekend che ti mancava di pi&ugrave;? E qualcosa che invece non ti &egrave; mancato, che ti sei goduto di pi&ugrave; della tua vita di tutti i giorni?  &quot;Mi manca la sensazione quella di quando arrivi al semaforo, che provi un sacco di cose contemporaneamente. Anche se &egrave; una sensazione brutta, perch&eacute; al momento &egrave; brutta. Per&ograve; ti manca un sacco. Quando non corri per tanto tempo, anche quando finisce il campionato, prima della prima gara in Qatar lo senti. Senti un sacco che ti manca. Ti manca poi la velocit&agrave;, i cordoli, &egrave; un mix di sensazioni che ti manca. Ed &egrave; brutto quando non le hai. Come una droga, quasi&quot;.  Tornando al Qatar, abbiamo visto che Honda era piuttosto superiore a KTM, per&ograve; poi sia la pole position che le vittoria sono state conquistate da una KTM.  &quot;S&igrave;, La cosa &egrave; questa: la KTM non si &egrave; mai fatta vedere con il motore nuovo fino al venerd&igrave; della gara. Noi invece lo usavamo da Jerez il motore nuovo. Secondo me la KTM quest&#39;anno ha fatto una rivoluzione. Tutti ne parlavano nel paddock&quot;.   Per conoscere il resto della risposta di Tony, guardate il video!    Migno: &ldquo;In Moto3 ci vorrebbe una Superpole&rdquo; 

Ospite del Direttore Federico Porrozzi, di Serena Zunino e Mirco Melloni, il pilota di Garbagnate ha parlato dei giorni trascorsi lontano dalla sua moto e delle sensazioni lasciate dal Qatar

Motosprint On Air, Arbolino: &ldquo;KTM ha fatto un grandissimo step&rdquo;

Con il Mercato Ducati&nbsp;entato nel vivo, con l&#39;annuncio di Miller pilota ufficiale dal 2021,&nbsp;Danilo Petrucci&nbsp;si &egrave; ritrovato con i&nbsp;riflettori puntati addosso. Proprio il giorno prima dell&#39;ufficialit&agrave; dell&#39;ingaggio dell&#39;australiano, il pilota di Terni era stato protagonista di una puntata di Motosprint On Air, in cui si era aperto sul suo rapporto con il compagno di squadra Andrea Dovizioso e sulle strategie di mercato del team di Borgo Panigale.  L&#39;ultimo vincitore al Mugello   Senza &nbsp;pandemia di Coronavirus, oggi, domenica 31 maggio, la MotoGP avrebbe fatto tappa sul Circuito del Mugello, anzich&eacute; mettere in scena il&nbsp;GP Virtuale di Silverstone, vinto dalla wild card Jorge Lorenzo. Sarabbe stato un GP d&#39;Italia che Petrucci avrebbe disputato da vincitore uscente, in sella alla sua scintillante Desmosedici GP20. Ma con la motoGP&nbsp;impossibilitata&nbsp;a scendere in pista, non si pu&ograve; far altro che fare un salto indietro e ripescare i ricordi della gara 2019.&nbsp;  Se ripensi a un anno fa, cosa ti viene in mente di quel weekend molto particolare per te?  &quot;&Egrave; stato sicuramene uno dei weekend pi&ugrave; belli - ricorda Petrux -. Quando torneremo a correre sar&ograve; per due anni l&#39;ultimo vincitore del Mugello, anche se chiaramente mi sarebbe piaciuto correre anche quest&#39;anno e purtroppo il Mugello non sar&agrave; tra quelle gare che andremo a fare. Questo &egrave; molto triste&quot;.  &quot;Sicuramente era un weekend caldissimo. Arrivavamo da Le Mans dove avevamo battagliato fino all&#39;ultima curva con il Dovi, per il podio e al Mugello erano gi&agrave; due anni che la Ducati vinceva con Dovi e con Jorge (Lorenzo, ndr) e quindi volevamo assolutamente cercare di replicare. Ci sono anche l&igrave; tanti aneddoti di quel giorno. C&#39;&egrave;, per esempio, l&#39;ultimo meccanico che mi accende la moto e mi dice: &#39;ti tolgo la termocoperta&#39;. E io mi sto per chiudere la visiera, saluto gli ultimi 2 o 3 meccanici, momento forse pi&ugrave; emozionante del weekend, perch&eacute; forse per l&#39;unica volta nel weekend rimani da solo. Veramente, veramente da solo. Solo te e la moto. E per me &egrave; sempre, non so perch&eacute; un momento molto emozionante&quot;.   &quot;E questo meccanico qua mi toglie la termocoperta della ruota davanti, mi leva il cavalletto, tocca la moto e dice: &#39;oggi &egrave; un bel giorno per vincere al Mugello&#39;. Io lo guardo come per dire &#39;ma questo &egrave; matto&#39;. E mi son sognato quella frase per tutti e 23 i giri della gara:&nbsp;&#39;Ma te&nbsp;immagina se vinco per davvero oggi&#39;. E mano a mano che andava avanti la gara, mi sono reso conto&quot;.    &quot;A&nbsp;dir la verit&agrave;, avevo capito che avevo buone chance sin dall&#39;inizio&nbsp;- precisa Danilo -, perch&eacute; riuscivo bene o male a frenare forte e portarmi davanti davanti abbastanza facilmente. C&#39;&egrave; stata una prima parte, i primi 6 o 7 giri, molto caotici sul rettilineo. Eravamo un gruppo di 8. Quando vedevo che, comunque, avevo qualcosa in pi&ugrave;, ma non riuscivo a fuggire, perch&eacute; sul rettilineo si rimischiavano le carte. Quando mi sono messo davanti, me lo ricordo bene, mancavano 13 giri e ho cominciato a fare il mio passo, dicendo: &#39;adesso vediamo che cosa posso fare, non spingo al 100%&#39;. Primo perch&eacute; non stavo perfettamente in forma. Avevo smesso un ciclo di antibiotici a met&agrave; il gioved&igrave; del Mugello, quindi non mi sentivo affatto a posto. Per&ograve;, in un attimo, da 7/8 piloti siamo diventati 4 e il gruppo s&#39;&egrave; sfilato. Sono stato davanti fino a 3/4 giri dalla fine, per&ograve; volevo star davanti&quot;.  &quot;Ricordo molto bene che ogni giro preparavo l&#39;uscita dalla Bucine, perch&eacute; sapevo che sarebbe stato facile, diciamo possibile, arrivare alla Bucine all&#39;ultimo giro davanti. Era pi&ugrave; difficile uscire dalla Bucine e arrivare primo sotto la bandiera a scacchi. Il problema &egrave; che questo ragionamento qua l&#39;avevano fatto anche Dovi e Marquez e ogni giro non mi facevano capire che mi potevano passare. Cosa che hanno fatto benissimo&nbsp;al penultimo giro, quando, chiaramente&nbsp;loro son due bestie da gara, all&#39;inizio dell&#39;ultimo giro ho detto: &#39;qua, guarda,&nbsp;voglio far&nbsp;podio &egrave; stato bello e siamo in quattro e adesso ce la mettiamo tutta per fare almeno il podio&#39;. E Dovi e Marc mi prendono la scia e&nbsp;mi passano davvero molto forte, anche perch&eacute; io s&igrave; ho una Ducati e devo dire che&nbsp;va veloce, ma se stai in scia mia vai ancora pi&ugrave; veloce, perch&eacute; ingombro un po&#39; di pi&ugrave;&quot;.   &quot;Per&ograve; non hanno&nbsp;ragionato proprio di questo, hanno frenato tutti e due molto forte e probabilmente nessuno dei due si aspettava che io fossi ancora l&igrave;. E infatti sono andato lungo il cordolo della San Donato e mi sono rimesso davanti ed ero abbastana sicuro che non mi avrebbero ripassato in quel giro, perch&eacute; durante tutta la gara ci eravamo misurati e io frenavo sempre un po&#39; dopo. Per&ograve; avevo una paura matta della Bucine e infatti, quando esco dalla Bucine in terza cerco proprio di non far scivolare la moto, di cercare la massima trazione. Metto la quarta, proprio l&igrave; sull&#39;ingresso box, la moto s&#39;impenna. Ho detto &#39;vedrai mi passa uno da una parte, uno da un&#39;altra come &egrave; sempre stato&#39;. Ho perso tante gare al fotofinish. E invece, quella volta l&igrave; ho messo la quarta, la quinta... quando metti la sesta e sei a 150 metri&nbsp;dal traguardo, ho detto &#39;questa la vinco io. Questa la vinco io&#39;.&quot; E ho urlato &#39;questa l&#39;ho vinta io&#39; per tre minuti, tutto il giro di rientro, e son sfiatato proprio. E da l&igrave; &egrave; cominciata tutta una bella baraonda...&quot;.  Per il racconto completo, guardate il video!    Il futuro di Petrucci in SBK: il paddock la pensa cos&igrave; 

&quot;A 150 metri dal traguardo, ho detto &#39;questa la vinco io. Questa la vinco io&#39;.&nbsp;E ho urlato &#39;questa l&#39;ho vinta io&#39; per tre minuti&quot;, racconta Danilo al Direttore Federico Porrozzi, a Mirco Melloni e Riccardo Piergentili

Motosprint On Air: Petrucci e la vittoria al Mugello 2019

A oltre due mesi di distanza dalla teorica prima gara 2020 della MotoGP, che si sarebbe dovuta svolgere l&#39;08 marzo in Qatar, sguardo e pensieri sono rivolti al ritorno alla normalit&agrave; e&nbsp;alla conseguente ripresa&nbsp;delle competizioni. Ma Francesco Bagnaia&nbsp;ha smesso di contare i giorni che lo separano dal rientro.  &quot;L&#39;ho fatto fino a un po&#39; di tempo fa - ammette &#39;Pecco&#39;, parlando con&nbsp;Mirco Melloni, Serena Zunino&nbsp;e&nbsp;il Direttore, Federico Porrozzi -.&nbsp;Poi ho visto che la cosa si prolungava di molto e quindi ho smesso, perch&eacute; se no era troppa la pressione che c&#39;era dietro. Sto solo aspettando la possibilit&agrave; di poter rientrare nel nostro mondo per bene&quot;.   &quot;Ancora adesso - continua Bagnaia -&nbsp;nonostante&nbsp;abbiano aperto le porte i vari circuiti e tutto, &egrave; comunque ancora difficile. &Egrave;&nbsp;una situazione complicata e da capire non &egrave; neanche cos&igrave; semplice. Stiamo aspettando un po&#39; tutti, penso, la riapertura completa, che penso avverr&agrave; tra un mesetto, dove penso sar&agrave; tutto un po&#39; pi&ugrave; allineato, con tutta la gente che conosce le varie situazioni. Quindi aspetto quel momento l&igrave; per poter ritornare a pensare a quando salir&ograve; finalmente sulla mia moto&quot;.    Misano riaccende i motori, con la prima giornata di test - FOTO  L&#39;atteso&nbsp;momento dell&#39;inizio della stagione, tuttavia, potrebbe coincidere con un calendario ben diverso da quello previsto per questo 2020, con gare condensate in Europa tra luglio e novembre.&nbsp;  Non hai fatto il conto dei giorni, per&ograve; un&#39;occhiata al teorico calendario l&#39;avrai ovviamente data, e avrai notato come, in teoria, dovrebbero mancare piste&nbsp;molto favorevoli alla Desmosedici: Qatar, Mugello, Motegi. Vi hanno lasciato il Red Bull Ring che &egrave; il vostro baluardo, dove avete vinto anche negli eSport proprio con te, per&ograve; il fatto che possano mancare questo tipo di piste pu&ograve; essere un problema?  &quot;Al momento, secondo me, prima ci fan correre e meglio &egrave; - risponde Pecco -. Va bene qualsiasi cosa. Sicuramente la Ducati &egrave; una moto che ha bisogno di determinate caratteristiche dalla pista, per&ograve; devo dire anche che&nbsp;la&nbsp;moto nuova &egrave; un po&#39; diversa dalla vecchia, Quindi, secondo me, ci adatteremo meglio alle situazioni. Anche le nuove gomme vengono un po&#39; pi&ugrave; incontro. Sono state un po&#39; difficili da capire nei primi test, perch&eacute; comunque bisogna&nbsp; lavorare in un altro modo. Per&ograve;, tuttavia, sono davvero buone e sono sicuramente migliori di quelle dello scorso anno&quot;.    Parlando dei test, tu non hai svolto quelli autunnali per il botto di Valencia. Poi ti sei trovato sulla GP20, che &egrave; una moto come hai detto tu migliorata, tra l&#39;altro tu l&#39;anno scorso hai conosciuto non la GP19 la GP18, quindi stai compiendo un doppio salto di qualit&agrave; a livello della moto in s&eacute;. Quindi quali differenze hai trovato tra le due moto?  &quot;In realt&agrave; la moto che avevo l&#39;anno scorso non era proprio una 2018, perch&eacute;... &quot;. Guardate il video per l&#39;intervista integrale!  Bagnaia: &ldquo;L&rsquo;anno prossimo voglio essere ufficiale&rdquo; 

Ospite a Motosprint On Air, il piemontese del team Pramac, ci ha parlato di gare virtuali,&nbsp;dell&#39;atteso ritorno in pista e del feeling con la sua nuova Desmosedici GP20

Bagnaia:&nbsp;&ldquo;Pi&ugrave; difficile guidare una moto virtuale che reale&rdquo;&nbsp;- VIDEO

Dal Motomondiale alle derivate di serie: il 2020 &egrave; stato un anno di passaggio per Andrea Locatelli, che ha lasciato la Moto2 per approdare&nbsp;in Supersport, dove difende&nbsp;i colori del Team Bardahl Evan Bros,&nbsp;la squadra campione del mondo.  Parso a suo agio sin dai primi test con la sua Yamaha R6, Locatelli si &egrave; presentato agli avversari sfoderando un biglietto da visita che ha lasciato il segno:&nbsp;un &quot;hat trick&quot; nella prima uscita in Australia, dove &egrave; riuscito a trionfare con una scioltezza disarmante. Un esordio in pompa magna, che non poteva non far sorgere un interrogativo:&nbsp;visto come &egrave; stato il tuo impatto in pista, ma anche con il team, ti sei detto questo salto da un paddock all&#39;altro l&#39;avrei dovuto fare prima?  &quot;Sinceramente no. Anche perch&eacute; non avevo mai optato per l&#39;ambito del Mondiale Superbike. Sinceramente, non ci avevo mai pensato - ha ammesso Locatelli -. Ma forse, era bello anche poterci pensar prima. Sai, quando sei giovane, ti &#39;spingono&#39; ad andare su una Moto3 perch&eacute; &egrave; quello l&#39;obiettivo. Si guarda molto il Motomondiale, quindi la strada, appena si pu&ograve;, si prende quella&quot;.&nbsp;  &quot;Quindi, vincere il Campionato Italiano nel 2013 con la Moto3, avere la possibilit&agrave; di fare un salto nel Motomondiale: &#39;prendi un po&#39; la palla al balzo&#39;&quot; e cerchi di seguire un po&#39; quella strada l&igrave; - ha continuato Andrea -. Perch&eacute; &egrave; chiaro che se nessuno ci si metteva l&igrave;, molto probabilmente si optava per altro. Ma data &#39;la strada spianata&#39; da quella parte l&igrave;, si &egrave; cercato di stare il pi&ugrave; possibile l&igrave;. Tanto &egrave; vero che speravo, detto sinceramente, nella continuit&agrave;&quot;. &quot; Poi, analizzando il tutto, ho capito che questo cambio poteva farmi bene. Tanto &egrave; vero che approvo pienamente la scelta che &egrave; stata fatta ques&#39;tanno. Assolutamente. Poi, fatta&nbsp; prima, fatta dopo, sono anche un po&#39; le circostanze. Queste cose qua, a volte, non sono prevedibili. Per&ograve;, non rimpiango niente. Assolutamente&quot;.  Se ripensi alla tua esperienza nel Motomondiale, quali sono i tre piloti, tra quelli che hai sfidato in Moto3 e Moto2, che pi&ugrave; ti sono sembrati forti?   Nel video la risposta di Locatelli!  Supersport: riportiamo a casa il titolo? 

Nell&#39;ultima parte della chiacchierata con Federico Porrozzi, Mirco Melloni e Mirko Colombi, il pilota bergamasco ha parlato del suo passaggio in&nbsp;Supersport&nbsp;e delle differenze con il Motomondiale

Motosprint On Air, Locatelli: &ldquo;Da giovane ti &#39;spingono&#39; verso la Moto3&rdquo;

Parte 04 - All'esordio nella categoria, il pilota bergamasco ha raccontato a Federico Porrozzi, Mirco Melloni e Mirko Colombi il suo passaggio in Supersport e le differenze con il Motomondiale

Motosprint On Air, Locatelli: “Da giovane ti 'spingono' verso la Moto3” - VIDEO

Il weekend di Phillip Island ha segnato l&#39;esordio di Andrea Locatelli in un fine settimana di gara del Mondiale Supersport. Un debutto&nbsp;che ha impressionato appassionati e addetti ai lavori, ma&nbsp;il poco tempo trascorso con il team&nbsp;&egrave; bastato al bergamasco per farsi un&#39;idea di cosa significhi correre per i Campioni in carica?    Quando sei entrato dentro questo team, che &egrave; un team titolato, il team di riferimento della Supersport, hai capito subito che&nbsp;entrandoci si trattava di una struttura vincente e abituata a primeggiare?  Mah, io questo inverno, forse ho visto solo poche cose - spiega Andrea -. Perch&eacute; abitando a Bergamo non ho passato tanti giorni qua a Ravenna... Giusto dopo il rientro da Phillip Island mi ero spostato a Ravenna per continuare un po&#39; gli allenamenti. Proprio per svincolarmi un po&#39; da Bergamo, che si diceva che era proprio l&#39;epicentro di questo Covid-19. Qua l&#39;allerta non era cosi alta, quindi ho detto &#39;dai, ne approfitto per stare un po&#39; ancora con il team ed eventualmente andare avanti&nbsp;ad allermi. E qua ho capito un po&#39; di pi&ugrave; quello che hanno fatto i ragazzi durante l&#39;inverno&quot;.  &quot;Mi sono reso conto che s&igrave;, ho vinto io, ma abbiamo vinto&nbsp;perch&eacute;, come diceva Mirko prima, &egrave; un insieme di cose . Il fatto che le moto sono diverse; le voto vanno preparate; ogni team pu&ograve; metterci il suo zampino; questo rende pi&ugrave; bello secondo me. C&#39;&egrave; una soddisfazione per tutti, davvero. Non &egrave; un qualcosa preso da una scatola, uguale per tutti, e via, si corre cos&igrave;. Qua davvero ci si mette l&#39;impegno, il cuore, la volont&agrave;, le ore, il lavoro. Per quello che prima dicevo &#39;s&igrave;, bello salire sul podio, ma &egrave; perch&eacute; c&#39;&egrave; dietro una serie di cose&#39;.&nbsp;C&#39;&egrave; dietro il lavoro, c&#39;&egrave; dietro il sacrificio, io la vedo cos&igrave;&quot;.  Guardate il video per l&#39;intervista completa!  Supersport: riportiamo a casa il titolo? 

Dominatore all&#39;esordio in Supersport, il pilota bergamasco ha raccontato a Federico Porrozzi, Mirco Melloni e Mirko Colombi com&#39;&egrave; correre per il team Campione in carica

Motosprint On Air, Locatelli: &ldquo;Spero di poter finire questa stagione&rdquo;

Parte 03 - Dominatore all&#39;esordio in SSP, il pilota bergamasco ha raccontato a Federico Porrozzi, Mirco Melloni e Mirko Colombi com&#39;&egrave; correre per il team Campione in carica

Motosprint On Air, Locatelli: “Spero di poter finire questa stagione” - VIDEO

La stagione 2020 del Mondiale Supersport si &egrave; aperta con il dominio incontrastato di Andrea Locatelli&nbsp;a Phillip Island. Un successo perentorio, che lascia ben sperare i tifosi italiani, in attesa del titolo dal 1998, anno in cui a vincere fu l&#39;indimenticato Fabrizio Pirovano.  Da Parking Go a Puccetti, sono tanti i team italiani ad aver agguantato l&#39;iride SSP. Un&#39;impresa sfuggita ai piloti di casa&nbsp;nostra. Ma cosa ha impedito ai nostri portacolori di mettere le mani sull&#39;alloro finale?  &quot;I motivi sono stati tanti&nbsp;- spiega Mirko Colombi -. Prima Casoli, quando ancora si chiamava World Series e poi &#39;Piro&#39;; da l&igrave; in avanti, gli italiani si sono distinti per grandi risultati, ma mai l&#39;alloro finale. Perch&eacute; la 600 Supersport dava, e credo dia ancora, la possibilit&agrave; a tutti i piloti partecipanti di stare a un livello, se non identico, per&ograve; molto simile&quot;.  &quot;C&#39;&egrave; stato un periodo in cui i piloti Ten Kate, con la Honda CBR 600, hanno dominato perch&eacute; effettivamente le moto della squadra olandese erano ben preparate. E quindi i vari&nbsp;Charpentier,&nbsp;Vermeulen, Muggeridge, andavano forte. Vincevano, ma c&#39;era anche da dire, riuscivano a primeggiare con delle modifiche un po&#39;&nbsp; borderline&quot;, prosegue.&nbsp;  &quot;Per&ograve;, solitamente, se guardiamo gli ordini d&#39;arrivo o le vecchie immagini, poteva capitare di vedere anche 10 piloti arrivare in un secondo&quot;.  Con moto sullo stesso livello, quindi, cosa serve per primeggiare, oltre alla bravura del pilota? Guardate il video con la risposta di Mirko Colombi e scriveteci nei commenti se siete d&#39;accordo con la sua analisi.  Motosprint On Air, Locatelli: &ldquo;Vincere ripaga sacrifici e lavoro&rdquo; 

Con Andrea Locatelli come ospite, non poteva mancare una riflessione di Mirko Colombi sul motivo per cui gli italiani hanno mancato il titolo Supersport nelle ultime 21 stagioni

Motosprint On Air: ecco perch&eacute; il titolo SSP manca all&#39;Italia dal 1998

Parte 02 - Ospite il dominatore della gara SSP di Phillip Island, non poteva mancare una riflessione sul perch&eacute; gli italiani hanno mancato il titolo, nelle ultime 21 stagioni. Ecco il parere di Mirko Colombi

Motosprint On Air: ecco perché il titolo SSP manca all'Italia dal 1998 - VIDEO

Motomondiale e Superbike si stanno muovendo per cercare di salvare la stagione, pianificando un calendario sostenibile e conciliabile con le norme e le precauzioni imposte dalla&nbsp;pandemia di Covid-19.  Le previsioni ipotizzano la partenza&nbsp;delle competizioni nel&nbsp;mese di luglio, ma mentre ci si avvia verso una ritrovata normalit&agrave;, chi scalpita per tornare in pista &egrave;&nbsp;Andrea Locatelli, rookie del team Evan Bros. Alla sua prima stagione in Supersport, il bergamasco ha gi&agrave; fatto faville, sfoderando un incredibile&nbsp;&quot;Hat Trick&quot; in Australia. E dopo essersi&nbsp;intascato pole position, giro veloce e vittoria,&nbsp;a&nbsp;Phillip Island,&nbsp;non vedere l&#39;ora di riassaporare il sapore di un successo che gli mancava dall&#39;ultimo trionfo nel CIV.    Aspettavi una vittoria da tanto tempo, cosa si prova quando si torna a vincere? Pi&ugrave; la gioia, il solievo, o senti&nbsp;come se si riaccendesse l&#39;interruttore, ricominci a vedere le cose come non le vedevi da tanto tempo?  &quot;Mah, in realt&agrave; &egrave; un po&#39; un insieme di cose - spiega il &#39;Loca&#39;&nbsp;-. Io ogni mattina mi sveglio, e il mio obiettivo &egrave;&nbsp;dare il massimo nell&#39;allenarmi, nel prepararmi, per finalizzare quello che amo fare. Che &egrave; correre in moto&quot;.&nbsp;  &quot;Quando, a volte, tutti i giorni, lavori, lavori, lavori, e non ottieni risultati, diventa sofferenza. Ma &egrave; cos&igrave; penso per tutte le persone, ognuna nel suo ambito. Si va al lavoro con un obiettivo, perci&ograve;, tutto il sacrificio che si fa sempre&nbsp;durante la giornata, durante l&#39;inverno, io in primis e il team, e tutta la squadra, a volte deve essere ripagato. E vincere, secondo me, &egrave; quello: ripaga tutto quello che si fa. Ed &egrave; quello che voglio. Oltre alla soddisfazione, chiaramente, di salire sul gradino pi&ugrave; alto del podio, ma &egrave; proprio togliersi la soddisfazione del lavoro e del sacrificio fatto. Quello &egrave; quello che mi soddisfa di pi&ugrave;&quot;.  Locatelli: &ldquo;La vittoria di Phillip Island? Il primo di 13 passi mondiali&rdquo;  Ritrovare il successo, dall&#39;esterno, &egrave; parsa una passeggiata. Ma cosa ha provato Andrea dalla sella della sua moto? E come sta vivendo questo periodo di attesa, lui che abita in una delle zone che hanno pagato il prezzo pi&ugrave; alto?  Per conoscere le&nbsp;risposte,&nbsp;guardate il video!  Gare a porte chiuse? La maggioranza &egrave; favorevole 

Parte 01 - Dominatore della prima gara a Phillip Island, il pilota bergamasco ha raccontato a Federico Porrozzi, Mirco Melloni e Mirko Colombi, la vittoria australiana e l&#39;attesa dovuta al Coronavirus

Motosprint On Air, Locatelli:&nbsp;&ldquo;Vincere ripaga sacrifici e lavoro&rdquo;

Parte 01 - Dominatore della prima gara a Phillip Island, il pilota bergamasco ha raccontato a Federico Porrozzi, Mirco Melloni e Mirko Colombi, la vittoria australiana e l&#39;attesa dovuta al Coronavirus

Motosprint On Air, Locatelli: “Vincere ripaga sacrifici e lavoro” - VIDEO

Con l&#39;inizio della Fase 2, per i motoclisti sono ricominciati&nbsp;i primi allenamenti in moto,&nbsp;ma resta troppo presto per la ripresa delle ostilit&agrave;, ancora in attesa dell&#39;approvazione del governo spagnolo&nbsp;della doppia tappa prevista per luglio a Jerez.  A dispetto della MotoGP, tuttavia,&nbsp;i piloti di Moto2 e Moto3 hanno avuto un primo assaggio dell&#39;azione in quel di Losail. Ma che impressioni ha avuto&nbsp;Celestino Vietti Ramus, nella prima gara della stagione?  Il Qatar ti ha lasciato qualche dubbio, considerando anche il fatto che adesso verranno congelati i motori e lo sviluppo; oppure il fatto che la vittoria e la pole position sono andate a due KTM, in qualche modo, ti conforta?  &quot;Pi&ugrave; che altro mi lascia qualche dubbio pi&ugrave; su di me, diciamo, in generale, sulla mia situazione - speiega il pilota piemontese -. Ma perch&eacute; finire il weekend cos&igrave; non ti d&agrave; nessuna certezza, purtroppo. Perch&eacute; ero l&igrave;, alla fine, tra i primi 10. Per&ograve; non so quanto avrei potuto finire la gara e mi lascia con un grande punto interrogativo. Sicuramente vedere che vince una KTM ti fa capire che&nbsp; la moto c&#39;&egrave;. Quindi, se Arenas &egrave; riuscito a vincere, vuol dire che si pu&ograve; fare, che la moto &egrave; competitiva. Quindi dobbiamo cercare semplicemente di capire un po&#39; di pi&ugrave; questa moto nuova e cercare magari di guidarla un po&#39; di pi&ugrave; come vuole essere guidata lei. E cercare magari di cambiare un pelo lei per farla andare un po&#39; meglio a me. Per&ograve; sono positivo&quot;.  Motosprint On Air, Vietti Ramus: &ldquo;Vale &egrave; il miglior pilota di tutti i tempi&rdquo;  Cosa deve migliorare ancora Celestino per puntare alla vittoria? E cosa ne pensa degli avversari visti in azione in Qatar? Guardate il video per conoscere tutte le risposte del pilota dello Sky Racing Team VR46!  Moto3, da Arbolino a Vietti Ramus: l&#39;era dei Millennials 

Dalle sue gare migliori, al rapporto con&nbsp;Migno e gli avversari, ecco cosa ci ha raccontato Celestino&nbsp;nell&#39;ultima parte dell&#39;intervista con Federico Porrozzi, Mirco Melloni e Fiammetta La Guidara

Motosprint On Air, Vietti Ramus: &ldquo;Potrebbe essere l&#39;anno di un Millennial&rdquo;

Dalle sue gare migliori, al rapporto con Migno e gli avversari, ecco cosa ci ha raccontato il pilota dello Sky Racing Team VR46 nell'ultima parte dell'intervista

Motosprint On Air, Vietti Ramus: “Potrebbe essere l'anno di un Millennial” - VIDEO

Come si sente Celestino Vietti Ramus al suo secondo anno nel Mondiale? Gi&agrave; all&#39;altezza del conterraneo Bagnaia, o ancora un passo indietro? Ecco da dove siamo partiti nella seconda parte della nostra intervista al piemontese della Moto3, che ci ha parlato anche del futuro salto di categoria e dell&#39;influenza del &quot;Dottore&quot;.  Cosa significa far parte del gruppo di Valentino Rossi e cosa significa avere la possibilit&agrave; di imparare da lui?  &quot;Sicuramente, da quando corro in moto, &egrave; stata l&#39;opportunit&agrave; migliore che io abbia mai avuto. Perch&eacute; Vale, secondo il mio punto di vista, &egrave; il miglior&nbsp;pilota di tutti i tempi e potendosi allenare con lui e, potendo trascorrere le giornate, insieme a lui, cerchi di cogliere tutto il possibile. Anche dalle piccole cose. Poi, anche quando siamo&nbsp;al Ranch, o in un allenamento con le mini GP, lui se pu&ograve; darti un consiglio te lo d&agrave; sempre. E sono cose che, alla fine, se uno ci fa caso, sono cose che poi ti servono anche nelle gare e piano piano migliori&quot;.  Per conoscere tutte le risposte di Celestino, guardate il video!  Fernando&nbsp;Alonso invita Valentino Rossi a correre la 24 Ore di Le Mans 

&quot;Se pu&ograve; darti un consiglio te lo d&agrave; sempre&quot;,&nbsp;racconta il pilota dello Sky Racing Team VR46 a Federico Porrozzi, Mirco Melloni e Fiammetta La Guidara, nella seconda parte dell&#39;intervista

Motosprint On Air, Vietti Ramus: &ldquo;Vale &egrave; il miglior&nbsp;pilota di tutti i tempi&rdquo;

"Se può darti un consiglio te lo dà sempre", racconta il pilota dello Sky Racing Team VR46 a Federico Porrozzi, Mirco Melloni e Fiammetta La Guidara, nella seconda parte dell'intervista

26 risultati per 'Motosprint On Air'

Bastianini: “Nel GP d'Andalusia abbiamo fatto la differenza” - VIDEO

Suzuki: “Senza una gara come la prima, la seconda non la vincevo”

Motosprint On Air, Mercato MotoGP: Petrucci, Rossi e i dubbi di Dovizioso - VIDEO

Motosprint On Air, Folgori: “CIV il 5 luglio? Serviva un atto di coraggio”

Motosprint On Air, Di Giannantonio: “Adesso c'è tanta voglia di fare bene”

Motosprint On Air, Arbolino: “KTM ha fatto un grandissimo step”

Motosprint On Air: Petrucci e la vittoria al Mugello 2019

Bagnaia: “Più difficile guidare una moto virtuale che reale” - VIDEO

Motosprint On Air, Locatelli: “Da giovane ti 'spingono' verso la Moto3”

Motosprint On Air, Locatelli: “Da giovane ti 'spingono' verso la Moto3” - VIDEO

Motosprint On Air, Locatelli: “Spero di poter finire questa stagione”

Motosprint On Air, Locatelli: “Spero di poter finire questa stagione” - VIDEO

Motosprint On Air: ecco perché il titolo SSP manca all'Italia dal 1998

Motosprint On Air: ecco perché il titolo SSP manca all'Italia dal 1998 - VIDEO

Motosprint On Air, Locatelli: “Vincere ripaga sacrifici e lavoro”

Motosprint On Air, Locatelli: “Vincere ripaga sacrifici e lavoro” - VIDEO

Motosprint On Air, Vietti Ramus: “Potrebbe essere l'anno di un Millennial”

Motosprint On Air, Vietti Ramus: “Potrebbe essere l'anno di un Millennial” - VIDEO

Motosprint On Air, Vietti Ramus: “Vale è il miglior pilota di tutti i tempi”

Motosprint On Air, Vietti Ramus: “Vale è il miglior pilota di tutti i tempi” - VIDEO