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La nuova MV Agusta F4

Dopo 13 anni la MV AgustaF4 è stata profondamente rivista. Come successo sulla Brutale, anche la supersportiva di Varese ha subito una evoluzione estetica, rimanendo fedele al progetto iniziale, senza grossi stravolgimenti. Ciò nonostante la moto è tutta nuova. La nuova F4 è stata equipaggiata (solo) con il quattro cilindri in linea di 998 cc (ottenuti da 76 millimetri di alesaggio e 55 millimetri di corsa) già visto sulla Brutale. La naked si potrà anche acquistare con il propulsore di 1078,4 cc, non disponibile, almeno per ora, sulla cugina sportiva.

Il basamento del motore della F4 è identico a quello della Brutale, mentre la termica deriva da quella sviluppata sul modello RR312. MV Agusta ha finalmente industrializzato i cornetti d’aspirazione a lunghezza variabile, che derivano da quelli utilizzati sulla serie speciale Tamburini. Il sistema, in realtà, è stato evoluto, perché ora tutti i cornetti hanno la stessa lunghezza, mentre sulla Tamburini quelli centrali erano diversi da quelli esterni. I corpi farfallati di 49 millimetri di diametro (quelli della Brutale sono di 46 millimetri di diametro), ciascuno dei quali ha due iniettori, arrivano dalla Mikuni.

Questo ha migliorato la respirazione del propulsore agli alti regimi e consentito ai tecnici di ottenere delle mappature (il pilota può sceglierne due) della centralina Magneti Marelli 7SM che hanno migliorato l’erogazione in basso. Ora viene dichiarata una potenza massima di 186 CV a 12.900 giri... davvero niente male! La F4 avrà il controllo di trazione (caratterizzato da otto livelli d’intervento): il sistema legge la derivata della velocità angolare motore e in base a questo parametro taglia la potenza. Da segnalare che non c’è più lo scambiatore dell’olio, sostituito da un radiatore.

Tantissime anche le novità a livello ciclistico. Il telaio è stato completamente riprogettato ed ora è molto più stretto. È stato costruito un forcellone più lungo ma l’interasse non è aumentato perché è stata ridotta l’inclinazione del cannotto di sterzo. La forcella arriva dalla Marzocchi, l’ammortizzatore dalla Sachs. Gli ingegneri e i collaudatori hanno anche lavorato molto per migliorare la posizione di guida, il vero punto debole della vecchia F4. Per risolvere il problema sono stati riprogettati l’impianto di raffreddamento e il serbatoio, ora molto più piccolo.

Grazie a queste modifiche è stato possibile realizzare un airbox più grande, diminuendo comunque la distanza tra il piano di seduta e la piastra di sterzo. I cerchi dal disegno a stella sono fusi in alluminio. Va infine segnalato che il faro anteriore è al bi-xeno, quello posteriore è a LED.

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