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Alessandro Zaccone, dal CIV al tetto del mondo

di Federico Porrozzi Diciassette anni appena compiuti, gran parte dei quali passati sulle due ruote. Quella di Alessandro Zaccone, biondo talento di Rimini che ha stupito tutti nel primo appuntamento della Supersport europea di Aragon, è una storia comune per chi ha le moto nel sangue. PRECOCE - A quattro anni sale su una minimoto ma, da regolamento, inizia a correre a sette e va subito più forte dei ragazzini più grandi. Lo nota SG Racing (costruttore di minimoto che contribuì alla crescita di talenti come Rossi e Melandri), che lo ingaggia: nel 2008, Alessandro diventa campione regionale e chiude al quarto posto il campionato italiano. PREDESTINATO - Poi arriva l’esperienza con Honda nella MiniGP: alle selezioni viene scelto tra 200 partecipanti e si guadagna il posto per correre la stagione 2009, al termine della quale arriva terzo. Corre ancora la MiniGP nei due anni successivi, arrivando ancora terzo e quarto. GABOR LO NOTA - Nel 2012 debutta nella 125 e l’anno successivo corre le prime gare del CIV nella Moto3, spostandosi poi nelle derivate di serie (European Junior Cup) alla guida di una CBR 500 con cui centra buoni risultati. L’anno dopo si concentra sul monomarca Honda CBR che si corre nel CIV, diventando il pilota da battere. L’ex-campione Gabor Talmacsi si accorge di lui e lo fa debuttare l’anno successivo nell’Europeo Stock 600. Ovviamente con risultati sorprendenti. AL TEAM ITALIA - Talmente tanto da convincere la FMI a inserirlo nel programma Team Italia, per fargli correre con la Kawasaki “firmata” San Carlo l’europeo Supersport 2016. Il resto è storia: nella prima tappa stagionale, corsa ad Aragon insieme ai piloti del mondiale, Alessandro vince la categoria riservata all’europeo e chiude quinto nella gara iridata. Se son rose…