La domenica di Jonathan Rea finisce mestamente nella ghiaia mentre era in battaglia per una buona posizione nella top 10 grazie anche al risultato ottenuto nella Superpole Race. Il 6 volte iridato medita anche sul suo futuro nel Mondiale.
“Sono partito bene in Superpole Race – esordisce Rea – e questo ha fatto la differenza. Il disastro in curva 1 ha aiutato ad aprire un po’ di margine. Il mio passo non era male, alla fine Sam Lowes mi ha passato in fretta e non sono più riuscito a progredire. Ci sono dei punti deboli sui quali dobbiamo lavorare ancora. Il risultato della gara mi ha dato una buona posizione per Gara 2, la settima, prima terza fila dell’anno. La partenza è stata buona ma Bautista mi ha stretto un po’ in curva 1 e ho perso delle posizioni.”
Poi aggiunge parlando della caduta: “A 10 giri dalla fine il posteriore è rimbalzato in curva 1 e mi ha fatto perdere l’aderenza dell’anteriore dovendo frenare prima. E’ stata una caduta piuttosto veloce, ero molto lontano dal punto di corda, una amara sorpresa e così è finita la mia gara. Un altro weekend difficile ma con alcuni sprazzi di positività. Dobbiamo lavorare.”
Jonathan Rea tra il futuro, la situazione Yamaha, la condizione fisica e Donington
A fine stagione scadrà il suo contratto in Yamaha ed il 6 volte iridato deve guardarsi intorno anche alla luce dei vari movimenti di mercato che ci sono stati e ci saranno nelle varie squadre per il 2026. “Non voglio parlare del futuro, specialmente dopo un weekend come questo. E’ stato un weekend difficile, ma recentemente ci ho pensato sul cosa fare l’anno prossimo. Capiremo tra Donington e Balaton cosa fare, ci sono un paio di selle disponibili, piloti che si spostano, tante voci, ci vorranno settimane o mesi prima che si definisca tutto.”
Poi aggiunge: “Tutto è aperto. Sento di avere ancora il fuoco dentro, penso di guidare ancora bene anche se non riesco ad estrarre tutto il potenziale. Ed è frustrante, devo continuare a credere in me stesso.”
Parlando di Yamaha dice: “Dopo Most ho voluto fare due test ravvicinati con quello che avevamo prima giusto per capire e abbiamo deciso di proseguire in questa direzione. La moto è diversa, sapevo dall’anno scorso che uno dei punti di forza di Yamaha è il telaio. Durante l’inverno si è cercato di migliorare le aree dove già eravamo forti, per me è difficile capire le combinazioni di telaio e forcellone quando non si fanno due test ravvicinati su piste diverse. C’è un feeling diverso quando il grip è maggiore o minore in pista, rende la moto diversa.”
Dal punto di vista fisico ammette: “Fisicamente sono quasi al 100%, l’infortunio è stato doloroso ma fisicamente sto bene, sono vicino anche a sentirmi meglio sulla moto.”
Infine, su Donington, gara di casa dice: “Penso che ci siano tutti gli ingredienti per fare bene, ma come team dobbiamo lavorare bene, mettere tutto insieme e vedere.”