Il round di Cremona profuma di casa per tanti piloti e team, e tra questi rientra ovviamente anche il team Puccetti, alle prese con una stagione dal peso specifico importante. Dopo anni da formazione privata infatti la squadra di Manuel Puccetti ha assunto i gradi di team ufficiale Kawasaki in Superbike, con una ZX-10R aggiornata e l’arrivo di Garrett Gerloff. In tale scenario la voglia di ben figurare nel primo dei due appuntamenti italiani non manca.
“Siamo carichi per la gara di casa” conferma Manuel, consapevole però che sia “doveroso fare qualcosa in più rispetto alle prime gare. Ci teniamo a migliorare in tempo per la prima gara in Italia. Dopo i primi tre round ci siamo riorganizzati internamente, in accordo con Kawasaki: era indispensabile, dato che non abbiamo ottenuto ad oggi i risultati sperati. Abbiamo fatto un passo in avanti dal punto di vista dell’organizzazione interna, che spero si vedrà anche in pista già da Cremona”.
Cosa non ha funzionato sinora?
“Parliamo di un progetto nuovo e di una moto nuova, il tutto unito al fatto di essere gli unici in pista con Kawasaki. In generale essere da soli non aiuta, infatti ho fatto presente alla casa che vorrei l’anno prossimo aumentare la presenza. Vorrei fare due moto in SBK nel 2026: abbiamo iniziato a parlarne, anche perché ci penso da un po’ di tempo. Occorre anche dire però che Gerloff è stato molto veloce sinora, ma ci scontriamo con un livello sempre più alto, a cominciare da Bulega e Toprak che abbattono record ogni fine settimana. Dietro di loro il gruppo è compatto, i distacchi sono risicati e non è facile risalire, specie se si ha solo una moto in pista”.
Pesa non poco la presenza di una sola Kawasaki in SBK.
E’ un grande limite, ma come detto stiamo lavorando con la casa per fare sì che la situazione cambi il prossimo anno”.
Puccetti, Gerloff e la Supersport
Quali sono ad oggi i punti deboli di Gerloff?
“Non ha trovato un solo grande problema. Tutto funziona più o meno, ma forse non è abbastanza. L’obiettivo attuale è stare in top ten: ad inizio anno puntavamo anche a qualcosa di più, ma ora occorre procedere un passo alla volta, senza fretta”.
Il bilanciamento della Superbike attuale ti soddisfa?
“Ducati sta facendo la differenza, e non voglio accusare il campionato o il regolamento. La sta facendo molto più di BMW, la quale senza Toprak farebbe fatica, come si è visto anche dai risultati di Van Der Mark nella sua gara di casa. Per anni Kawasaki ha dominato e dettato il passo, poi è toccato a Yamaha alzare il livello grazie a Toprak, ora è il turno di Ducati”.
Come giudichi invece l’andamento del progetto Supersport?
“Non siamo distanti dal podio, nonostante Alcoba abbia saltato i test invernali causa infortunio. Ha la velocità ma mancano i chilometri, infatti penso faremo almeno un test dopo il round di Most, in vista di Misano. Al momento il principale problema è la partenza, che a Portimao ci è costata un probabile podio. La moto è davvero diversa da quella dello scorso anno, non è solo questione di cilindrata, e abbiamo un pilota al debutto in categoria: non è semplice, ma credo proprio che un passo alla volta si possa arrivare molto in alto. Mi aspetto un podio entro Misano”.
In Supersport sta rifiorendo Can Oncu, un pilota che con te ha passato tante stagioni.
“Sono molto contento di vederlo felice e veloce. L’anno scorso forse il nostro viaggio insieme era arrivato al capolinea, così in accordo con Kenan (Sofuoglu ndr) abbiamo deciso di separarci, nonostante avessimo un altro anno di contratto. Abbiamo preso strade diverse per il bene di entrambi, e sono davvero felice che proprio ad Assen sia riuscito a vincere. Dopo l’incidente del TT ha rischiato di ritirarsi, ma ora è riuscito a rinascere e se lo merita”.
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