Fabio Di Giannantonio si sta preparando per il Gran Premio MotoGP del Mugello forte della bellissima Pole Position siglata l'anno scorso, per una prima fila tutta tricolore e marcata Ducati. Il romano del team Gresini, oltre a voler far bene in una delle due piste di casa, mette al lavoro il proprio manager per un impiego futuro, che si potrebbe chiamare SBK.
Di Giannantonio "traballa in MotoGP": SBK futuro possibile
Di Giannantonio, ventiquattrenne romano in azione con la Ducati Gresini Racing, sta affrontando la seconda stagione di classe regina, alternando buone prestazioni a momenti complicati. Nel 2022, nelle vesti di rookie, per lui il ventesimo posto della classifica finale, con l'ottava posizione colta al Sachsenring quale migliore d'annata. Da Portimao a Le Mans 2023, ancora un ottavo, in Francia.
Super allenato, professionale, combattivo, Fabio ha centrato la top ten dal Portogallo al Bugatti in tre occasioni e, considerando i distacchi veramente risicati tra il primo piazzato e l'ultimo al traguardo, sono risultati di ottimo rilievo, anche perchè ottenuti a bordo della Desmosedici GP22 indipendente color azzurro. Però, potrebbero non bastare in fase di rinnovo contrattuale.
La squadra di Nadia Padovani - eccellente - schiera pure Alex Marquez, molto buono sino al podio di Termas, poi crollato progressivamente, con quattro "zero" pesanti e una graduatoria che lo vede dodicesimo. Uno dei team più ammirati del paddock è al lavoro già in previsione futura, come lo sono i rispettivi manager. Per il Diggia, oltre all'obiettivo di rimanere dove oggi è, si stanno aprendo le porte in SBK.
Ducati Gresini ambita da almeno tre nomi
Augurando a Fabio di compiere il salto di qualità necessario al mantenimento di un posto in MotoGP, è vero che il suo manager sia stato intravisto nel paddock SBK. Diego Tavano è andato a vedere le derivate di serie solo perché divertenti e spettacolari?
No, anche perché interessanti per la carriera del suo assistito. Le acque si stanno muovendo in Kawasaki, con una Ninja a a oggi "sul mercato" a comunque ufficiale. Se Yamaha perde Toprak Razgatlioglu, una R1 è in lizza, considerando la conferma di Andrea Locatelli. E Ducati? Almeno una V4 R ufficiale è assegnata, Alvaro Bautista si sta confermando numero 1 del campionato.
Se Diggia passa di là, chi viene di qua? La Desmosedici Gresini è ambita da almeno tre nomi: Tony Arbolino, attuale leader Moto2. Alonso Lopez, spinto da più di una corrente. Filip Salac, che nella formazione azzurra già ci milita. Per quanto riguarda Pedro Acosta. no: il legame a KTM è troppo forte e ben remunerato per essere rescisso.
Ah, senza dimenticare Danilo Petrucci, "mina vagante" di entambi gli scacchieri. Il ternano corre in una serie, ma preferirebbe tornare ai prototipi.