di Riccardo Piergentili
Al termine del
Round Francia appare chiaro che
Jonathan Rea è il peggiore incubo di
Tom Sykes. Quest'anno non solo
Rea ha vinto il titolo mondiale senza conoscere la
Kawasaki ZX-10R (a differenza di Sykes) ma ha demolito psicologicamente il compagno di squadra.
Sykes non è più il pilota che conoscevamo ed ora rischia addirittura di perdere il duello con
Chaz Davies, che nel mondiale è secondo, davanti a Tom.
Sykes, a differenza di
Rea, corre senza una tattica:
parte velocissimo, cercando di distanziare gli avversari ma così facendo
rovina le gomme.
Rea, invece, guida da campione: ad ogni partenza
resta lontano da guai, studia la situazione, gli avversari,
poi inizia a spingere.
Jonathan ostenta sicurezza, non rischia mai più del necessario e sa quando e come sfruttare la sua
ZX-10R, senza abusare dei pneumatici.
Con questa tecnica, a fine gara, in pochi giri
Rea riesce quasi sempre a raggiungere Sykes e a passarlo facilmente, perché può sfruttare delle
gomme meno consumate e, quindi, più grip. Appare evidente che
i due non sono amici. Questa volta
Rea avrebbe potuto fare gioco di squadra, aiutando
Sykes a guadagnare punti su
Davies. Invece,
Jonathan in gara 1 (qui potete leggere la cronaca della corsa) ha lasciato sfogare Tom, poi lo raggiunto, sorpassandolo in modo
aggressivo.
Sykes, cercando di resistere all'attacco, ha addirittura
rischiato di finire fuori pista. A fine gara
i due hanno mantenuto la calma ma nell'aria si percepiva molta
tensione...
I commenti dei piloti al termine di gara 1...
Jonathan Rea (primo):
"È stata veramente una bella vittoria! È sempre difficile salire sul gradino più alto del podio ma questa volta è... speciale, anche perché è la prima vittoria che ottengo sul bagnato, con la Kawasaki. A metà gara mi ero accorto che Sykes aveva distrutto le gomme e ne ho approfittato. Sykes dice che l'ho stretto ma realmente io ero più veloce, Quindi l'ho raggiunto, l'ho superato, ho vinto la corsa e guadagnato 25 punti".
Tom Sykes (secondo):
"Ho giocato d'azzardo, perché ho deciso di spingere al massimo sin dall'inizio. Purtroppo non ero a posto e alla fine ho pagato questa mia scelta. Sia io, sia, sia Rea corriamo per vincere. Jonathan mi ha superato senza darmi la possibilità di restare in traiettoria. Purtroppo non ho potuto farci nulla, perché aveva più grip di me. Questa volta è andata così".
Sylvain Guintoli (terzo):
"Per me è stata una bella opportunità, che ho sfruttato. Non ho fatto errori e sono molto contento dell'esito finale della corsa. Dopo una stagione difficile il podio, qui, in Francia, era quello che ci voleva!".
Rea non ha intenzione di aiutare Sykes e...
In gara 2 (qui potete leggere la cronaca della corsa) la storia si ripete, sull'
asciutto anziché sul
bagnato.
Sykes parte come se il primo giro fosse l'ultimo ma questa volta, oltre a
Rea, c'è anche
Davies a dargli fastidio.
Sykes perde il duello con entrambi.
Tom sembra avere perso la bussola. La sua
velocità e il suo
talento non sono in discussione, infatti
in qualifica, quando per un giro bisogna avvicinarsi il più possibile al limite,
Sykes è ancora il migliore. Però
Tom sembra avere paura dei suoi avversari e per evitare il duello cerca di scappare, spingendo sempre al massimo. Purtroppo, in
Superbike non esistono una
moto e delle
gomme che possono permettere di utilizzare questa tecnica ma
Sykes commette sistematicamente lo stesso errore.
Mentre
Sykes sta perdendo lucidità,
Davies la sta guadagnando. Ora
Chaz è senza dubbio un pilota che potrebbe lottare per il titolo 2016, l'unico che ha portato alla vittoria la
Ducati e l'unico che riesce a sfruttarla su tutte le piste. Alla moto di
Borgo Panigale manca ancora qualcosa per raggiungere il livello prestazionale delle
Kawasaki, che hanno bisogno di
poche modifiche per essere competitive e in accelerazione sono più efficaci.
Sprofondano le Aprilia, che sembrano peggiorare di gara in gara.
Colpa delle moto o dei piloti? In Qatar, quando in pista ci sarà
Biaggi, la situazione sarà più chiara.
La
Honda continua a migliorare e
Van Der Mark si avvicina alle posizioni di vertice. Molti dicono che l'
olandese è ancora un pilota molto istintivo, che non cura abbastanza la messa a punto. A
Magny Cours,
in gara 2, Van Der Mark è arrivato a ridosso del podio, con una
Fireblade, che pur essendo migliorata,
non è certo la moto più veloce. Non male, per uno che ha ancora ampi
margini di miglioramento...
I commenti dei piloti al termine di gara 2...
Jonathan Rea (primo):
"Vincere sia sul bagnato sia sull'asciutto vuole dire molto, per me. Volevamo dimostrare la forza del nostro pacchetto e ci siamo riusciti. Non era un fatto scontato, perché non era semplice fare le scelte giuste in queste condizioni. Ho deciso di usare la gomma morbida. Avevo paura di consumarla troppo, però abbiamo trovato una messa a punto che mi ha permesso di spingere fino alla fine. Siamo stati bravi".
Chaz Davies (secondo):
"È il mio migliore risultato su questa pista, dove sono sempre stato in difficoltà. Qui sono sempre caduto, quindi... oggi sono contento! Mi dispiace per quanto accaduto in gara 1, perché avrei voluto distanziare Sykes in classifica. Però, purtroppo, è andata così".
Tom Sykes (terzo):
"Bisogna accettare il risultato... Quello che avete visto è il meglio che ho potuto fare in questa corsa. Avevo tanti problemi in curva e non riuscivo ad essere veloce. Nelle prove andavo forte, mentre in gara non sono riuscito a trovare la messa a punto ideale e non ero competitivo".