A pochi minuti dal termine delle
qualifiche, la sorpresa si chiamava
Michael Van Der Mark. Il pilota della
Honda sembrava avere finalmente fatto quel salto di qualità che tutti stavano aspettando. È considerato un
talento, per ora inespresso. A
Jerez, una pista dove la
potenza massima del propulspore non è determinate, la
Honda Fireblade di Van Der Mark ha probabilmente accusato meno la mancanza di cavalli rispetto alle migliori rivali e Michael si è giocato bene le sue carte, guidando, come al solito, in modo spettacolare, in derapata.
La sua
pole position sembrava una pratica archiviata, insieme all'ottima prestazione del compagno di squadra
Sylvain Guintoli. A meno di un minuto dal termine delle qualifiche, però, si è scatenato l'inferno, con i due piloti della
Kawasaki autori di prestazioni maiuscole.
Jonathan Rea, grazie a un ottimo
1'40"500, sembrava inavvicinabile ma proprio all'ultimo secondo
Tom Sykes ha battuto sia lui e abbattuto il
record della pista, che apparteneva a
Loris Baz. Il francese aveva fermato il cronometro a
1'40"298; il britannico ha vinto il duello a distanza (quest'anno Baz gareggia in MotoGP) per pochi millesimi:
1'40"292.
Terzo posto per un soprendente
Niccolò Canepa, che domani sarà il migliore pilota (privato) Ducati al via. Gli
ufficiali sono rispettivamente
sesto (Chaz Davies) e
settimo (Michele Pirro). Dall'eroe delle qualifiche del
GP San Marino di MotoGP (A Misano Adritico Pirro è partito quinto) ci si aspettava qualcosa in più ma evidentemente per Michele non è semplice trovare sempre il giusto ritmo svolgendo anche il difficile ruolo del
collaudatore, in sella a moto e gomme sempre diversi.
Ai piedi del podio...
Van Der Mark. Il tempo dell'olandese ha resistito bene agli attacchi dei primi della classe. Il pilota della
Honda, infatti, è riuscito a precedere l'
Aprilia ufficiale di Torres, le
Ducati ufficiali, Baiocco, Lowes, ed il compagno di squadra
Guintoli, staccato di cinque decimi e sempre più convinto di lasciare la Honda per la Yamaha, che nel 2016 rientrerà nel mondiale delle derivate dalla serie.
C'è chi entra e c'è chi esce. Parliamo dell'Aprilia, che, parola di
Romano Albesiano, capo del racing di Noale, dal prossimo anno non sarà più presente in forma ufficiale nel
Mondiale SBK. Scelta giusta, perché la
RSV4 è considerata una moto vincente ma quest'anno non è riuscita ad esprimersi al massimo, nonostante l'aiuto del
reparto corse. Quindi... meglio concentrarsi sulla
MotoGP, lasciando la gestione della RSV4 ai
team privati.
Qui potete leggere la classifica della
SP2 della SBK.
Riccardo Piergentili