SALT LAKE CITY – Carlos, ma come fai ad andare così forte al Miller Motorsport Park?
“Io sono un montanaro e qui tra le montagne mi trovo bene. Scherzi a parte, neanch'io lo so. Credo che sia una cosa d'istinto, qui sono andato forte fin dal primo giro che ho fatto, nel 2008. Ci sono tante curve a sinistra, le mie preferite. Ed in effetti in alcuni punti mi rendo conto di fare la differenza, di percorrere linee che agli altri non riescono.”
Tutti ti davano per favorito e da fuori è sembrato che, se fosse stato necessario, avresti potuto girare ancora più forte...
“Non ci sono gare facili, l'ho capito a mie spese lo scorso anno. Sapevamo che qui saremmo andati bene ma è stato difficile mantenere la concentrazione, io e la squadra. I guai che abbiamo avuto nelle prime prove hanno fatto suonare il campanello d'allarme.”
Cos'è successo?
“Nelle libere entrambe le 1198R si sono fermate e ho temuto che potesse finire come anno scorso. Invece da lì in avanti è andato tutto a meraviglia.”
La Ducati arriva da due anni di vacche magre. Perchè adesso la stessa 1198R domina?
“Nel 2010 avevo la versione basic, sono arrivato terzo ed avevo capito che con il pieno appoggio dell'azienda mi sarei giocato il titolo. Adesso ho un ottimo pacchetto, la moto è molto stabile in frenata ed ha un assetto eccellente. Ci manca potenza e in rettilineo perdiamo. Però nelle curve facciamo strada e alla fine il conto torna.”
Adesso che hai 61 punti di vantaggio diventerai ragioniere?
“La chiave per giocarsi il titolo sarà non cambiare atteggiamento e pensare alla singola gara, non al campionato.”
Hai deciso cosa farai nel 2012?
“Voglio provare la nuova 1200 per farmi un'idea del potenziale che potrei avere: io, la nuova moto e il team. Poi deciderò, ma senza fretta. Per adesso penso solo a dare il meglio di me, a restare concentrato e a giocare bene le carte nelle prossime 16 gare.”
Adesso arriva Misano, dove un anno fa Biaggi fece il vuoto...
“Nei test siamo andati molto bene e arriverò in Riviera convinto di lottare per la vittoria.”
INTERVISTA BIAGGI
SALT LAKE CITY - “Questa è andata, adesso aspetto Misano con ansia”.
Max Biaggi, colpito e affondato, non ha ancora adbicato il numero uno.
“Il Mondiale non è chiuso, perchè restano tante gare e adesso arrivano circuiti che potrebbero darci una mano. A Misano abbiamo girato il mese scorso, siamo andati bene e andiamo là con tante velleità”.
Ma intanto un'altra occasione è andata in fumo e la prima vittoria si fa attendere.
“L'incidente con Rea ha compromesso tutto. Era il primo giro, non l'ultimo. Mi è entrato dentro, ha perso l'anteriore e mi ha travolto. La sua moto mi ha centrato forte, sul torace e in testa. Il casco si è rotto e sono ripartito con contusioni e forse una costola incrinata.”
Il nordirlandese ha dato una versione opposta...
“Mi è dispiaciuto molto che non abbia ammesso la sua responsabilità. Io dico che Jonathan deve darsi una calmata.”
Il terzo posto dietro Camier ha lasciato rammarico?
“Sono partito un po' cauto ma gli altri avevano già fatto una gara, io neanche mezzo giro. Si era messa malissimo e ho portato a casa un podio che non fa mai male. Aspettate a darci sconfitti.”
INTERVISTA MELANDRI
SALT LAKE CITY - “E' stata la mia peggior gara da quando sono in Superbike. Di questo passo il Mondiale ce lo scordiamo.”
Marco Melandri non ci gira attorno, il sogno americano si è trasformato in un incubo.
“Nella prima gara ne sono successe di tutti i colori. Prima il contatto con Haga, che mi ha fatto perdere contatto coi primi, poi il colpo nel cordolo che ha fatto saltare il coperchio del carterino dell'alternatore. Usciva olio e non riuscivo più a cambiare bene. Da metà in poi anche la gomma ha cominciato a vibrare.”
E nella seconda cos'è successo?
“Se possibile, è andata ancora peggio. Non riuscivo a guidare, è stata una grande sofferenza arrivare in fondo senza avere possibilità di mostrare il nostro potenziale.”
Checa è scappato. E adesso?
“Io sono convinto che io e la Yamaha abbiamo le carte in regola per giocarci il titolo ma dovremo risolvere i problemi che abbiamo. E' il mio primo anno in Superbike, molti sarebbero contenti di essere secondi nel Mondiale ma non mi basta.”