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Jonathan Rea: sono stato fortunato

PHILLIP ISLANDJonathan Rea, il miracolato, ha visto per la prima volta il video della spaventosa caduta nei test di martedì dei test Superbike a Phillip Island, girato da Superbike TV. Appena compare il primo fotogramma della CBR 1000 RR in fiamme non riesce a trattenere un eloquente “Ohhh fuck!”, poi guarda in silenzio tutta la sequenza. Il pilota che rimbalza come un pupazzo nella via di fuga è proprio lui.

“Mi ricordo tutto perfettamente” attacca il 24enne nordirlandese.
“Avevo preso la scia di Biaggi, per sfruttare la velocità dell’Aprilia. Mi sono accorto che c’era una piccola fiamma dentro la carenatura ma è stato un attimo, ho sentito il posteriore che partiva. Alla curva tre si entra forte, a circa 220 km/h, e per evitare l’high side ho lasciato subito il manubrio. Però ho picchiato forte lo stesso, carambolando con mani e gambe aperte. Penso di essere stato fortunato a non farmi male più di tanto”.

Come stai?
“In un primo momento i medici del circuito temevano che mi fossi rotto di nuovo il polso sinistro (già fratturato ad Imola, cinque mesi fa, ndr) invece la radiografia fatta all’ospedale di Melbourne ha escluso danni. Mi hanno fatto risonanze magnetiche in quasi tutte le zone del corpo e non ho fratture. Almeno questo”.

Rea ha il braccio sinistro avvolto in una fasciatura speciale, graffi anche in volto e l’occhio sinistro un po’ tumefatto.
“Si, ho il polso dolorante e anche il gomito molto gonfio. Inoltre ho dolori dappertutto: collo, gambe, braccia”.

Perché ti hanno trattenuto la notte in ospedale?
“Avevo un edema cardiaco dovuto alla grande velocità dell’impatto. I medici volevano vederci chiaro, ma era tutto a posto e mercoledi pomeriggio mi hanno dimesso”.

Sei in grado di tornare subito in moto ?
“Non sarà facile ma venerdi mattina voglio provare a fare qualche giro, per vedere come sono messo. Sarebbe un disastro tornare a casa a mani vuote”.

Dopo l’incidente di Imola Rea tentò di tornare in pista a Magny Cours, solo cinque giorni dopo, ma dopo qualche giro fu costretto a gettare la spugna ed ha impiegato quasi cinque mesi a guarire il polso che adesso gli fa nuovamente male.

Paolo Gozzi