Se pensate che Danilo Petrucci saprà rinunciare a correre su piste asfaltate, vi sbagliate: il ternano affronterà a gennaio la Dakar, nuova avventura di carriera condivisa con KTM, ma poi tornerà alla velocità, disciplina che lo ha visto protagonista in MotoGP con Ducati.
Proprio per conto della Rossa bolognese il trentunenne umbro prenderà parte al MotoAmerica, campionato in cui figurerà a bordo di una Panigale V4 R, moto che godrà di pieno supporto ufficiale. Materiale e risorse umane direttamente collegate alla Casa seguiranno il lavoro di Petrux in box e tra i cordoli.
Petrux, bandiera Ducati per sei anni, pronto (almeno) al settimo
Danilo Carlo Petrucci, ecco il nome completo di un pilota che tanto piace ed è rispettato nell'ambiente. E piace anche a noi, per come si è sempre posto: educato, disponibile, professionale. E pure simpatico, oltre che veloce con le mani attaccate ai semimanubri.
Sarà competitivo altrettanto nei rally? Gli aguriamo di sì. Se solo il ternano facesse quanto realizzato in MotoGP - due Gran Premi vinti alla guida della Desmosedici e 10 podi, non tutti sono riusciti a parità di moto a fare come lui - tra polvere, canyon, guadi e dune, sarebbe l'eroe dei due mondi. Immaginate se con KTM si aggiudicasse almeno due tappe della Dakar, sarebbe da considerarsi una vera propria impresa.
Più tardi, ancora Rossa per Petrux, quella Warhorse HSBK New York ( si vociferà di un probabile aggiornamento al nome, per l'entrata diretta Ducati nel progetto) compagine che sarà ulteriormente Factory e già contrattualizzata insieme a Josh Herrin, grazie al contributo economico, tecnico e umano da parte della Casa bolognese. Manca solo l'annuncio, ma le parti sono in contatto ormai da mesi. Attendiamo l'ufficializzazione.