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Motocross: addio al grande Emilio Ostorero

Forse il più grande di sempre, senz’altro il pilota più titolato a livello nazionale, con ben 16 titoli di campione italiano all’attivo (7 in 250 e 9 in 500) e primo azzurro a vincere un Gran Premio internazionale il 5 giugno del 1960 nella sua Avigliana, battendo un mostro sacro come Torsten Hallman e Jeff Smith, nella prova di Campionato Europeo 250, in sella alla milanese Bianchi; Emilio Ostorero era stato insignito del Casco d’Oro alla carriera di Motosprint lo scorso 31 gennaio presso il teatro Galli di Rimini.

Ostorero intervistato ai caschi d'oro di quest'anno

Ostorero, una vita per il cross, prima pilota, poi CT della Nazionale

Ostorero, per anni Commissario Tecnico dell’Italia al Motocross delle nazioni, è uno dei personaggi chiave della storia del motocross tricolore ed è stato il simbolo dell’era pionieristica delle ruote tassellate. La sua infinita carriera, iniziata nel 1952, è proseguita fino al 1976, è stata costellata da 16 titoli nazionali, più innumerevoli vittorie e podi, ottenuti in sella alla Beta, con la quale debuttò ad inizio anni ’50, con la Alpino, la FB Mondial, la MI-VAL, la Bianchi, la Husqvarna, con la quale vinse sette titoli, prima di passare alla BSA e concludere la sua carriera alternandosi su CZ, Bultaco e Ossa. La sua ultima fu il Rally dei Faraoni del 1984, disputato all’età di 50 anni con una Honda e concluso al sesto posto assoluto. 

Emilio Ostorero in azione in una foto d'epoca

Pilota ma anche Cavaliere  e Commendatore della Repubblica

Lo scorso anno, all’età di 87 anni era stato premiato dal presidente della Federazione Italiana di Motociclismo, Giovanni Copioli con il titolo di Cavaliere del Cross, in occasione della gara di Campionato Italiano Motocross d’epoca a Maggiora, dove aveva sfilato insieme a grandi campioni del presente e del passato. Nominato Cavaliere dal Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat nel 1971, nel 1984 divenne Commendatore della Repubblica. La redazione di Motosprint e chi scrive si unisce al cordoglio della famiglia per la scomparsa dell’uomo e del grande campione.