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Moto3, Nepa: “Impossibile fare il tempo senza l'ausilio di scie”

© Luca Gorini

Le Qualifiche della Moto3 sono state tutto fuorché tranquille. Non è la prima volta qui in Qatar, sarà l'ultima? E negli altri Gran Premi? Ormai da tempo, per siglare il tempo, occorre non perdere tempo. Che vuole dire? Significa che ogni momento del weekend ad anticipare la gara è decisivo.

Perciò, via dentro, tutti insieme. Con moto dalle prestazioni non poi così dissimili - in alcuni casi, addirittura uguali - i piloti si mettono in coda uno all'altro, facendo due cose, anzi tre: sfruttano le linee di chi segna la strada, ha riferimenti, succhia la scia. E fa il tempo.

A meno che, qualcosa vada storto. Un errore, un tamponamento. Una manovra improvvisa ed insulsa, perlomeno apparentemente, perché chi è in sella sa ciò che fa. Da quando vige la moda dei "trenini", tutti vogliono salire sopra uno dei vagoni, possibilmente evitando di fungere da motrice.

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Soluzione apparentemente introvabile, secondo Stefano Nepa


Stefano è esperto della categoria. Il pilota abruzzese è al suo quinto anno di Motomondiale, per ciascuna stagione spesa in Moto3. Oltre a essere veloce, il pilota del team MTA è analitico: "Come ho spiegato più volte, io non cerco alcuna scia durante le prove libere, tantomeno in qualifica. Da sempre, preferisco lavorare su me stesso, sapendo quale sia il mio reale potenziale".

Però, pare che la situazione sia già al limite: "Mi rendo conto, tuttavia, quanto sia complicato e difficile. Qui si attacca subito già venerdì, e questo va bene. Cosa non va bene, è la necessità di girare in gruppo. Solo con la scia si fanno tempi buoni. Sebbene si parli di pochi decimi di differenza, questo gap è importantissimo. Onestamente, non vedo soluzioni".

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