Diciotto anni fa il terzo sigillo consecutivo di Loris Capirossi a Motegi è stato solo il preludio della festa Ducati, iniziata dopo che Casey Stoner transitò sotto la bandiera a scacchi conquistando il primo titolo iridato in MotoGP per sé e per Ducati.
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La prima festa Ducati
Sono passati già 18 anni da quella mattina in cui poco prima delle 7 italiane Casey Stoner transitando sesto sotto la bandiera a scacchi del GP del Giappone di Motegi conquistava il proprio primo titolo iridato in MotoGP. Una gara incredibile che iniziò con la pista giapponese bagnata ma con una leggera traccia asciutta che portò la totalità della griglia a scegliere le gomme rain per il via. Dopo un ottimo avvio di Stoner e Marco Melandri – e dello specialista Anthony West con uno start viziato però da jump start che lo costrinse ad un ride through tagliandolo fuori dalla lotta per la vittoria – Valentino Rossi iniziò la sua rimonta sulla coppia di testa passando da prima l’australiano che iniziava a perdere velocità con l’usurarsi delle gomme rain su un nastro d’asfalto a quel punto quasi asciutto, e poi anche sul connazionale. Tra i primi ad effettuare il cambio gomma passando alle slick ci fu Loris Capirossi, l’ufficiale Ducati arrivava da due successi consecutivi in Giappone nelle due stagioni precedenti ma fino a quel punto della stagione era riuscito a salire sul podio solo in due occasioni. Quello di Capirex fu un vero e proprio jolly, in solo un paio di passaggi iniziò a far registrare passaggi record rispetto a chi era in testa alla gara con le rain. A dieci passaggi dal termine Melandri e Stoner si fermarono per passare anche loro alle slick mentre Rossi proseguì un altro giro. Rossi che aveva la necessità di arrivare davanti a Stoner per prolungare la corsa iridata però già al primo giro avvertì delle strane sensazioni all’anteriore costringendolo ad un’ulteriore sosta ai box che di fatto consegnò il titolo a Casey Stoner e a Ducati.
Davanti a tutti Loris Capirossi, senza più rivali conquistò il suo settimo e ultimo successo in MotoGP lascando Randy De Puniet e Toni Elias – sul podio con lui – lontani oltre 10 secondi. Tra il podio e la coppia Melandri-Stoner si infilò anche Sylvain Guintoli, tra i primi a passare alle slick con Capirossi. Con Rossi solo tredicesimo e Dani Pedrosa fuori dalla gara per un highside proprio mentre era in corso il valzer dei cambi moto il sesto posto consentì all’australiano di festeggiare in casa Honda il primo titolo iridato della sua carriera nonché il primo per la casa di Borgo Panigale. Sono trascorsi 18 anni anni e oggi Ducati oltre ad avere conquistato gli ultimi cinque titoli costruttori, si appresta a celebrare il quarto titolo piloti consecutivo con il terzo pilota differente: Marc Marquez.