Come da previsione e da auspicio, Pecco Bagnaia è riuscito a prendere da subito il ritmo sul circuito di Lusail, tracciato che ben si adatta alle caratteristiche del pilota di Chivasso che nella passata stagione ha trionfato davanti a Brad Binder e Jorge Martin. Il miglior venerdì di quest'inizio di stagione si è concretizzato nel secondo tempo assoluto davanti a Marc Marquez ed alle spalle del solo Franco Morbidelli: "Sono stato veloce sin da subito, sono contento, è stato di gran lunga il mio miglior venerdì dell'anno. Il turno è stato particolare, la pista migliorava di volta in volta, la gomma soft al posteriore si consuma un po' troppo velocemente, mentre con la media mi trovo meglio, credo che domani la useremo per la Sprint".
Pecco Bagnaia: "Il mio modo di frenare è cambiato"
Il campione di Chivasso ha approfondito il tema legato alle gomme, evidenziando un aspetto particolarmente importante della sua guida: "La gomma media produce più stabilità. Io sono un pilota che tende a preferire di gran lunga quest'aspetto; la gomma soft è più esplosiva, se gestita bene fornisce tanta velocità e qualcuna potrebbe usarla domani nella Sprint, si adatta bene a quel tipo di gara. Per qualche motivo quest'anno tendo ad avere meno sostegno al posteriore in staccata, sembra essere una caratteristica della GP25, questo fattore mi ha un pò condizionato nel mio modo di frenare, in tal senso abbiamo compiuto un step importante, ulteriore rispetto alle migliorie attuate ad Austin. Direi che è lo step piu grande che abbiamo fatto da inizio di stagione ad oggi".
Ai microfoni di Sky Sport Bagnaia ha approfondito il tema legata alla frenata, suo storico punto di forza, parzialmente smarrito durante le primissime uscite stagionali, ma subito ritrovato da Austin in poi: "Sto cercando di cambiare il mio modo di frenare, ci sto provando da tempo. Non paga più essere aggressivi sulla leva del freno, ormai si frena con entrambe le ruote e bisogna staccare in maniera dolce e fluida. Su questa pista quest'esigenza si avverte sempre di più".
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