Ma allora è proprio vero. Pare che il riavvicinamento di Andrea Iannone alla MotoGP sia cosa fatta, da concretizzare a Sepang, previ colori Pertamina VR46. Nell'operazione c'è, ovviamente, il contributo posto dalla Ducati, anche se a livello nazional-popolare il messaggio sarà questo: è Valentino Rossi a riportare l'abruzzese nella massima serie a due ruote, inserendolo nella sua stessa squadra.
Iannone ringrazia Rossi e si riprende la MotoGP
Giravano - e ancora girano - ipotesi suggestive al riguardo. Okay, Fabio Di Giannantonio ha deciso di fermarsi, operarsi alla spalla lesa in Austria, pensando così al 2025, da affrontare su una Desmosedici simil-ufficiale. Il romano lascia libera la GP23 che, ventilata a più nomi, dovrebbe andare a Iannone.
C'è chi l'ha "rifiutata". Esempio è Nicolò Bulega, giovane rivelazione della SBK d'annata e, lungimirante, sa che senza test e nessuna presa di contatto preventiva, è distruttivo gettarsi nella mischia dei prototipi. Anche Danilo Petrucci, che ha già vissuto esperienze simili, si è messo da parte.
Andrea, invece, cosa avrebbe da perdere?
Contrariamente ad Alvaro Bautista, nel 2023 in azione a Sepang e autore di risultati magri, il nativo di Vasto brama nel tornare nella categoria "sottrattagli", ovvero, lasciata a causa della lunga squalifica per doping patita. Ci sarebbe da ringraziare Valentino Rossi, guardando la situazione così.
Rossi vince ancora: comunque vada, Andrea farà notizia
Prevedere quanto e come farà Andrea a Sepang è difficile. E, se ben ci pensiamo, cosa cambia all'atto pratico? Diciamo che sarà in grado di entrare in zona punti? Diciamolo. Con la miglior moto del lotto - GP24 a parte - sarà da top ten? Diciamolo.
Anche perchè, oggi, Yamaha e Honda sono quasi inesistenti, Aprilia si vede su una tantum, KTM brancola nel buio. Rimangono le Ducati a far luce, brillerà pure sul numero 29, pronto alla sfida privo di test e personalizzazioni di assetto ed esigenze strutturali?
In fondo, che importa?
L'abruzzese ha già vinto. Si riprende la "sua" MotoGP, ultima guidata a dire il vero marcata RS-GP a Valencia nel 2019. Sì, avrete fatto caso a Wikipedia: Sepang e Ricardo Tormo sono segnati da rettangoli neri con la sigla "SQ", ossia, squalificato. Valentino Rossi concede l'opportunità al più punito di sempre nell'ambito a due ruote e, bandiera a scacchi o meno, il successo è proprio per il fenomeno di Tavullia.