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Bagnaia col numero 1 alla 100KM: dovrebbe usarlo anche in MotoGP?

© Pecco Bagnaia

Come in ogni edizione disputata, anche la 100KM dei Campioni di quest'anno ha regalto spettacolo ed emozioni. Merito del format e dell'organizzazione, come merito dei protagonisti visti in azione. Tra gli altri, un ospite davvero d'eccezione, poiché campione del mondo MotoGP in carica. Lui è Pecco Bagnaia.

Bagnaia e il numero 1 in MotoGP: tormentone nostro o esigenza reale?

Si può pensare ciò che si vuole, ma il numero 1 resta il numero 1. Perché, cos'ha questa cifra di tanto speciale? Semplice, viene assegnata solo a chi vince il campione in questione. Qualora si volesse sfoggiare il numero 1 in - per esempio - MotoGP, lo si può fare solo se titolati in carica.

Parliamo del simbolo più ambito, della tabella che non conosce ragionamenti di convenienza o ufficio. Il numero 1 è il numero 1, ovvero, il frutto di tanto lavoro, sacrificio, talento e risultati messi assieme. Chi porta il numero 1 si distingue, dato che il numero 1 è inconfondibile.

Pecco Bagnaia ha nel 63 il marchio di fabbrica, e ci piace: se il ducatista lo sente "suo", è giusto che ne faccia una bandiera, portandolo avanti. Però, sarebbe bello se il pilota italiano, vincente con moto e squadra connazionali, onorasse la storica impresa sfoderando un micidiale "Uno" che farebbe gola ai collezionisti di poster.